Un ragno enorme e nero (di una specie a me sconosciuta) vagava liberamente nelle distese desertiche del pavimento della cucina...
L'ho visto...
Un avvistamento inquietante...
Se fossi uno che soffre di aracnofobia, sarei stato sicuramente preso da una crisi di panico, avrei gridato, forse sarei svenuto...
Che ci fai qui? - gli ho chiesto.
Non mi ha risposto, ovviamente, continuando imperterrito le sue esplorazioni.
Che sia l'avanguardia degli Spiders from Mars?
O dei marziani wellsiani, nell'aspetto di repellenti omini verdi?
Siccome non si può mai sapere, l'ho imprigionato all'interno di un bicchiere capovolto.
Fatto! Sono finite le tue esplorazioni! -gli ho detto.
Il ragno ha preso ad agitarsi e a muovere le sue inquietanti zampette tanto freneticamente che, per un attimo, ho temuto che potesse cadere a pezzi ...
Cosa ne faccio ora che è sotto vetro?
Cosa farò di te?
Poi, alla fine, sono stato misericordioso...
Chiudendo il bicchiere con una presina a portata di mano, l'ho trasportato fuori nel balcone e l'ho liberato nella terra di un vaso...
Avrei voluto fotografarlo ancora una volta, ma l'orribile ragno, inebriato dalla libertà appena riconquistata s'è involato via, tessendo a velocità vertiginosa un filo con il quale si è calato al piano di sotto... quasi fosse l'Uomo ragno ih ih ih.
Ciao, ragno! Chi sa se ci incontreremo di nuovo...
Ma forse nemmeno mi ha sentito.