(Maurizio Crispi) Mi è capitato di leggere di recente un nuovo "apocrifo" holmesiano: non un racconto,ma un romanzo e di scoprire contestualmente la collna della Delos Book che si intitola appunto "The Baker Street Collection e che ospita degli apocrifi holmesiani,molti dei quali di autori italiani. Il volume, di Luca Martinelli, si intitola Sherlock Holmes e l'enigma del cadavere scomparso, Delos Book (2014).
Avendo intrapreso in adolescenza la lettura delle avventure di Sherlock Holmes nelle cronache del dottor Watson, suo fidato collaboratore e comprimario, per "istigazione" di mio padre, sono appassionato anche degli apocrifi che, di quando in quando, mi capitano tra le mani.
Sherlock Holmes rimane per me saldamente iscritto nella galleria degli indimenticabili personaggi dell'immaginario e la mia porta d'ingresso nel mondo dei romanzi di investigazione.
A quanto sembra in Italia sta crescendo e si sta consolidando una vigorosa tradizione di apocrifi holmesiani, non solo in forma di racconti ma anche di romanzi, a partire dai primi esempi nostrani dati da Joyce Lussu e da Enrico Solito, estremamente prolifico sotto questo punto di vista.
Sono sempre di più quelli che si cimentano nella scrittura di un apocrifo che, per essere "DOC" deve essere rispettoso del cosiddetto "canone holmesiano", nel senso di essere perfettamente inserito nei riferimenti cronologici del corpus di racconti e di romanzi scritti da sir Arthur Conan Doyle (o editi? Alcuni sostengono che lo "scrittore" sia stato realmente il fidato Watson e che Conan Doyle abbia avuto in tutto questo una semplice funzione esecutiva di curatore ed editore). e che, pur lasciando carta bianca all'autore di spaziare con la sua inventiva, non può prescindere da una perfetta conoscenza di tutte le storie holmesiane scritte da Doyle e degli altri apocrifi (possibilmente) che lo hanno preceduto.
E' per questa consuetudine che, rispecchiando d'altra parte la cifra stilistica dei romanzi e racconti del canone, nell'apocrifo di turno non mancano riferimenti a precedenti avventure (tra quelle pubblicate) e a quelle altre che sono semplicemente rimaste negli apputi di Watson senza alcun seguito editoriale.
I margini di azione dei personaggi sono dunque ristretti.
In questa tradizione si colloca il romanzo di Luca Martinelli che ha deciso di collocare l'azione di Holmes e del suo fidato amico/cronista in un periodo sinora non esplorato e che ha, quindi, avuto mano libera, per quanto siano anche per lui doverosi i riferimenti sparsi qua e là che ancorino la storia nuova al canone, sia a precedenti "avventure" sia a personaggi con cui si sono intersecate le indagini di Holmes.
La cosa interessante è che, in questa brillante storia ambientata a Birmingham, in cui l'indagine prende le mosse dalla necessità di riabilitare alcune suffragette da un'accusa ingiusta, venga citato Arthur Conan Doyle, quale "curatore " e editore delle storie cronachistiche scritte da Watson, in veste di collaboratore-testimone-cr
Un nuovo tratto si aggiunge così alla multiforme personalità di Holmes che viene presentato di ampie e aperte vedute rispetto agli uomini del suo tempo e sostenitore - pur nel suo modo compassato - della causa del suffragio universale in cui le "suffraggette" furono anche le prime femministe, quando ancora non si parlava di femminismo.
Il romanzo è costruito bene, secondo lo schema classico delle storie di Doyle e con molti elementi del repertorio investigativo di Holmes (tra cui quello dell'arte del travestimento per indagare "sotto copertura") inseriti contestualmente, sino all'epilogo finale e allo scioglimento del mistero.
Di grande interesse e stimolante è la bella introduzione di Alessandra Calanchi dal titolo "Intertestualità e sorprese del Grande Gioco".
(Dalle note di copertina, risguardo e quarta) All’ombra di un complotto politico Sherlock Holmes è alle prese con l’intricato mistero di un cadavere scomparso... Riuscirà a scagionare due suffragette dall’accusa d’omicidio?
Maggio 1910. Dopo sei anni di onorata pensione, Sherlock Holmes, in compagnia dell’inseparabile amico dottor Watson, torna sulla scena per indagare su un misterioso caso di omicidio in cui sono coinvolte due suffragette.
Le amiche della signorina Jowett sono trattenute in carcere a Birmingham, accusate di aver ucciso un libraio, editore di un foglio politico contrario all’emancipazione femminile, nel corso di una manifestazione per il diritto di voto. Il mistero che la cliente presenta a Sherlock Holmes, però, è singolare: la stampa non ha mai riferito notizie di un omicidio e il cadavere del libraio è scomparso.
Dietro la vicenda c’è aria di complotto politico. E c’è l’ombra di un discutibile comportamento della polizia di Birmingham…
Luca Martinelli, nato a Siena nel 1964 ma pratese d’azione, è giornalista presso l’Ufficio stampa del Consiglio regionale della Toscana. È autore di testi narrativi e teatrali e cene con delitto. Il suo primo romanzo, Il palio di Sherlock Holmes (Alacràn, 2009), è stato tradotto in Francia e in Turchia. Nel 2011 è uscito Lo strano caso del falso Sherlock Holmes (Ur Editore) e l’anno successivo Sherlock Holmes e la morte del cardinale Tosca (Ur Editore), vincitore del premio “Garfagnana in giallo” e finalista del premio “Scrittore toscano dell’anno”.
Ha pubblicato anche racconti apocrifi sulla Sherlock Magazine, sul Giallo Mondadori e nelle antologie a cura di Luigi Pachì Le cronache di Sherlock Holmes (Fabbri editore, 2003) e Sherlock Holmes in Italia (Delos Books, 2012).