L'altro giorno, trovandoci a Baker Street - la strada dove dimorava Sherlock Holmes al n°221 - siamo andati a fare un giretto nel vicino Regent's Park, dove - in contrasto con la convulsa atmosfera di Baker Street, percorsa da orde di turisti e animata da una coda serpeggiante in attesa di visitare il museo dedicato all'invenzione letteraria di Sir Arthur Conan Doyle (che ora vive di una vita propria, assieme all'amico e collaboratore, Watson), vige invece un "clima" rilassato e bucolico, con intere colonie di volatili acquatici e semi-acquatici, piccioni e altri rappresentati della categoria dei pennuti: alcuni si alzano in volo, altri passeggiano indolentemente alla ricerca di cibo ed avanzi vai (ma si fermano anche accanto ai visitatori, elemosinando in maniera importuna cibo, altri si pulisconoo il piumaggio, altri scivolano in acqua e galleggiano paciosamente nelle acque del laghetto articolato, su cui si sporgono dei bei salici piangenti.
Ed è proprio un bel vedere...
Ci siamo sedutiad uno dei tavoli di una piccola cafeteria che si affaccia proprio sul laghetto, solcato da pedalò e da barchette a remi in affitto.
Un ragazza orientale se ne sta seduta in un canto proprio sulla riva, apparentemente intenta ad osservare gli uccelli che le camminano intorno e la sfiorano.
E' tutta chiusa in se stessa, quasi in una posizione ad uovo, immobile.
Quando, dopo un'ora circa, ritorniamo sui nostri passi, è ancora là, nella stessa identica posizione quasi fosse una statua o un monaco in meditazione profonda.
Se non fosse che piange inconsolabile, povera creatura!
Sempre in quella racchiusa posizione.
Chissà cosa le è successo: forse ha perduto il suo amore, forse ha subito un lutto.
Spero per lei che possa trovare pace e conforto.