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23 gennaio 2014 4 23 /01 /gennaio /2014 11:59

Le audio-bench di Constance de Jong e il progetto Speaking of the RiverMai vista prima d'ora una "audio-bench"! Questa proprio mi mancava!
Si tratta di una solida panchina di legno, in cui alle due estremità, sono visibili due casse acustiche.
Dovrebbero succedere che ti siedi e che dovrebbe attivarsi la musica ad allietarti...
Anche se non ho capito come si faccia per attivare il sistema audio. Forse con la pressione del corpo sulle assicelle della panchina.
In realtà questa speciale panchina, ubicata sul Thames path nei pressi di Canary Wharf, fa parte di un progetto artistico della statunitense Constance De Jong, in cui due panchine poste a distanza di 100 metri una dall'altra in questo particolare settore  hanno una colonna sonora propria, che parla - in una - del fiume Hudson e - nell'altra - del Tamigi, con musiche, suoni, interviste e storie.
E in questo modo, non solo i due fiumi parlano all'occasionale fruitore della panchina, ma anche parlano tra di loro, a scapito delle migliaia di chilometri che li separano.
Si può facilmente immaginare che, dall'altro lato dell'Atlantico, esista sul fiume Hudson una coppia di panchine speculari e gemelle, che intrattengono i loro fruitori nello stesso modo.
Geniale.
Le due panchine sono espressione del progetto "Speaking of the River", commissionato dal Public Art Devolopment Trust e sponsoarizzato del The Canary Wharf Group plc.
E' stupefacente come in Gran Bretagna vi siano istituzioni e gruppi finanziari privati disponibili a finanziare opere artistiche e a favorire lo sviluppo della cratività, anche in progetti apparentemente anonimi e con scarsa visibilità.
Come è appunto il caso delle due panchine di Canary Wharf che sono espressione di un progetto "discreto" e non invasivo dello spazio pubblico: le due panchine - se non fosse per la coppia di casse acustiche - sarebbero assolutamente identiche a tutte le altre della stessa fila e bisogna avvicinarsi per scoprire la loro particolarità.



Le audio-bench di Constance de Jong e il progetto Speaking of the RiverSpeaking of the River was part of a wider project commissioned by Public Art Development Trust, which linked the River Thames in London with the river Hudson in New York.

Constance De Jong created a gentle, evocative sound-scape using recorded interviews and stories that relate the human experience of both those locations, told by the people for whom the river is a daily presence. 
Two audio benches are located 100 metres apart on the riverside promenade. 
Constance De Jong lives and works in New York.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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