(Elena Cifali) So per certo che su internet la maggioranza delle persone non legge oltre il 7 rigo.
Bene, sarò sintetica: siamo nella merda, stiamo sprofondando e non ce ne curiamo!
Adesso che avete letto queste poche righe e che il messaggio vi è arrivato posso dilungarmi, per il diletto di chi vuol sapere cosa in realtà voglio dire.
Tutti bravi questi Italiani! Ci vorrebbe un applauso per ognuno di noi !
Ci lamentiamo di tutto e di tutti e, intanto, attorno a noi le cose, cose e situazioni continuano ad avere il loro corso.
Gli eventi ci sfuggono di mano e, come diceva sempre quel genio di mia nonna con la sua saggezza antica: “Mentre il dottore se la pensa il malato crepa”.
Il dispiacere che ogni essere umano, ancora dotato di senso dell'umanità, di fronte alla tragedia che si è consumata nel Mare di Lampedusa è incredibile.
Questi non sono i primi morti e purtroppo non saranno neppure gli ultimi.
Mi colpisce il fatto che mentre tanti Italiani scappano dall'Italia, perchè sull'orlo della crisi economica/sociale/politica/culturale/educazionale, altri, ben più sfortunati di noi cercano disperatamente di arrivare nella nostra stessa Terra per rimanerci o per usarla come trampolino di lancio verso l'Europa.
Allora è vero? Al peggio non c'è mai fine ?
La soluzione non può essere trovata da ed in Italia.
Il popolo italiano, malamente governato non riuscirebbe mai a trovare una soluzione che impedisca a questa gente di avventurarsi e sventurarsi. La "non guerra" è l'unica soluzione possibile.
E, seppure la mia sembra una affermazione scontata e banale, è quanto di più difficile si possa realizzare.
Colpisce che nel nostro secolo, un secolo in cui la scienza e la tecnologia stanno toccando momenti altissimi, i popoli si facciano ancora la guerra come nei millenni scorsi quando le comunicazioni e le civiltà erano a dir poco primitive.
Siamo forse rimasti dei primitivi che giocano con tablet e pc, dormendo beati su cumuli di immondizia e con le bombe atomiche sotto al letto?