Alcuni nel parco
tirano tardi
bevendo e parlando
Un altro dorme stravaccato
su di una panca di legno,
come un fagotto informe
Frettolosi passi di qualcuno che torna a casa
dopo un turno di notte
o di chi, invece, esce per andare al lavoro
o per partire per un viaggio
in paesi lontani
Un cieco procede sicuro,
picchettando con il suo bastone bianco
Per lui, non fa differenza che sia notte
oppure giorno
Resti
sacchetti vuoti
bicchieri di carta
involti unti
odori di frittura stantia
e di lieve putrefazione
Saracinesche chiuse e serrate
con strani lucchetti
dei tempi delle storie
delle Mille e Una Notte
Il Barong della monezza
ingurgita i suoi carichi immondi
con rumorosi sospiri
e tracce di aria fetida
lievitano per un po' ancora,
anche quando il divoratore di lerciume
è passato oltre,
rumoreggiando
La luna è un disco tondo,
quasi perfetto,
mentre il cielo comincia a trascolorare
ed è l'alba di un nuovo giorno
Il rumore dei miei passi
scandisce come un metronomo
il transito dalla notte all'alba,
e il Corvo del grande Platano
mi avverte della sua presenza
con il suo gracchiare