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5 aprile 2014 6 05 /04 /aprile /2014 00:39

Instancabile maestro Bennardo all'opera. In cantiere il restauro di un tabernacolo ligneo e un'Ultima Cena in terracotta

 

(Maurizio Crispi) Giuseppe Bennardo, pittore e scultore palermitano, l'artista che ha creato il presepe che viene esposto quasi ogni anno a Palermo a Natale (iniziativa denominata "Il Presepe in Piazza", giunta alla sua XXVI edizione a Natale 2012), è attualmente impegnato nel restauro di un tabernacolo ligneo di antica fattura che verrà allocato - in occasione della Festa dei Sepolcri - una tradizione molto sentita a Palermo - nella Chiesa di Valdesi (Chiesa Parrocchiale Maria SS. Assunta, a Valdesi Mondello).
L'impegnativo restauro - che richiede anche la ricostruzione ex novo di alcune parti mancanti o gravemente danneggiate dai tarli - è stato commissionato dal parroco della stessa chiesa, don Pietro Bumbalo, già precedentemente venuto in contatto con Giuseppe Bennardo in occasione di altri lavori artistici che erano stati collocati all'interno della Chiesa dedicata a San Francesco di Sales, sempre a Palermo (sita in via Notarbartolo).
Il lavoro di restauro del tabernacolo viene condotto nella Falegnameria Artigiana Tarantino all'Arenella - un laboratorio artigiano di lunga tradizione - ed è, in particolare, Vincenzo Tarantino a coadiuvarlo nell'opera.
Il tabernacolo alla fine della lavorazione verrà rivestito di lamina d'oro che lo ricondurrà all'aspetto originario.
Instancabile maestro Bennardo all'opera. In cantiere il restauro di un tabernacolo ligneo e un'Ultima Cena in terracottaNello stesso tempo, il maestro Bennardo sta lavorando all'elaborazione di un'Ultima Cena (giunta ormai ai ritocchi finali), la cui realizzazione segue il "canone" da lui seguito nella realizzazione dei personaggi del Presepe a cui ha lavorato per decenni e che si è andato accrescendo, di anno in anno, di nuovi personaggi.
Per quest''Ultima Cena le proporzioni dei personaggi - tutti in terracotta - sono identiche: Cristo e i Dodici Apostoli sono seduti - secondo la rappresentazione "classica", cioè quella usualmente tramandata nella iconografia più comune - ad un lungo tavolo, adorno di bicchieri, stoviglie, bottiglie, oggetti tutti realizzati a mano con pazienza certosina, mentre soltanto Giuda è discosto dalla scena conviviale, essendo  raffigurato seduto su d'uno scranno, da cui fronteggia un po' di sbieco gli altri commensali.
Ogni personaggio è realizzato con naturalezza e grandissimo realismo, ma anche con una cura infinita - quasi maniacale - per il singolo dettaglio, evidente anche nello studio dei volti e delle barbe e delle mani.
Probabilmente l'opera verrà esposta per laprima volta pure in occasione dei Sepolcri, a Palermo, ma in una sede che il maestro non è ancora in grado di precisare.
Lo sforzo realistico è notevole: gli abiti sono realizzati a mano in un momento successivi con l'utilizzo di tessuti diversi e messi in forma mediante appositi collanti.
I personaggi - come quelli del presepe - non sono firmati, ma la "firma" inconfondibile di Giuseppe Bennardo è data da un completo realismo dell'anatomia dei personaggi, rappresentati in ogni loro parte, anche quelle che sono poi nascoste dai drappeggi degli abiti.
Instancabile maestro Bennardo all'opera. In cantiere il restauro di un tabernacolo ligneo e un'Ultima Cena in terracottaGiuseppe Bennardo viene dal disegno industriale, ma poi la sua passione lo ha spinto in tutt'altre direzioni, portandolo a specializzarsi nel disegno e nella pittura, nella scultura, quest'ultima con l'utilizzo di materiali diversi, anche se la sua materia preferita sono argilla e creta.
Le sue opere non spaziano soltanto nell'ambito della soggettistica sacra, ma il suo talento si estende anche nel campo del "profano", con una serie - per esempio - di sculture raffiguranti plastici corpi femminili, studi posturali, trattati con una tecnica particolare per cui - pur essendo statue in terracotta - sembrano dei bronzi.
Giuseppe Bennardo, parlando un po' di sé e dei suoi progetti, si rammarica del fatto che, ancora, il suo Presepe non abbia ricevuto l'opportunità di una collocazione permanente: cosa che del resto gli era stata promessa, quando in occasione del Natale 2012, gli era stata data la possibilità di costruirlo all'interno di un locale messo a disposizione a Villa Niscemi, anziché nella tradizionale "casetta" di legno.

 

 

 

 

 

Vedi anche su questo blog:

 

Tempo di Natale, tempo di Presepi. Ritorna il presepe di Giuseppe Bennardo alla sua 26^ edizione

3/12/12 - Si avvicina Natale e ritorna a Palermo il presepe creato dal pittore e scultore palermitano Giuseppe Bennardo. Molti ricorderanno del presepe che l'anno scorso (Natale 2011) era visitabile in una capanna di legno collocata sul lungomare di Valdesi (lato circolo Lauria): era appunto il Presepe di Bennardo che quest'anno ha trovato ospitalità in un ampio locale all'interno di VIlla Niscemi, […]

 

 

Sui Sepolcri a Palermo, vai anche alla galleria fotografica FB e leggi il relativo commento: Pasqua 2011. Le chiese dei "Sepolcri" e una Via Crucis (23 photos)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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