(Maurizio Crispi) Il romanzo di Tony Pollard (I segreti del Lazarus Club, Gargoyle - Collana Gargoyle Extra, 2013) è indubbiamente interessante sia per l'ambientazione storica, sia per le tematiche trattate.
Mostra i fermenti del mondo scientifico nella metà del XX secolo e gli effetti delle fede crescente nello scientismo di marca positivista nel determinare grandi innovamenti e nell'aprire uno sguardo verso avveniristici scenari.
Il Lazarus Club è una libera associazione di uomini liberi, costituita dalle menti più eccelse dell'epoca che, nel pieno del regno della Regina Vittoria (sono i tempi in cui venne costruito il primo tunnel sotto il Tamigi) si riunisce periodicamente per dibattere di temi specifici riguardanti le diverse frontiere della scienza e lo stato dell'arte di nuove futuribili applicazioni: che possono essere i criteri di costruzione del nuovo sistema fognario londinese, oppure la progettazione del più grande transatlantico di tutti i temi (Il "Great Eastern"), sino alle scoperte più recenti nel campo della fisiologia umana.
Attraverso questi incontri si creano fertili interfacce tra diverse discipline scientifiche con la possibilità di applicazione trasversali. Qualche scoperta ancora troppo innovativa in un specifico campo, per effetto della "serendipity" - e avendo le intuizioni giuste -, può divenire il motore propulsore di altre applicazioni in settori del tutto diversi ed inaspettati.
In un certo senso, il Club Lazarus è una poderosa "macchina per pensare": ma - come si scoprirà nel corso del romanzo - ci possono essere alcuni intenzionati ad utilizzare queste grandi possibilità euristiche per fini moralmente non accettabili, perseguendo la propria ossessione o la propria cupidigia.
Come quello che vorrebbe tentare di impiantare in un cadavere un cuore artificiale per ridargli vita, sospinto da ossessioni demiurgiche degne di Frankenstein, oppure l'altro che ha utilizzato la scoperta di un meccanismo perfetto per creare un siluro esplosivo che sarebbe una perfetta macchina da guerra e che, qualora dovesse cadere nelle mani sbagliate, potrebbe causare cambiamenti epocali del corso della storia.
In fondo, il libro apre una riflessione sui cattivi usi della scienza e sul fatto che, senza alcuni principi morali di base, la scoperta scientifica in sé può condurre a nefaste conseguenze.
Il libro è costruito con grande abilità, utilizzando per gli scopi della fiction, personaggi storici e realmente esistiti, come il progettista e costruttore del Great Eastern, Isambard Kingdom Brunel oppure Florence Nightingale, la cosiddetta "signora con la lanterna" e ispiratrice di più moderni cirteri per la formazione del personale infermieristico..
Gli scenari, prevalentemente quelli della Londra vittoriana (ma anche di altri luoghi dove il protagonista e voce narrante si sposta di volta in volta) sono appassionanti, e riconducono ad una grande competenza dell'autore anche in merito alla cosiddetta "archeologia industriale" di cui la stessa Londra odierna è ancora ricca, se soltanto pensiamo all'immensa area indicata con il nome di "docklands".
Il mistery è ben costruito e congegnato, ma il suo unico difetto è la lentezza ed una certa farraginosità, con capitoli eccessivamente lunghi che non possono essere interrotti, a meno che non si voglia perdere il filo della narrazione.
Si legge alla fine per dovere: il semplice piacere intellettuale non è sufficiente ad accendere la passione del lettore.
Mancano, nella ricetta, le scintille e gli ingredienti della passione.
C'è il mestiere, indubbiamente, ma non l'arte.
(Dal risguardo di copertina) Londra, 1857. La città vittoriana del progresso, della tecnologia e della scienza è sconvolta da una serie di efferati omicidi di prostitute. L’ispettore Tarlow consulta il chirurgo George Phillips per avere un’opinione su uno dei cadaveri rinvenuti. Quando un cuore umano viene ritrovato avvolto in un fazzoletto recante le iniziali del nome del dottore, il poliziotto comincia a nutrire dei sospetti, specialmente dopo aver scoperto che Phillips non disdegna le case di malaffare. Nel frattempo, nel porto della città fervono i lavori di ultimazione della Great Eastern, il gigantesco bastimento a opera dell’ingegnere Isambard Kingdom Brunel.
Proprio Brunel, un giorno, fa la sua comparsa nella sala di Anatomia dell’ospedale St. Thomas, dove il dottor Phillips è intento a sezionare un cadavere davanti ai suoi studenti. L’eccentrico e geniale ingegnere mostra subito un enorme interesse verso l’attività del chirurgo. Tra i due inizia, così, un’assidua frequentazione e il celebre progettista invita il giovane medico ad affiliarsi al Lazarus Club. A far parte di tale club sono alcune tra le menti scientifiche più brillanti dell’epoca, le quali – nelle periodiche riunioni – confrontano le loro avanzatissime idee e presentano le loro audaci invenzioni. Phillips viene designato segretario, pertanto dovrà redigere i verbali di tutti gli incontri che hanno luogo. Ma c’è chi usa il club per fini segreti e personali e il dottor Phillips finisce per trovarsi nella spinosa condizione di doversi, da un lato, discolpare da un’accusa ingiusta e, dall’altro, di evitare che una creazione straordinaria, destinata a mutare il destino dell’umanità, raggiunga mani sbagliate.
(Nota editoriale) Chi volesse leggere un mystery a regola d’arte dal sapore vintage e un giallo con venature horror troverà ne I segreti del Lazarus Club ciò che cerca.
Caso letterario in Inghilterra, forte di ben due diverse edizioni (è uscito, nel 2008, per la piccola etichetta indipendente Michael Joseph e, nel 2009, per i tipi della più famosa Penguin), quello di Tony Pollard è un suggestivo viaggio nella Londra vittoriana dove, trainate da un ritmo scoppiettante e vivace – in un vortice di svolte improvvise, colpi di scena e false piste –, verità storica e fiction si fondono con maestria.
ll chirurgo George Phillips, protagonista e voce narrante del romanzo, entra infatti in contatto con personaggi realmente esistiti del coté scientifico britannico di metà Ottocento: tra cui, oltre all’ingegner Brunel, il genetista e scienziato Charles Darwin, l’infermiera Florence Nightingale, il costruttore John Scott Russell, l’ingegnere Joseph William Bazalgette, il matematico Charles Babbage, il chimico e fisico Michael Faraday.
Il libro diventa così uno straordinario tributo alla vitalità dell’invenzione, alla sua energia creatrice dovute alla fiducia nel progresso scientifico, fiducia derivante da una particolare prospettiva – che domina con prepotente seduzione l’intero testo –, quella dello scienziato-creatore, cultore per antonomasia della speranza nel mondo e nei propri simili.
Sviscerando narrativamente tali temi, Tony Pollard restituisce con brillantezza lo spirito positivista del Vittorianesimo, non dimenticando di strizzare l’occhio al Frankenstein di Mary Shelley e di omaggiare indirettamente anche il grande Jules Verne, dato che è proprio sulla nave Great Eastern che si svolge il suo celebre romanzo Una città galleggiante..
Nota biografica sull'autore. Tony Pollard (1965) è un archeologo e dirige il Centro di Archeologia Battlefield presso l’Università di Glasgow. È il co-presentatore di una serie della BBC e co-fondatore del Journal of Conflict Archaeology. Ha scritto numerosi saggi e articoli di archeologia e di storia militare e curato diversi libri. I segreti del Lazarus Club, suo strepitoso esordio nella narrativa, è pubblicato in Inghilterra da Penguin.
Hanno detto:
Incredibilmente ingegnoso, clamorosamente vitale (Daily Telegraph)
Incredibilmente ingegnoso Un romanzo affascinante (The Times)
Un thriller cupo e terribile con più cadaveri di Sweeney Todd (Harper’s Bazaar)
Scheda. Tony Pollard, I segreti del Lazarus Club (titolo originale: The minutes of the Lazarus Club an d The secrets of the Lazarus Club)), Gargoyle (Collana Gargoyle Extra), 2013, nella traduzione di Benedetta Tavani, p. 528.