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25 ottobre 2013 5 25 /10 /ottobre /2013 20:14

Passaggi. In fuga verso la fine del Millennio (13° capitolo). Ultimo atto. Ritornando dalla terra dei morti

 

Fine del viaggio e Ultimo atto


Come un cuneo 
si insinua freddo nel cuore 
il vento teso che soffia da terra 
raffiche violente 
increspano la superficie grigia del mare 
sin dentro il porto 

Navi attraccate alle banchine oscillano sotto le raffiche 
e sforzano l'aggancio delle gomene alle bitte 

navi nel dondolio incessante 
e nel gioco di distanziamento dalla pietra del molo 
vogliose di prendere il vento 
e volgersi verso il mare aperto 
andando gloriose all'avventura 
con i loro ventri capaci pieni di mercanzie e di genti 
protese verso orizzonti lontani

la superficie del mare è grigia e dura 
percorsa da tese onde nervose

Sretan put! 
Buon viaggio!

Una donna solitaria ripiegata su una bitta 
come avvinta da un grande dolore
osserva la nave ormeggiata 
lontano all'estremità del molo 
il suo sguardo si gira poi lento verso l'orizzonte
e si perde in un sogno indecifrabile
di nostalgia e rimpianti

Il ponte della nave è ora deserto 
quasi immerso nel buio d'un interminabile vuoto

I gabbiani 
resi inquieti dal vento che annuncia tempesta 
volteggiano alti emettendo grida strazianti

Mi sposto lungo la tolda levigata 
verso il punto della nave
più vicino al mare aperto
guardo anch'io verso l'orizzonte lontano 
deformato dalla sua lieve incurvatura
su cui sembrano convergere corridoi di vento 
tatuati sulla superficie marina
da strie d'acqua 
di continuo mutevoli
in corsa, sospinte dalle raffiche

Sembra che la nave sia vuota
una nave fantasma con il suo carico di anime perse 
ma forse i passeggeri in attesa di partire 
intimoriti dal vento e dalle intemperie 
se ne stanno rintanati al coperto 
nei ponti confortevoli
e vagabondano 
tra negozi di bordo bar self service & restaurant

Vago solitario 
alla ricerca di una sfuggita di emergenza
prigioniero del tempo 
e derubato del mio orologio interiore 
mi dibatto,
impigliato in maglie temporali 
a volte 
troppo dilatate in intervalli infiniti 
che impongono l'esperienza del vuoto,
a volte 
troppo strette e compresse 
così da impedire il respiro

Questa notte 
in silenzio salirò sul ponte 
ancora una volta
lasciando la sacca 
con i miei scarni averi di viaggiatore solitario 
giù in cabina 
e dall'alto della nave 
sospinta in avanti dai motori possenti
spiccherò un balzo 
verso il freddo abbraccio del mare 

voglio sfuggire alla morsa del tempo 
alla malinconia della lontananza e del rifiuto 
a quel cuneo freddo confitto nel cuore 
e all'amaro sapore della sconfitta 
impastato in bocca. 

(Il ricordo di un viaggio a Sarajevo alla fine della guerra civile - Primavera 1998)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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