Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
31 luglio 2014 4 31 /07 /luglio /2014 19:02

Il potere dei libri 

Mio figlio Gabriel, pur essendo ancora tanto piccolo, è attratto terribilmente dai libri, benché abbia molti giocattoli

Non so se ciò accada, perché a casa, sia a Palermo, sia qui a Londra ci siano molti libri

Oppure, perché vede sia me sia Maureen, frequentemente, alle prese con dei libri (forse io di più)

Vuole sempre raggiungerli e prenderli dagli scaffali, oppure dal tavolo dove sono posati

Non sempre gli si può impedire di farlo

Li butta giù dag mensoli, da scaffali e dal tavolo e poi li maneggia, li apre oppure fa scorrere le pagine

Qualche volta, specie i volumi brossurati, li gualcisce

Qualche volta ci scappa il piccolo incidente: una sopraccoperta lacerata, l'angolo di una pagina strappata

Qualche volta lo fermo, qualche volta lo lascio stare a baloccarsi: quando ciò accade ne è molto fiero

Qualche volta gli do in sostituzione uno dei suoi: ne ha diversi cartonati, con belle illustrazioni colorate, adatti alla sua età o anche di stoffa antistrappo

Sì, li guarda e li usa per un attimo, ma poi torna sempre a quegli altri

Oggi, mi ritrovavo a pensare che i libri sono degli oggetti potenti, nel senso che hanno qualcosa di magico

Forse lui percepisce proprio quest'aspetto

E da ciò proviene la forte attrazione che hanno i "nostri" libri, più che quelli disponibili per lui

Perché? E' difficile dirlo

sono essere Innanzitutto, c'è nei libri qualcosa connesso con il possesso della parola scritta che di per sè, come erano le antiche rune, ha un che di magico e li rende in qualche misura oggetti di potere

In secondo luogo, é forse perché i libri sono come delle "porte", delle "soglie" che conducono in altri luoghi, geografici e della mente

E questo vale soprattutto per i romanzi - di qualsiasi genere esso siano

Gli scrittori sono sempre dei costruttori di mondi e, nello svolgere questa loro attività, si avvalgono di pezzi della realtà che meglio conoscono o di quelle realtà su cui hanno fatto delle ricerche. Nel loro lavoro di costruzione ci mettono dentro ricordi, frammenti di viaggi compiuti, citazioni di altre letture (e dunque di altri mondi)

Entrare nel mondo della lettura è come entrare in un'infinita Biblioteca di Babele, come dice Borges

Non sono d'accordo sul fatto che le letture debbano essere "seriose"

Una volta un mio collega di specializzazione mi disse che lui leggeva soltanto "trattati" e dotte disquisizioni nell'ambito della psichiatria e della psicoanalisi. Lo disse senza nascondere un malcelato disprezzo nei confronti della narrativa. "Una perdita di tempo! Roba inutile! "- mi sembrò che volesse dire

Ed io mi sentii offeso nel profondo

Invece, dalla lettura si impara tanto di più, se si leggono proprio i romanzi disprezzati da quel mio collega "dotto" (ma anche le narrative e diaristiche di viaggio sono ottime) che parlano della vita degli altri (che, leggendone, diventa anche la nostra) oppure quelli di pura fantasia

Sarà nostro compito, dopo avere usufruito del godimento puro della lettura, procedere ad un lavoro di decostruzione che ci permetta di individuare - se vogliamo farlo - quali siano gli elementi biografici di quell'autori e quali gli elementi della Realtà vera, attivando in fondo quella che è una funzione di "detection" come avviene nel caso dei nostri stessi sogni

In questo senso, la lettura di ogni singola opera, ci introduce in nuovi universi della conoscenza su cui possiamo compiere indagini e ricerche per imparare qualcosa di più o ci porta a leggere altri romanzi

In alcuni casi, a partire da un singolo romanzo letto, potremmo anche intraprendere un viaggio di scoperta dei luoghi in cui è ambientato."Voglio vedere con i miei occhi ciò che ha ispirato l'Autore" - ci diciamo allora

Ecco, per questo, i libri possono essere oggetti di potere

Sono la macchina del tempo che ci fa viaggiare avanti ed indietro in epoche storiche diverse

Sono una macchina che ci conduce in universi fantastici mai visitati prima e che ci fa conoscere personaggi straordinari

Una macchina che ci consente di essere ubiquitari, di percorrere il globo terracqueo in lungo e in largo, di andare sulla luna, di partire per un viaggio d'esplorazione nell'universo, di viaggiare negli abissi sottomarini, e tutto senza muovere un dito dalla nostra stanza (fisica, ma anche mentale) dalle pareti ricoperte di libri.

Oppure ancora possono essere delle macchine "ucroniche" o delle macchine altrettanto meravigliose che ci conducono in universi alternativi

Tutto diventa possibile, anche l'impossibile, a volte

Un singolo libro, in un certo mondo, può anche contenere tutti quelli che abbiamo letto e quelli che ancora non conosciamo, ma nei quali ci imbatteremo.

Una volta dissi scherzosamente ad una mia amica libraia: "Come potrei fare se fossi confinato su di un isola deserta, dopo essere scampato ad un naufragio? Forse, se ne avessi i mezzi - anche un taccuino piccolo piccolo - fosse persino un semplice pezzo di carta - proverei a scrivere io stesso un mio libro da leggere di quando in quando"

I libri sono come una porticina che improvvisamente vedi aprirsi in un muro di mattoni o di pietre rivestite di muschio.

I libri sono "doors in the wall", come nel famoso racconto di un visionario Herbert George Wells

Le letture sono le nostre scappatoie e vie di fuga, di salvamento, di evasione, di costruzione e decostruzione di molti mondi possibili. Anche se sempre occorre fare ritorno da queste escursioni per poterne parlare, per poter raccontare e condividere

Firmino, scritto da Sam Savage (Einaudi, 2008) è una grande parabola allegorica proprio su questo aspetto: la lettura è meravigliosa ed apre la porta di una miriade di mondi diversi ed inaspettati - come è nel caso del topo Firmino che nutrendosi della carta dei libri impara a capire le parole che vi sono scritte - ma ad un certo punto proprio perchè si sono aperti vertiginosi vertici di osservazione - si fa struggente la necessità di comunicare e di parlare, di raccontare a qualcuno ciò che si è visto e si è sentito, condividerlo. Ma il povero Firmino arrivato alla fine della sua lunga vita di topo lettore (e solitario), non avendo il dono della parola parlata, alla fine muore senza aver potuto trasmettere ad alcuno ciò che ha imparato attraverso le sue letture e oppresso da una schiacciante solitudine. E' una storia che nel suo finale mi ha fatto piangere. 

 

 

Nella foto, un graffito a tecnica mista (alcune parti sono realizzate con il découpage) situato all'angolo tra Buxton Street e Brick Lane: un opera che, data la sua modalità di realizzazione, già a distanza di poche settimane dalla sua comparsa, mostra segni di decadimento.

 Io l'ho intitolata "La scimmia lettrice".

E, in parte, il vedere questo "writing" frequentemente nelle ultime due settimane, mi ha ispirato in questa miscellanea di pensieri.
Che  - tra l'altro - mi ha fatto pensare - nello sfondo - ad un libricino che lessi qualche tempo fa che dagli scaffali della libreria di fiducia mi attrasse per la singolarità del suo titolo che era: "La mirabolante storia del Signor Scoppiavaso babbuino istruito", opera prima di Cornelius Medvei (Salani Editore, 2009), in cui si racconta della storia di una famiglia di babbuini savant che, per poter vivere tranquillamente del mondo degli umani, per non suscitare allarmismi e rifiuti, imparano a travestirsi da Umani.

 

 

 


 
Una scimmia se ne sta comodamente in poltrona a leggere L’Isola del tesoro.
Seduto di fronte, l’asino la guarda un po’ scettico e, mentre smanetta al pc, la mitraglia di domande:
«Ci vai su Twitter?»
«Ci fai lo scroll?»
«Hai bisogno della password?»
E la scimmia, ogni volta paziente, nonostante forse non chieda di meglio che essere lasciata in pace, risponde:
«E’ un libro».
 
Scritto e illustrato da Lane Smith, in maniera godibile, brillante, fulminante, incisiva, questo albo mette in scena il duello, proprio dell’era digitale, tra il libro e i supporti tecnologici e-reader.
La scimmia, insomma, terminerà di leggere L’Isola del tesoro o, messa alle strette dall’incalzare dell’asino, non potrà non riconoscere che in fin dei conti un libro è talmente antiquato da non essere neanche analogico?
Da leggere assolutamente (con la speranza di non essere interrotti). Per bambini dai cinque anni, ma consigliato anche ai grandi e, soprattutto, alle scimmie e agli asini ipertecnologici.

Questo è il sito di Lane Smith e questo il book trailer del libro che in America sta spopolando..

Lane Smith, E' un libro, Rizzoli 2010

 

Condividi post
Repost0

commenti

Mi Presento

  • : Frammenti e pensieri sparsi
  • : Una raccolta di recensioni cinematografiche, di approfondimenti sulle letture fatte, note diaristiche e sogni, reportage e viaggi
  • Contatti

Profilo

  • Frammenti e Pensieri Sparsi

Testo Libero

Ricerca

Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it-Google pagerank and Worth