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18 settembre 2012 2 18 /09 /settembre /2012 17:51
69-di-Anonimo_Bompiani.jpgCi sono dei libri che acquistiamo spinti da un improvviso impulso (non sai nemmeno perchè in quel momento ti attirano) o perchè ne hai letto la recensione o perchè, genericamente, appartengono ad un filone di letture che nel corso del tempo hai seguito e su cui vuoi rimanere aggiornato.
Questi libri, non è detto che tu li legga subito. A volte caita che tu li riponga da qualche parte o che rimangano sepolti sotto pile di altri volumi che, nel frattempo, si sono aggiunti, e che tu te ne dimentichi.
Poi, un bel giorno, rispuntano fuori.
Tu ti sorprendi, magari: non ti ricordi più le circostanze in cui lo hai acquistato o perchè.
Ma il fatto di esseci inciampato tra i libri di casa, ti induce a prenderlo in mano, a sfogliarlo, a leggerlo, sorprendendoti magari del fatto che quello in cui ti sei imbattuto tratta un argomento del tutto incongruo rispetto a quello dei suoi vicini temporanei.
E' il caso di questo agile volume, con un numero malizioso per titolo (69, edito da Bompiani, collana PasSaggi, 2006) scritto da autore anonimo (che, tuttavia, come ci assicura l'editore, ha pubblicato numerosi altri libri).
E' un volume agile e veloce che si legge in un paio di ore, uno di quei libri che io chiamo "da tasca", perchè stanno agevolmente senza arrecare disturbo dentro una tasca e si possono leggere con comodo per ingannare noiosi tempi di attesa: quattro capitoli, quattro diversi episodi con personaggi diversi che però recitano tutti, a coppie, l'arcaica scena primaria, ogni coppia con una declinazione diversa e con sfumature diverse.
Ci sono pocissime parole che intercorrono tra gli attori: ma, soprattutto, ciò che domina é l'esposizione di sensazioni e di fantasie, culminanti ogni volta nel climax del piacere.
E' un piccolo testo che rientra a mio modo di vedere tra i "piccoli" capolavori dell'Eros senza stonate note pornografiche, magrado la scabrosità della materia trattata.
L'autore sottolinea fermamente che, anche nella pura temporaneità di un rapporto sessuale, anche quando è svincolato dalla relazionalità a lungo termine, la possibilità di dare e ricevere piacere, non dipenda esclusivamente dalla meccanica dei corpi, ma scaturisca sempre da costrutti mentali sedimentati dentro ciascuno di noi e dall'attivarsi di specifiche fantasie e derive.

Nota editoriale (nel risguardo di copertina). Quattro atti d'amore. Tutto qui. Leggere il sesso può essere, a volte, molto vicino al farlo.
Niente trama. Niente paesaggi né volti. Niente passato né futuro. Quattro istantanee erotiche. Quattro amplessi ricreati con realismo estremo: otto corpi si parlano in quella lingua che conoscono soltanto loro. Soltanto loro esistono qui. Si incontrano forse per la prima, forse l'ultima volta. Come da sempre: entrano l'uno nell'altro. Quattro cifre per raccontare la paradossale ed enigmatica complessità del sesso. Carne, pelle. Istinti e desideri. Puro sesso, senza niente d'altro, né prima né dopo. Sesso puro, senza inibizioni. L'eterno mistero dell'eros.

Sintesi dei quattro capitoli. "77 secondi", o del potere dell’immaginazione: un atto d’amore di appena 77 secondi, ma dilatato nel tempo dalla fantasia di un rapporto a tre.
"Mille", o del godere della ripetizione: un ennesimo rapporto sessuale, il millesimo secondo lo stesso rituale: una fellatio, mentre lui finge di dormire. Grandi acrobazie, giochi di ruolo... 
"Eternità o niente", o della vertigine dell’avventura: poche ore dopo essersi casualmente conosciuti, Gaia e il suo compagno (di cui lei non ricorda neppure il nome) arrivano a casa di lui. La cucina fa da sfondo a un amplesso fra sconosciuti. 
"Prima colazione", o del brivido dell’assolutamente trasgressivo: dopo lunghi preliminari, una ragazza si fa penetrare per la prima volta dal suo ragazzo. Nonostante il dolore, l’esperienza è indimenticabile. L’amore che nutre l’amplesso, trasforma il sesso nel trionfo di poesia del Cantico dei cantici. Quattro facce del sesso: la crudezza, il lirismo, l’istintività e il romanticismo. 
E, per finire, e a far da suggello a tutto, il mistero d'un autore che vuole l’anonimato.

L'autore, che ha deciso di rimanere anonimo, ha già pubblicato vari libri. Ci sarebbe molto da dire su questa esigenza di anonimato da parte che ha scritto "molti altri libri": sicuramente si può dire che spesso l'anonimato o la creazione di un nickname sono il rifugio rassciruante - in vita - di scrittori "mainstream" quando desiderano esercitarsi  nella materia erotica che sempre, anche ai nostri giorni viene trattata con una certa "pruderie", come se i temi dell'erotismo sviluppati in modo esplicito e senza veli (ma con maestria e non in modo dozzinale) potessero in qualche misura intaccare il giudizio critico sull'Autore stesso.
E allora occorre nascondersi.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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