E' noto che in Italia siamo indietro su molte cose che riguardano il senso civico e i servizi ai cittadini.
E, nel campo della sanità, benchè capaci di esprimere vette di eccellenza sotto il profilo scientifica, non siamo quasi mai capaci di tradurre includere la professionalità di alcuni in una cornice appropriata che io definerei di "civiltà del servizio" e che poi è proprio l'elemento che contribuisce a incrementare la cosiddetta "qualità percepita".
In altri casi, tuttavia, ci mancano proprio dei contenuti: e allora abbiamo delle "forme" che però rimangano prive di contenuti validi che abbinino assieme qualità, efficienza ed efficacia.
Ho avuto modo di vedere un ospedale pubblico inglese, uno dei più grandi Londra, parte del Barts and London NHS Health Trust.
Non sto a descrivere nei dettagli.
Ma, tra quello che ho visto, tutto di più: in sostanza, rispetto a quello che si vede in Italia, anche nelle realtà più evolute, siamo sempre in un'altra galassia, in un altro ordine di grandezza.
Quello che si vede nella realtà londinese da me visitata, è:
Massima efficienza, massima professionalità, massima pulizia, massimo ordine, discrezione, riservatezza, tutela della privacy.
E poi, professionalità e attenzione.
Centralità dell'utente e del servizio.
Modernità delle apparecchiature e dei servizi resi.
Minimi tempi di attesa per qualsiasi prestazione debba essere erogata.
Gentilezza.
E non dico di più, perchè non voglio infierire sul sistema sanitario italiano che ho ben conosciuto, operandoci dall'interno.
E, ciò nonostante, in questo ospedale londinese - alla fine - ti danno anche un questionario di gradimento, perchè gli amministratori di una simile struttura super-efficiente ritengono che ci possano essere ancora dei margini di miglioramento e che questi margini possano dipendenre dal consiglio e dalle segnalazioni dei citttadini-utenti.
Da Italiano, ho la sensazione di essere su di un altro pianeta, sinceramente!
E, al tempo stesso, mi sento un po' vergognato.
Mi chiedo: è mai possibile che noi siamo in grado di produrre solo cose che hanno sempre del disordine intrinsecamente incluso nella loro struttura oppure tali da essere approssimative, sempre sul filo dell'inefficienza e della mancanza di professionalità?
E ciò, aaccade malgrado il fatto che ci siano dei professionisti bravissimi che ce la mettono tutto per rendere ai cittadini un buon servizio.
Diciamo pure che il nostro è un pianeta in cui si sentono inevitabilmente il peso schiacciante di carenze derivanti dal fatto che in Italia la politica si infiltra dovunque, riuscendo a controllare ogni cosa, tramite gli amministratori e i dirigenti di più alto grado tutti di nomina politica.
E' chiaro che, procedendo in questa direzione, il sano ed efficace pragmatismo anglosassone diventa inapplicabile e che la ricerca della buona qualità dei servizi finisca con il diventare una farsa con piena mortificazione di quegli operatori che vorreebero essere operosi, volenterosi e al servizio dei cittadini, dal momento che gli amministratori sono preoccupati di sviluppare azioni utili più che altro alla "politica della vetrina" e certamente non estendibili al di là del loro breve mandato,
Ed è chiaro che in questo modo anche le eccellenze vengono mortificate e sminuite.
E' facile capire perchè alcuni dei nostri migliori se ne vadano altrove, dove professionalità e capacità sono valorizzate e comprese e dove queste qualità si possono estrinsecare al meglio.