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17 aprile 2014 4 17 /04 /aprile /2014 06:50

Le albe si susseguono, i giorni e gli anni

 

Le albe si susseguono.

I giorni passano

E gli anni

 

Le albe a volte si tingono di rosso sangue

Altre volte sono pallide e smunte

Oppure i loro cieli sono screziati di strie chimiche

 

I grattacieli lontani, intangibil,

scintillano di notte

di mille luci lasciate accese

e, di giorno, assumono colori cangianti

spesso riflettono i colori del cielo

e si fanno iridescenti

A volte, sembrano d'oro,

altre volte, si accendono dei colori di un fuoco che arde

inestinguibile,

di bagliori crudi e violenti

 

Sono come dei fantasmi

espressione di tutto ciò che lontano,

irrangiungibile,

indifferente

 

li guardo ogni giorno,

più volte,

mi interrogo sull'enigma che rappresentano,

sulla loro natura

 

Vederli là ergersi come montagne,

parte consuetudinaria del paesaggio,

e del mio orizzonte,

eppure nello stesso tempo simbolo di ciò che è altro

 

A volte sono dominati da nuvole rosate

a volte è la luna piena ad ergersi dietro uno di loro

ad incoronarli

con un fulgido diadema

 

Potrei partire un giorno

alla loro scoperta

 

I gabbiani strillano e si rincorrono nel cielo,

senza tregua

 

Un viaggio alla scoperta

ma incerto ed insicuro.

 

Mi affaccio fuori, al balcone,

l'aria è ancora fresca e frizzante,

mi sporgo e guardo in alto

alla ricerca di presagi,

ma vedo soltanto

poderosi uccelli di ferro

che solcano il cielo da Est ad Ovest

e da Ovest ad Est,

come fa il Cuculo

 

Uccelli senz'anima

 

E finisco per rientrare,

al caldo e al sicuro

 

Il viaggio, lo rimando ad un altro giorno

 

Ma i grattacieli rimangono là fuor,

a ricordarmi,

ad interrogarmi e a farsi interrogare

 



Le albe si susseguono, i giorni e gli anni

 



 

 

Le albe si susseguono, i giorni e gli anni

 

 

 



 

 

 

Le albe si susseguono, i giorni e gli anni

 

Foto di Maurizio Crispi

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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