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29 luglio 2014 2 29 /07 /luglio /2014 06:37

La conclusione del Ramadan nell'East End londinese: una grande festa colorata

 

Ieri, c'era un'atmosfera strana qui nell'East End londinese. Tutto - rispetto alla consuetà operosità e vivacità che conferiscono alle strade della zona compresa grosso modo tra Commercial Road e Whitechapel Road un'aria alquanto orientale - era fermo.
Il mercato di Watney Street era "chiuso", senza nessuna delle consuete bancarelle che vendono di tutto dalla frutta al pesce sino ai vestiti, con il suo aspetto da bazar orientale o, per me che che vengo da Palermo, da "ballarò" nostrana. Così anche la teoria di baracchette che si allineano lungo Whitechapel Road: dove non si muoveva una foglia.
Della miriade di donne velate o con il capo coperto che, in genere paludate in abiti scuri, vanno in giro per il mercato a far le loro compere, non c'era traccia.

Ogni tanto si vedeva qualche uomo affrettarsi, ma vestito con delle belle tuniche bianche ricamate o in bei colori monotinta.

Ma dov'erano finiti tutti?

Ecco svelato il mistero: erano nei pressi della grande Moschea che si erge lungo Whitechapel, dove avrebbe avuto luogo la grande preghiera che conclude il  Ramadan e che rappresenta l'apertura del giorno di festa, sancendo il momento in cui il periodo di digiuno rituale, lungo quanto un intero ciclo lunare, diventa Eid Mubarak .

La conclusione del Ramadan nell'East End londinese: una grande festa colorataLì - e suppongo anche nei pressi delle altre Moschee dell'East End, come quella di Brick Lane oppure quell'altra di Stepney Way - tutti si radunavano: una marea montante e vociante, di volti allegri, uomini con i caratteristici zucchetti ricamati e gli abiti buoni, donne vestite a vivaci colori e, per una volta, molte con il volto scoperto, bambini allegri, venditori di palloncini multicolori che ondeggiavano sulle marea di teste, sospinti dal vento, e venditori di leccornie cucinate al momento.

E i bimbi intenti a sgranocchiare caramelle e dolciumi e a bere bibite.

Questa atmosfera vivace si è protratta per tutto il giorno, facendo da contraltare alla sonnacchiosità dei mercati: facile vedere in giro delle ragazze e delle giovani donne molto belle, vestite di abiti coloratissimi, con il volto scoperto e pesantamente truccate, bei sandali con i tacchi o altre calzature eleganti andare in giro, quasi sempre a coppie, mai da sole, e spostarsi da una casa all'altra, gruppi familiari uscire con pacchi e pacchettini per andare a partecipare a cene e a feste a casa di amici.
Insomma, un giorno di festa e di vacanza dopo la conclusione del grande periodo di digiuno che, a prescindere dalle sue valenze religiose, ha una grandissima funzione nel consolidar eilegami sociali della comunità, ribandendo la sua natura di grande azione collettiva condivisa con i suoi momenti rituali di socializzazione.
E' un caso davvero paradigmatico che mostra con una forza drammatica quanto la religio sia connessa con il re-ligare, cioè con il consolidarsi dei legami di intesa e di fraternità con gli altri individui dello stesso gruppo che professa la stessa fede.


 

La conclusione del Ramadan nell'East End londinese: una grande festa colorata

 

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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