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15 ottobre 2013 2 15 /10 /ottobre /2013 08:24

Il sogno di volare. Lucarelli dà vita ad una nuova avventura di Grazia Negro(Maurizio Crispi) Carlo Lucarelli, con "Il sogno di volare" (Einaudi, 2013), ci offre un nuovo piacevolissimo ed arguto romanzo poliziesco (con elementi thriller e noir). E, senza tema di smentita, i romanzi di uno dei componenti storici del gruppo dei "giallisti" bolognesi sono sempre graditi, specie in questo caso, visto che in qui fa ritorno uno dei suoi personaggi più amati, che è l'ispettrice di Pubblica Sicurezza Grazia Negro, al centro di passate indagini (che hanno sempre avuto come scenario Bologna e dintorni), ma soprattutto eroina del "caso dell'Iguana" nel suo precedente romanzo (uno dei primi, quello che gli diede la notorietà al grande pubblico) "Almost Blue".

Di questo romanzo che ha un montaggio ed un ritmo incalzante, a tratti quasi caleidoscopico ed onirico, non si può dire molto a dire il vero.
Qualsiasi cosa detta, infatti, rischierebbe di svelare dei dettagli e finierebbe con il condurre il lettore sagace a delle intuizioni anticipate che leverebbero il piacere della lettura. D'altra parte, la "riservatezza" sul finale è proprio quello che raccomanda Lucarelli stesso nel poscritto (di cui viene pure raccomandata una lettura solo a posteriori). E Lucarelli è netto e deciso, minanciando severe punizioni per chi non sarà capace di mantenere il riserbo: "Altrimenti, verrò a prendervi uno per uno, e vi mangerò il cuore" il cuore" a quanti dovessero "tradire" - afferma il nostro Autore, minanccindo quanto dovessero "tradire" (scherzando, naturalmente, ma usando con macabro umorismo una frase che si può leggere nel romanzo).
Quindi, acqua in bocca! Quel che si può dire, invece, è che Grazia Negro è nuovamente alle prese con un nuovo e feroce serial killer che opera in una Bologna molto differente da quella in cui si svolgeva la sua prima indagine dell'"Iguana", un killer che, presto, a causa del suo particolare modus operandi, viene definito "Il Cane". E? una Bologna più cupa e sordida quella che ci si presenta sin dalle prime pagine (malgrado il progresso dei tempi), ormai dominata da crimini "sociali", che coinvolge in misua crescente i cittadini indifesi, deboli, in difficoltà, che finiscono con l'essere vittime o con l'essere reclutati come manovalanza del malaffare (negli abusi edilizi, nello sfruttamento della prostituzione su larga scala, nello sfruttamento della prostituzione, il lavoro al nero). E, dietro a tutto questo, una mafia sempre più tentacolare che opera per il profitto, in un mondo sempre più dominato dall'ingiustizia.
Ma anche per la nostra eroina è passata molta acqua sotto i ponti e, pur avendo conservato intatta la sua freschezza) ha vissuto molte esperienze con le inevitabili crisi emozionali, esperieziali e di coppia.
Ma non dirò altro, se non alcune considerazioni di stile.
Innanzitutto, il fatto che "Il sogno di volare" si può leggere con una sua colonna sonora. Sono frequenti, infatti, le citazioni di canzoni che i personaggi ascoltano e dei relativi testi che posseggono in alcuni casi un valore pregnante rispetto alla lettura. Si tratta di un'impostazione narrativa non nuova per Lucarelli che ha già sperimentato in altre circostanze, offrendo - in alcuni casi (due che io ricordi) - ai suoi lettori una compilation in CD allegata al volume per un ascolto in contemporanea alla lettura.

Strettamente collegata a questa cifra stilistica, vi è la citazione - in epigrafe e poi ancora in momenti cogenti della trama - della canzone di un cantautore emergente Andrea Buffa (accompagnato spesso dalla chitarrista Sonia Ponga Cenceschi), Il sogno di volare (di cui gli Arangara, nel loro stile, hanno fatto una bella cover1): una canzone malinconica e palpitante che, nella forma di una ballata, racconta una storia di emigrazione e di ingiustizie nei confronti dei più deboli, degli indifesi e degli sfruttati che sono gli immigrati clandestini, spesso soggetti senza identità e senza dirittti (ed è proprio per questo una canzone di estrema attualità che andrebbe ascoltata con maggiore attenzione ancor di più oggi, con le notizie di tragedie del mare che si susseguono). E, poi come ultimo elemento, vorrei menzionare qui che Lucarelli introduce tra i diversi caratteri che interagiscono nella sua trama anche uno reale, si tratta del criminologo Massimo Piccozzi , compagno dell'Autore - in qualità di esperto - di numerose trasmissioni TV e coautore di numerosi libri che i due hanno scritto in tandem, ma anche suo amico.

Nel romanzo, Picozzi interviene in qualità di "criminal profiler", dunque interpretando se stesso, senza alcuna licenza poetica.
Si tratta di un piccolo "cammeo", inserito come omaggio all'amico e all'esperto.
"Il sogno di volare" é un romanzo complesso, ricco di spunti, con frequenti colpi di scena e cambi di scenario, quasi con un montaggio cinematografico. E, una volta che ci si è adattati a questa cifra stilistica si legge fluidamente e con impazienza desiderosi di arrivare ad un punto in cui vi possa essere qualche traccia che possa condurre alla risoluzione.

Senza dire altro, tuttavia, da psichiatra-lettore non posso esimermi dal notare che vi si legge una trama dai risvolti molto hitchkochiani, con un piccolo omaggio all'opera capostite per i cultori del noir cinematografico che è Psycho.

 

 

(Sintesi dalla 4^ di copertina) In una Bologna che non è più la stessa, un assassino fa giustizia da sé di fronte all'ingiustizia che vede. A combatterlo c'è solo lei. Grazia Negro. Anche lei non è più la stessa. E di assassini seriali non vorrebbe più sentir parlare. Il romanzo della rabbia di oggi. Assoluta e senza rimedio. Il romanzo dei sentimenti, delle solitudini, dell'incertezza di oggi.

(La recensione di IBS) Grazia è innanzitutto una donna. Chi la conosce sa che vive con Simone, un ragazzo cieco incontrato in occasione di una precedente indagine. Chi la conosce sa che è una donna dura ma sensibile, ferma ma non intransigente. Nel lavoro più che nel privato, ambito in cui sta vivendo parecchie difficoltà. La sua relazione sembra perdere compattezza, la sua voglia di famiglia si scontra con le difficoltà di rimanere incinta. Medici e iniezioni la aspettano nel tentativo di arrivare alla maternità. Nel frattempo Grazia è destinata a occuparsi di un serial killer spietato, di nuovo. Un assassino che morde, un assassino che dilania. Non dovrebbe essere lei a fare le indagini: lavora alla Direzione investigativa antimafia, ma la prima vittima "le appartiene" è parte del suo campo d'azione. Si chiama Vincenzo Cardella ed è il nipote di Carmelo Giannello, "l'anello di collegamento fra le imprese edili controllate dalla famiglia in Emila-Romagna" con un passato da esecutore mafioso. La sua morte potrebbe essere il primo tassello di una guerra di mafia. "Verrò a prendervi uno per uno, stronzi maledetti!" Cosa scatena l'assassino e come sceglie le sue vittime? È davvero legato alla criminalità organizzata o sono altre le motivazioni che lo portano al delitto? E può dietro uno spietato, inesorabile, sanguinario killer nascondersi un'idea di giustizia, di equità e di denuncia sociale? La scrittura di Lucarelli, diventata ancora più netta, limpida, fluida con il passare degli anni, è perfetta per raccontare la Bologna contemporanea, che lascia indietro gli stereotipi abituali, la sua solidità inattaccabile, per entrare nel vortice della precarietà e dell'incertezza.

 

 


Il sogno di volare è una stupenda canzone scritta da Andrea Buffa, un cantautore emergente che, come afferma Lucarelli, farà parlare molto di sé nei prossimi mesi.

"Farà parlare di sé, primo perché la sua canzone ha ispirato Carlo Lucarelli nella redazione del suo prossimo libro (che si chiamerà appunto Il sogno di volare) e poi, perché è bravissimo: la sua voce calda vibra nell’aria suscitando emozioni forti, penetrando l’animo di chi ascolta e restando nella mente per giorni e giorni".

Il sogno di volare racconta di extracomunitari e di morti sul lavoro, di scelte difficili e di sorrisi, di canti meravigliosi e di sogni infranti. Racconta una storia tragica e coraggiosa, una storia che nel nuovo libro di Lucarelli si trasforma in una sensazione che fa paura, un’emozione strana che suscita in un killer una rabbia estrema ma lucida, e che lo porta, inconsapevolmente, a compiere una vendetta atroce contro chiunque la sua mente insana ritenga responsabile.

 

 

 


 

 

 

Eccone il testo:

Da giovane avevo un sogno
Volare come un uccello
Ma adesso che schiaccio l’aria
Col mio peso non mi pare bello
Io volo come un mattone 
Come un sasso, una chiave inglese
Volare senza le ali
È un problema, mi sembra palese
È un problema, mi sembra palese

E questa mattina alle sei
Con il buio ed un vento gelato
Sfrecciavo con il mio ciao
Sembravo un ghiacciolo impazzito
Non volevo far tardi
Col capo che rompe i maroni
Ci paga tre Euro e settanta
All’ora se stiamo buoni
All'ora se stiamo buoni

Cosi Fatima e Mohamed Roberto
Stamane non ho salutato
Ieri sera ero davvero stanco
Però un poco abbiamo giocato
Poi li ho guardati dormire
per un ora coprendo la luce
han sorriso per tutto il tempo
questa vita ancora gli piace 
questa vita ancora gli piace

E volo che volo lento
dal sesto giù al primo piano
ho paura che mai più potrò
dire a mia moglie quanto la amo
quanto mi piace quando i capelli
raccoglie assieme sopra la nuca
che io il canto dell’universo
Lo sento quando la vedo svestita 

E c’è qualcosa che non mi torna
nel poco tempo che mi rimane
che fine ha fatto quel bel ragazzo
che una mattina ha preso il mare
sopra una zattera assieme ad altri cento 
per non morire di guerra o di fame 
dentro una bara semi-affondata
sicuro soltanto di non tornare 

Perché diciamoci onestamente
crepare a trent’anni è proprio un peccato
perché a quel punto almeno a quaranta
nel mio parse sarei arrivato
e questo senza prendere il mare
veder mio fratello morire annegato
e dopo poi venire rinchiuso
senza aver mai commesso un reato
e dopo la fuga finire schiavo
tra i pomodori dal sole bruciato 

E così adesso il sole si spegne
sopra il cantiere ed il cielo tutto
sono incazzato ed ho molta paura 
ma dire male mi pare brutto
voglio che l’ultimo dei miei respiri
si stringa attorno a ciò che ho di più bello
il viso di Laura il riso dei bimbi.

 

 

 

 

 


Note

(1)  Gli Arangara hanno portato in giro con Carlo Lucarelli uno spettacolo Teatro/Canzone per raccogliere fondi da destinare alla costruzione di un asilo a Lakka, in Sierra Leone. In alcune date di questo tour gli Arangara hanno voluto con loro Andrea Buffa. hanno preso il suo testo e lo hanno musicato (tra l'altro, inserendolo in un loro lavoro, Terra di Mari) secondo le proprie idee musicali e nella loro cifra stilistica..

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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