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26 agosto 2014 2 26 /08 /agosto /2014 07:54

Il salto di un giornoIl sole risplende.

La temperatura è mite, per i parametri londinesi...

Il riflesso accecante d'un raggio di sole rimbalza dai uno pannelli di vetri del "20 Fenchurch Street", uno dei grattacieli della skyline di Aldgate, nel cuore della City of London, che in un movimento ascensionale verso l'alto si espande dinamicamente a fungo.

La strada sotto di noi è quieta tranquilla, pochi passanti, praticamente nessuno.

Rare le auto.

Nessuno dei soliti furgoni per la consegna a domicilio , né di quei enormi bestioni refrigerati che consegnao le derrate ai supermercati della zona.

Tutto è relativamente sonnacchioso.Runner rilassati che si dirigono  verso il Thames Path. 

Perifno le sierene dei firemen e della polizia sembrano essersi messe a riposo.

E' sabato!

Strano! Ero convinto che oggi fosse venerdì.

Da qualche parte nel passaggio da mercoledì ad oggi, mi sono perso un giorno.

Ho fatto un salto di un giorno.

Niente avrebbe potuto distogliermi dalla convinzione fermissima che avevo al mio risveglio che oggi fossimo ancora a venerdì.Pensavo tra me e me: "Oggi, Maureen tornerà al lavoro ed io avrò ancora un giorno da trascorrere con babacino".

Mi accingevo, insomma, ad uno dei giorni della routine infrasettimanale, quella lavorativa (per me).

E invece no!

E' sabato!

Ma nello stesso tempo sono dispiaciuto per questa momentanea perdita di awareness.
Ma, nello stesso tempo, oso pensare che un giorno mancante nella propria consapevolezza è anche un giorno non vissuto, quindi - possibilmente - ancora da vivere.

E allora non va visto come una perdita questo "salto di un giorno", ma come un possibile guadagno!

Quella stessa attenzione - lucida e fluttuante al tempo stesso -  che mi porta a osservare con mente libera e sgombra da pregiudizi e da categorie ogni dettaglio di ciò che mi circonda ed a incamerarlo nella memoria.

E a trovare cose, dai piccoli oggetti materiali smarriti, all'osservazione di piccoli detttagli memorabili, alla repentina registrazione di immagini memorabili (per me) con la mia macchinetta fotografica compatta.

Il tempo è scandito dai piccoli eventi quotidiani, dalle letture che procedono a piccoli o grandi passi, a seconda.

Il salto di un giornoDai libri che finisco di incamerare nella mia mente e che posso riporre (o archiviare), dopo averne scritto una piccola recensione.

Dal diuturno lavoro richiestomi per tenere aggiornato il Magazine online di cose sportive e il mio blog diaristico, ai quali entrambi voglio dedicare eguali attenzione ed energie. 

Dalla preparazione dei pasti e dal loro consumarli assieme.

Dal desiderio di scrivere ogni giorno qualcosa di nuovo e di creativo che fa da contraltare al desiderio e allo sforzo altrettanto creativo di preparare ogni giorno un buon pasto o allestire una pietanza diversa e mai tentata prima.

Tutto questo fa parte della vita quotidiana.

Anche questa, sia pure in una forma diversa da chi materialmente procede lungo un cammino devozionale, è una vita da pellegrino.

Sul cammino, sai anche che quando sarai arrivato alla meta finale del tuo pellegrinaggio, ce ne ne sarà un altro da intraprendere.

E poi un altro ancora.

E ancora un altro.

La Vita è Cammino.

Un passo dopo l'altro.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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