(Maurizio Crispi) Di fronte alla palazzina dove abitiamo noi nell'Est End c'è un gruppo di case "governative" che fanno angolo con Sutton Street: due lunghi edifici a quattro piani suddivisi in appartamenti, a cui si accede mediante dei ballatoi esterni.
Tra i due edifici si apre un lungo ed ampio cortile che, in passato era aperto, ma che poi - per motivi di sicurezza - è stato chiuso con delle cancellate che sono state disposte in modo da lasciare due spazi esterni adibiti a posteggio auto per posti macchina correlati con gli appartamenti.
Si tratta - mi dice Maureen - di case costruite a spese del Borough (Tower Hamlets) e assegnate a famiglie indigenti prive di un reddito (epperò sono anche dotate di posto macchina!).
Ogni tanto accadono delle turbolenze e accorrono i mezzi della polizia a sedare le cose e a riportare l'ordine.
Per esempio, è capitato proprio pochi giorni fa e c'è stato un via via di sirene sino a tarda notte..
Proprio di fronte a noi, dove si apre lo slargo che fa da posteggio, nei pomeriggi assolati - con le spalle contro l'inferriata - si piazza un uomo e si mette semi-sdraiato come se fosse adagiato in un triclinio alla mensa di Trimalcione.
Cosa fa?
Forse smaltisce la sbornia o semplicemente beve in un luogo che per lui è confortevole.
Qualche volta, a riprova di ciò, ho visto una lattina di birra posata accanto a lui.
La sua presenza se non proprio abituale, nel senso di essere giornaliera, è frequente.
Tanto che all'inizio ho pensato che fosse un boozer di quelli che si vedono nella zona: volti ricorrenti e frequenti stati di deliquio alcoolico. Ma quelli sono decisamente degradati e hanno un po' l'aspetto da barbone. Questo tipo invece sembra essere abbastanza in ordine per quanto riguarda il suo abbigliamento: niente di che, ma pulito.
Qualche giorno fa, l'ho colto nel momento in cui abbandonava la sua postazione dopo una lunga sosta tardo-pomeridiana (è questa la fascia oraria che predilige): l'ho seguito con lo sguardo e ho visto che, superati i cancelli del condominio, si infilava nella tromba delle scale per riemergere al secondo piano della palazzina di fronte.
Ed è entrato in uno degli appartamenti.
Quindi, è un abitante del condominio, ma anomalo, poichè i resdenti sono prevalentemente Asiatici e Musulmani, mentre questo tipo sembra essere alquanto indo-europeo, se non proprio cockney.
Quindi le sue soste - ho pensato - possono essere interpretate come una sosta dovuta per smaltire l'eccesso di alcool prima del rientro a casa e in famiglia, come quelli che, tornando a casa, bevono avidamente l'ultimo sorso dalla lattina che hanno portato in mano e buttano il vuoto subito davanti al cancello di casa.
Ma questa spiegazione di per sè potrebbe essere banale o riduttiva.
Qualche volta, infatti, sempre semisdraiaito, è intento in conversazione con qualche passante, come se fosse integrato nel contesto, tal'altra se ne sta rincattucciato - sempre in quel preciso punto - a leggersi il quotidiano. Sembra che quest'angoletto sia divenuto per lui un'appendice di casa: forse, ha una famiglia numerosa e lo spazio a casa è ridotto, oppure forse ha una moglie rompicoglioni oppure nulla di tutto questo. Semplicemente, gli piace stare lì ad osservare il mondo da questo insolito vertice di osservazione, forse vede delle cose che dalla propsettiva abituale non potrebe vedere, forse pensa ai fatti suoi.
Forse è uno desideroso di stare all'aria aperta, oppure è semplicemente un eccentrico di Tarling Street.
Mi chiedo cosa accadrebbe se cominciassi ad occupare il suo posto, portandomi un libro da leggere.
Quasi quasi tenterei l'esperimento, per capire come reagisce.
Sarebbe un modo per imbastire un vero e proprio laboratorio da strada per un mini-studio sociologico.
Ma so che non lo farò mai...