Bella addormentata (Marco Bellocchio 2012), a distanza di quasi quattro anni dai fatti legati alla morte di Eluana Englaro, riprende l'atmosfera che si respirò in quei giorni, non tanto con piglio documentaristico, ma attraverso la narrazione di stralci di vita di personaggi in misura diversa toccati dalla quella vicenda.
Casi di vita in cui l'evento portato all'attenzione dei media, mette in luce conflitti, contraddizioni, dolorose esperienze pregresse o interrogativi circa le difficili congiuntur personi che sono nella vita di ciascuno.
Un senatore della repubblica (Toni Servillo) é combattuto tra la disciplina di partito (appartiene al PdL e c'è da votare- con ordine di scuderia da ottemperare - la legge che regolamenta "alimentazione e reidratazione" dei malati terminali) e la sua coscienza che lo spinge in una direzione sintona con le scelte di Peppino Englaro.
La figlia, invece è a favore della vita e della sua preservazione ad ogni costo (ma la sua è una presa di posizione che scaturisce da un vissuto personale, risalente al momento della morte della madre), e tra loro - proprio in quell'occasione si sono attivati un'incomprensione di base ed un conflitto insanabili, fondati su un'equivoco (che poi verrà chiarito)
Un medico che sente lo scrupolo morale di occuparsi di chi è in difficolà e di soccorrerlo, prende a cuore il caso di una ragazza tossicodipendente e, ostacolandone con caparbietà i progetti suicidiari e trasmettendole un messaggio positivo e di speranza, si distingue dall'atteggiamento cinico dei colleghi che mettono scommesse sul numero di giorni che Eluana non più alimentata impiegherà a morire definitivamente.
Una ex-attrice in declino (Isabelle Huppert) che assiste con atteggiamento fanatica la figlia in coma profondo da anni e costretta alla respirazione assistita, al prezzo di distruggere affetti familiari, sogni di carriera e compromettendo la relazione con i vivi (marito e figlio).
E, infine, va in scena, l'atteggiamento cinico dei politici dello schieramento berlusconiano che per compiacere gli alti prelati della chiesa e l'elettorato cattolico, vogliono vararre a tutti i costi una legge liberticida e moritificante. Questi ultimi, i politici, senza sbavature, in poche scene incisive (si potrebbe dire con poche, vigorose, pennellate), sono messi alla gogna e sbeffeggiate. Vedi su di essi, la lucida analisi dello psichiatra-senatore che probabilmente espone - come un alter-ego - il pensiero dello stesso Bellocchio).
Il regista non ha rappresentato in un solo istante Eluana morente e nemmeno il padre Peppino con la sua eroica decisione, la loro vicenda rimane sempre nello sfondo, puro pretesto narrativo e catalizzatrice di eventi personali, di cambiamenti e di trasformazioni, confortata da documenti televisivi dell'epoca, da spezzoni di dibattiti in TV e del dibattito parlamentare infervorato che ha proceduto la proposta di legge, poi interrotto bruscamente dal sopraggiungere della morte di Eluana.
E' un film che rievoca quei giorni e le profonde lacerazioni che scossero in quell'occasione i cla coscienza morale dei cittadini italiani e del mondo, mostrando impietosamente le ingerenze della Chiesa nelle scelte politiche e quanto l'argomento si presti all'attivarsi di fanatismi e fondamentalismi fuori luogo che distruggono il senso della pietas e della capacità/libertà di poter prendere caso per caso le decisioni più sensate (che soprattutto siano rese valide dall'obiettivo di alleviare un'inutile sofferenza ai morenti e ai vivi che li assistono.
Quello di Bellocchio (che vale anche come denuncia sociale di un tema in cui le conflittualità, secondo una modalità tipicamente italiana, si sono soltanto sopite, una volta che Eluana è uscita di scena, ma che rimangono nello sfondo pronte a riesplodere con un nuovo caso) é chiaramente un film contro la "teologia del dolore e della sofferenza" di stampo cattolico retrò. E', infine, un film che pur essendo documento riesce ad utilizzare in pieno e in modo alto il linguaggio cinematografico, introducendo una narrazione "nobile", fatta di tensioni, di emozioni, e di sentimenti, ma senza facile e scontato sentimentalismo.
Sul "Caso Englaro", vedi anche dal mio blog "Frammenti"
(6 febbraio 2009). Caso Englaro: il governo, con piglio anti-umanitario, vara d'urgenza un decreto-legge per sospendere l'esecuzione della sentenza della Cassazione
Scheda film
Un film di Marco Bellocchio.
Interpreti principali. Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gianmarco Tognazzi, Roberto Herlitzka, Gigio Morra, Federica Fracassi
Drammatico
Durata: 110 min.
Italia 2012.
01 Distribution
Uscita giovedì 6 settembre 2012
Trailer