Il Poeta si fa veggente mediante un lungo, immenso e ragionato sregolamento di tutti i sensi: Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di follia; egli cerca se stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per conservarnesolo le quintessenze. Ineffabile torturain cui egli ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, in cui egli diventa tra tutti il grande malato, il grande criminale, il grande maledetto, - e il supremo Sapiente! - Poiché egli arriva all'ignoto! Avendo coltivato la sua anima già ricca, più di chiunque altro! Egli arriva all'ignoto, e anche se sgomento, finisse con il perdere la comprensione delle sue visioni, le ha viste! Crepi pure nel suo balzo attraverso le cose inaudite e innominabili: verranno altri orribili lavoratori; essi comimceranno dagli orizzonti dove l'altro si è accasciato!
(da Arthur Rimbaud, Lettere del veggente, Einaudi, 2011, p. 19)
La Lettera del Veggente (in francese Lettre du Voyant) è un importante documento non solo personale ma addirittura di tutta la storia della letteratura, che ha varcato i confini della stessa Francia, per coinvolgere generazioni di ogni epoca e correnti artistiche di tutto il mondo. È così chiamata la lettera spedita da Arthur Rimbaud a Paul Demeny il 15 maggio del 1871, nella quale viene definita pienamente, una volta per tutte, la direzione, le aspirazioni e il tipo di poetica che Rimbaud intendeva perseguire.
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