Cio' che è successo in Islanda è senza precedenti.
L'abbattimento dell'idea che il debito è un'entità sovrana, in nome della quale è sacrificabile un'intera nazione.
Percio' nessuno deve sapere degli eventi che hanno condotto al referendum islandese voluto dal Capo dello Stato Ólafur Ragnar Grímsson e ai suoi esiti.
Ogni volta che ci dicono che per arginare il debito di un paese ci vogliono piu' tasse, che sono procedure essenziali, ci stanno dicendo delle bugie.
Lo ha dimostrato il popolo islandese che ha sconfitto le lobby economiche e i loro ricatti.
Non hanno varato la manovra economica a spese dei cittadini per le perdite delle banche (i cui profitti erano privati e i cui debiti invece avrebbero dovuto essere nazionalizzati e ripagati da ciscun cittadino islandese, in ragione di circa 100 euro al mese per 15 anni).
Quello che è successo in Islanda mette in imbarazzo politici che - il più delle volte - sono soltanto le pedine dei gruppi bancari e di grandy lobby economico-finanziarie, e fa paura all'economia globale, disegnata per favorire i profitti di pochi e veramente di rado il benessere dei molti.
Censurare il referendum islandese e non farlo conoscere alle masse occidentali è stato l'ordine numero uno delle grandi banche.
Niente salvataggi da parte di BCE (Banca centrale Europea) o FMI (Fondo Monetario Internazionale), niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione, tramite una nuova Magna Charta Costituzionale, redatta via Internet con le sedute costituenti in diretta su Streaming on line, con la possibilità per tutti i cittadini di partecipare, dire la propria e dare i propri suggerimenti e correttivi.
Lo sappiano i cittadini, cui è stato detto che la svendita del settore pubblico era l'unica soluzione.
E lo tengano a mente anche quelli portoghesi, quelli spagnoli e ora anche gli Italiani.
In Islanda è stato riaffermato un principio fondamentale: è la volontà del popolo sovrano a determinare le sorti di una nazione, e questa deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale.
Solo così è possibile battere quello che alcuni definiscono il NWO (New World Order), dominato dai banchieri e dalle lobby dei potenti.