(Maurizio Crispi) Proprio stamane, Babie è stato punto da un'orrenda vespa, mentre se ne stava tranquillo sul balconcino di casa.
Ha cominciato a strillare.
All'inizio non abbiamo capito.
Solo dopo, quando abbiamo visto strisciare sul pavimento la vespa tramortita (all'inizio, nella mia ignoranza, avevo pensato che si trattasse di un'ape), abbiamo compreso.
Abbiamo pensato che avesse potuto essere punto da qualche parte e, in effetti, esaminando bene le parti del suo corpo scoperte abbiamo notato che la manina di destra si stava gonfiando.
Non avendo farmaci specifici (del tipo antistaminico, per intenderci) a casa, io ho deciso di fare ricorso al più antico ed efficace dei rimedi: un impacco con alcune gocce della mia p... (wee) magica e curativa....
Così come ho fatto una volta con Franci sulla spiaggia, poco dopo che era stato toccato da una medusa.
Quella volta - eravamo d'estate - la spiaggia era affollatissima e dovetti ritirarmi in un angolo recondito per procedere alla raccolta del "rimedio" che poi applicai sulla pelle ustionata goccia a goccia. E io dissi a Franci - pur senza entrare nello specifico - che stavo usando un linimento portentoso - miracoloso, quasi - che, in effetti, quasi istantaneamente produsse la fine dei suoi lamenti.
Funzionò alla meraviglia quella volta e ha funzionato anche in questa circostanza.
Era lo zio Aldo che mi parlava sempre di questo metodo di trattamento a cui faceva ricorso quando veniva punto da una vespa o da un'ape, andando in motocicletta al lavoro, quando era in banca a San Giuseppe Iato.
Come si sa, andando in moto, quella di essere punto da un insetto la cui traiettoria ci si trova ad intercettare, è un'evenienza abbastanza frequente.
Si fermava immediatamente allora e procedeva alla raccolta del "farmaco" e alla sua applicazione sulla parte offesa.
Quel suo racconto mi affascinava sempre.
Ed ecco, nella foto, la responsabile del misfatto ai danni del nostro Babie.