(Maurizio Crispi) Come è noto, sa prendendo piede la Sigaretta elettronica.
Molti hanno fiutato l'affare e hanno aperto dall'oggi al domani dei negozi dedicati.
Intanto, è in corso una guerra tra Monopoli di Stato e Ministero della Salute, con un'accesa disputa su chi deve acquisire delle royalties su questo dispositivo e, eventualmente, il controllo della sua commercializzazione.
Insomma, ai danni, dei cittadini - intesi come consumatori - è in corso una spietata battaglia.
Intanto, la sigaretta elettronica va a ruba.
In tanti si precipitano ad acquistarla, spinti dall'esempio dei primi precursori, dal carisma di testimonial d'eccezione e dai primi spot pubblicitari dedicati (ed anche piuttosto aggressivi nel loro impatto).
Come è noto, la sigaretta elettronica consiste di un dispositivo (non disposable) che brucia un liquido aromatizzato (nella versione con nicotina o senza) che è la cosiddetta ricarica, in quanto va aggiunto periodicamente al dispositivo.
Il dispositivo, una volta attivato, emette fumo (in realtà vapore) che ha caratteristiche organolettiche (calore, aroma) simili a quello del funo della sigaretta.
Sotto questo profilo, quindi, il dispositivo in sé può essere un ottimo succedaneo della sigaretta, privo di tutti i prodotti dannosi derivanti dalla combustione del tabacco e della carta, compresi gli additivi aggiunti per la lavorazione del tabacco, altamente tossici.
Nello stesso tempo, non è un dispositivo che elimina la dipendenza tabagica: anzi, se è possibile ipotizzarlo la può incrementare, sia per la frequenza praticamente illimitata delle inalazioni di fumo (sin tanto che c'è liquido da bruciare nel dispositivo) sia per il mantenimento della gestualità, anzi nel radicare il consumatore nel compiacemento dell'ostentazione del gesto che si avvale del nuovo gadget "à la page".
E' chiaro che il rischio dell'incremento della dipendenza è tanto più elevato, se si usa per la ricarica il liquido contenente nicotina.
E' confortante tuttavai sapere che è stato stabilito il divieto della vendita di simili dispositivi ai minori di 16 anni, proprio perchè è stato accertato il rischio della dipendenza tabagica.
In più, tuttavia, c'è da dire che la sigaretta elettronica sta rapidamente diventando un gadget di lussso, da utilizzare come oggetto di moda e come status symbol.
Il dispositivo interno è infatti "carrozzato" e ha un suo rivestimento: ed è qui che si giocano tutte la differenza e l'originalità di un tipo di sigaretta elettronica rispetto ad un altro.
Quindi, come ogni funatore sceglie la sua marca preferita di sigarette, così il fumatore di sigaretta elettroncia potrà scegliere tra un infinità di modelli, che variano per dimensioni, per foggia, per dimensioni per peso: ci saranno quelle da lavoro, quelle per lo sport, quelle da "sera" per le serate eleganti e così via... sino a quelle esclusive e griffate, facendo leva sull'esigenza di alcuni di distinguersi...
Benvenuti dunque nel mondo delle sigarette elettroniche!
Ma c'è da chiedersi: perchè complicarsi la vita con le sigarette elettroniche?
Non è sufficiente lasciare le cose come stanno e che ognuno faccia come crede?
Diaciamocelo pure, con l'immissione della sigaretta eletrtronica nel commercio stiamo assistendo allo strutturarsi di un neo-bisogno.
E, quindi, staremo a vedere come si sviluppano gli eventi.
Ma c'è da preoccuparsi: tutto ciò che è manovrato come nepo-bisogno spesso by-passa le attitudini di pensiero e riflessive del nostro cervello.