(Maurizio Crispi) Dopo aver letto, L'esorcista, ho voluto leggere "Legion",dallo stesso Blatty presentato com un suo sequel.Legion è stato tradotto e pubblicato in Italiano da Mondadori (Mystbooks, 1992), ma co il titolo "Gemini Killer" ed è è attualmente irreperibile.. Quindi, mi sono risolto a leggere il romanzo in lingua originale (William Peter Blatty, Legion, A Tom Doherty Associates Book, NY, 2011).
Negli stessi luoghi che sono stati teatro delle vicende raccontate nell'esorcista, cominciano a verificarsi una serie di omicidi, caratterizzato da un modus operandi rituale e nello stesso tempo selvaggio che, peraltro, rimanda alle attività di un serial killer che ha agito nella costa orientale degli Stati Uniti senza essere mai catturato, né identificato (che fu il cosiddetto Zodiac Killer che, nel romanzo, diventa il "Gemini Killer").
Alcuni degli omicidi sono collegati all'ospedale di Georgetowon ed in particolare alla sua divisione riservata ai degenti psichiatrici e il filo rosso delle uccisioni sempre di più porta al cuore di questa struttura sanitaria.
E' chiamato ad indagare il tenente di polizia Kindeman, qui ancora più speculatore e metafisico sulla natura del Bene e del Male: rispetto al suo modo di essere nell'indagine compiuta ai tempi dell'esorcista semmbra quasi un'altra persona, ma c'è anche da dire che molti anni sono trascoris e che quindi il nostro investigatore si è probabilmente evoluto segendo la sua tendenza speculativa e il suo amore per le dissertazioni filosofiche.
L'indagine porta Kindeman ad imbattersi in elementi oscuri che in qualche modo lo riconnettono alle vicende raccontate nel romano precedente e lo inducono a richiedere l'esumazione dei resti mortali di padre Karras, per scoprire con allarme che la bara è vuota.
Il romanzo si caratterizza per alcuni elementi pranormali in cui si sfiora il tema della possessione demoniaca che, tutttavia, non viene mai pronunciato esplicitamente.
Per alcuni versi Legion si presenta più come un thriller in cui l'indagine -con gli intermezzi speculativi di Kindeman con i suoi diversi interlocutori procede serrata: in qualche misura, Kindeman è un omaggio a Poe e al suo investigatore Auguste Dupin, che sempre agisce nelle sue tre indagine all'interno di una cornice filosofica e speculativa.
Dal Legion venne tratto un film (L'Esorcista III) nella cui sceneggiatura Blatty disconobbe il suo romanzo, dal momento che il regista per volontà della Produzionee ne tradì la struttura originaria per inserivi uan scena di esrcismo che al tempo dell'uscita del film pagava in termini commerciali.
Il romanzo, che è diviso in alcuni lunghi capitoli, ciascuno corrispondente al giorno di una settimana, si legge piacevolmente.
La vicenda prende l'avvio domenica 13 marzo e si conclude dopo una settimana serrata, di omicidi incalzanti, di indagini e di conversazioni metafisico-filosofiche.
(Da Wikipedia) Legion is a 1983 horror novel by William Peter Blatty, a sequel to The Exorcist. It was made into the movie The Exorcist III in 1990. Like The Exorcist, it involves demonic possession. The book was the focus of a court case over its exclusion from the The New York Times Best Seller list.
Blatty based aspects of the Gemini Killer on the real life Zodiac Killer, who, in a January 1974 letter to the San Francisco Chronicle, had praised the original Exorcist film as "the best satirical comedy that I have ever seen".
The title is derived from The Bible, particularly The Gospel of Luke, which describes Jesus traveling in the land of Gadarenes where he encounters a man possessed by demons:
“Jesus asked him, saying, iWhat is your name?' And he said, 'Legion', because many devils had entered him. (Luke 8:30)”
Or the more common quote on the incident, sometimes called the Gerasene Demoniac, from The Gospel of Mark:
“And he asked him, 'What is thy name?' And he answered, saying, 'My name is Legion: for we are many'." (Mark 5:9)
(Dal risguardo di copertina dell'edizione italiana) Una serie di terribili omicidi a sfondo religioso sconvolge la cittadinanza di Georgetown, negli Stati Uniti. L'anziano tenente Kinderman, durante le indagini, scopre che tutti i delitti sono in qualche modo collegati alle imprese di Gemini, un serial killer morto da anni, e all'esorcismo della giovane Regan MacNeil. Il Male non è stato sconfitto, continua ad esistere più potente di prima...
Sono trascorsi circa dieci anni dal drammatico epilogo de "L'esorcista" e la storia continua con "Gemini killer", seguito ideale di un libro che ha lasciato un segno indelebile nella narrativa dell'orrore.
Questo secondo capitolo, pur non possedendo la potenza emotiva del suo predecessore, rimane ugualmente una splendida opera a metà strada tra l'horror e il thriller.
William Peter Blatty è un narratore magistrale che riesce a creare una trama pressochè perfetta: dialoghi, situazioni e descrizioni sono diretti in modo impeccabile, e l'horror? L'orrore non manca, Blatty è un grande scrittore horror e qui lo conferma. Tra le pagine non manca mai un sottile senso di terrore che cattura chi legge con raffinata eleganza.
(L'incipit) Domenica 13 marzo. Pensava alla morte e alla infinite sofferenze che l'accompagnavano. Agli Aztechi che strappavano il cuore ancora palpitante dal corpo delle vittime; al cancro; ai bambini di tre anni sepolti vivi. Si chiese se Dio fosse un'entità straniera e spietata. Poi si ricordò della musica di Beethoven, della infinita varietà delle cose, del lato divertente di esse e dell'"Evviva Karamazov!" e della dolcezza. Levò gli occhi al sole che spuntava alle spalle del Campidoglio striando di riflessi aranciati il Potomac e poi li riabbassò sull'orribile violenza che giaceva ai suoi piedi. Tra l'uomo e il suo creatore qualcosa doveva essere andato storto: la prova eccola lì, su quella banchina dinanzi a quella rimessa per le imbarcazioni.
- Tenente, credo che l'abbiano trovato.
- Prego?
- Il martello. L'hanno trovato.
- Il martello. Oh, certo.
Kinderman tornò con i piedi per terra. Vide quelli della scientifica sulla banchina. Erano al lavoro armati di contagocce, provette e pinzette; filmavano, prendevano appunti, eseguivano schizzi, contornavano il suolo col gesso, il tutto con voci sommesse e muovendosi così silenziosamente da sembrare gli inconsistenti personaggi di un sogno. Lì accanto, i motori schiumanti delle draghe azzurre della polizia che rimescolavano la superficie del fiume si accordavano perfettamente all'orrore di quel mattino.
L'esorcista III: il trailer