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21 luglio 2013 7 21 /07 /luglio /2013 10:58

(Maurizio Crispi) Camminando lungo Narrow Street, nella zona di Limehouse Basin (East London), zona un tempo malfamata, ma oggi "alla moda", ci si potrà imbattere in un ristorante londinese "chic" (naturalmente italiano), che con l'autorevolezza della sua "sciccheria" si presenta come "La Figa" - Pizzeria Restaurant.

 Il locale che si presenta come chic, porta un nome che è di pessimo gustoso e, secondo i parametri della buona educazione, anche volgare.
Per quanto l'esprit dei tempi sia orientato verso un abbattimento di qualsiasi senso estetico e con idici di tolleranza sempre più laschi nei confronti di tutto ciò che un tempo sarebbe stato ritenuto "offensivo", la volgarità rimane pur sempre contraria ad un'auspicata raffinatezza di modi e linguistica.
Chiamare il ristorante "La Figa" non sposta di molto il concetto (o la rappresentazione) che con questa parola si introduce: sarebbe come intitolare un ristorante con il nome (che sarebbe di pessimo gusto per i Britoni) "The Cunt"...
Oppure, spostandoci sul suolo italiano, sarebbe come chiamare un locale pubblico "Lo Sticchio" oppure "Il Pacchio": insomma, tutto ciò sempre all'insegna di una totale mancanza di buon gusto e di senso della decenza.
Dato il tono che il Ristorante si dà (a giudicare dal suo sito web), restano alquanto misteriose le ragioni che hanno spinto i suoi proprietari a battezzarlo in questo modo.
Due ipotesi diverse e diametralmente opposte mi si affacciano alla mente.
La prima è questa: nell'idea originaria di qualche pubblicitario interpellato su di un nome di successo italian style, forse c'è stata all'insaputa degli stessi committenti, una voglia di sbeffeggiare e di mettere in ridicolo, scegliendo questa denominazione e spacciandola per una di sicuro successo.
Oppure, seconda ipotesi, il nome è stato scelto a bella posta da un Italiano, consapevole che nessun Britone sarebbe stato in grado di dare la giusta tradizione della parola, interpretandola soltanto come una motto che conferisce al luogo un marchio molto italiano oppure che allude ad una "specialità" della Casa.
Seguendo l'una o l'altro ipotesi, non c' è alcuna differenza nel risultato finale: questo marchio non fa onore a noi Italiani all'estero, perchè rischia di farci passare (una volta che è tramontato definitivamente l'icona dell'Italian Style raffinato ed elegante, come i soliti "maiali", assatanati di sesso, a più non posso sboccati e fescenninici, nonché maestri nell'uso delle parole "cochon".

(Dal sito Web) La Figa, where fine italian cuisine, quality, service and ambience meet.
n our bright and colourful Italian restaurant you can enjoy fresh pasta, famous pizzas, seafood and assorted cuts of prime meat dishes.
You can enjoy your meal al fresco in the Mosaic piazza or enjoy the view from the spacious interior and gaze out at the azzure blue fountain.
A full restaurant menu is available for lunch and dinner with daily specials - please see our menus and wine lists pages.

(26.09.2018) In tempo recentissimi, attraverso un mio interlocutore sui social ho scoperto che il fondatore di questo locale era un turco-cipriota che aveva anche dato vita ad un altro locale di ristorazione sempre in Canary Wharf, ma più spostato in direzione del Tower Bridge con il nome altrettanto evocativo (e dissacrante di "Il Bordello". Questo Turco-Cipriota, in tempi recenti, mi ha detto il mio interlocutore si è suicidato, impiccandosi.
C'è da chiedersi se ci sia una connessione tra questa vocazione a percorrere un filone tanto monotematico nella denominazione dei suoi locali e questo suicidio ci possa essere una connessione.

"La Figa" è stata rilevata da un altro Turco-cipriota. Il mio interlocutore - che ci lavora - ha tenuto a precisare che il locale è molto bello ma che le cucine sono infestate da "migliaia" di topi (o, dato il contesto, da migliaia di "tope").

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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