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22 ottobre 2014 3 22 /10 /ottobre /2014 11:43

El Cucuruchu. A Puerto de la Cruz di Tenerife, un piccolo ristorante gestito da tre Italiani, si proprone con un offerta insolita: i cucurucho de pescado

(Maurizio Crispi) Nei pressi dell'albergo di Puerto de la Cruz, dove alloggiavamo a Tenerife (nel cuore delle Canarie), in una giornata di tempo insolitamente piovoso (che ha visto una vera e propria alluvione a Santa Cruz, la maggiore città del Cabildo de Tenerife), abbiamo fatto sosta per ingannare il tempo in un piccolo locale  (in Avenida Marqués Villanueva del Prado, 8).
Gli spagnoli avviano solitamente le loro attività molto tardi (tutti i loro orari - anche quelli commerciali - sono spostati di almeno due-tre ore in avanti, rispetto ai nostri) e la domenica e nei festivi anche nei posti turistici si prendono senza sconti il meritato riposo.

Il piccolo locale dove ci siamo fermati é proprio di fronta al nostro hotel (Puerto de la Cruz), lungo la strada che scende verso il centro della cittadina dov'è ubicata la stazione degli autobus che percorrono l'isola in lungo e in largo, assicurado dei comodi e veloci colelgamente tra punti anche molto distanti uno dall'altro.
Inizialmente, per ingannare il tempo, abbiamo ordinato un caffé espresso e un cappuccino e siamo stati al lungo ad indugiare, in attesa della schiarita che non arrivava mai: l'acqua cadeva e cadeva, senza requie, ispirando sentimenti di malinconia autunnale.
Poi, in un momento di schiarita ci siamo alzati e siamo andati via per tentare una passeggiata: ma, tempo di percorrere poche centinaia di metri, ha ripreso a piovere, senza scampo.
Pazienza! Tenteremo al prossimo round!
Cosa fare nell'immediato?
Pensiamo che è quasi ora di mangiare un boccone per pranzo e così, invertendo la rotta ritorniamo, al posto di prima che si chiama "El Cucurucho".
El Cucuruchu. A Puerto de la Cruz di Tenerife, un piccolo ristorante gestito da tre Italiani, si proprone con un offerta insolita: i cucurucho de pescadoC'era qualcosa nel menu in offerta che mi aveva attratto e ho pensato che potesse trattarsi di una buona occasione per sperimentare e provare qualcosa di nuovo.

Il motivo dell'attrazione era legato all'offerta di alcuni piatti di frittura di pesce, molto selezionati, che un un po' rievocavano in me

la dimensione delle friggitorie siciliane e di alcune in particolare che ben conosco di Palermo.
In effetti, si trovava di un'offerta pressocché unica, rispetto a quello che avevo visto in altri lupghi di ristorazione di Puerto de la Cruz.
Le offerte variavano dal chopito (che sarebbero dei pesciolini che si mangiano fritti con una leggera impanatura, interi, come i nostri "cicirilli" al "Guelde" (i nostri calameretti), al "anillo" (anelli di calamaro fritti), ai "langostinos" (gamberoni) e le immancabile sardine "allinguate" fritte.

Queste specialità in diverse combinazioni (solo una, alcune o tutte quante) sono servite in un "cucurucho" che altro non è - in Spagnolo - che il cono gelato, senonchè questo è un cucurucho de pescado in tre diverse misure (piccolo, medio e grande): cucucurcho che, suggestivamente, ricorda il "cartoccio" di carta spesso in cui il caldarrostaio o il friggitore, mettono i propri manufatti.

In più, a scelta dell'avventore, vengono servite patate fritte.

Il piccolo punto di ristorazione è gestito da tre italiani, originari di Vicenza, Paola, Lisa e Giordano, (ai quali si aggiunge un simpatico cagnolino, anche lui proveniente dall'Italia) che poco meno di un anno fa hanno deciso di mollare tutto e di trasferirsi nelle Canarie, proprio, qui, a Tenerife.
Dopo aver trascorso alcuni mesi di ambientamento nella parte sud dell'isola si sono trasferiti a Nord, a Puerto de la Cruz, appunto e da poco più di 15 giorni hanno avviato la loro attività, rilevbando un vecchio locale di ristorazione che però aveva chiuso i battenti.
E' superfluo dire che il percorso di attiviazione del loro nuovo esercizio commerciale è stato molto snello e privo dei consueti intralci burocratici ed amministtrativi in cui ci si imbatte in Italia.

Raccontando di sé, dicono: "Abbiamo deciso di andarcene perchè in Italia non si può più vivere. Abbiamo mollato tutto e siamo portati all'avventura. Quà é tutto più semplice, anche se dobbiamo confrontarci con il fatto che siamo stranieri e che dobbiamo imparare a destreggiarci con lo Spagnolo, ma anche con il Tedesco (visto che la maggior parte dei turisti di Tenerife sono di questa naziolità).
Abbiamo tentato di differenziarci da altri locali di ristorazione, mettendo a punto un'offerta diversa ed originale e, soprattutto, concentrandoci su poche cose soltanto. Speriamo di poter riuscire a costruirci un posto al sole. Ci stiamo tentando, insomma".

E non possiamo che augurare ai tre amici Italiani, la migliore sorte, cosa della quale non dubitiamo visto che il cibo é buono ed è servito con delle presentazioni accattivanti.
E, mi raccomando, se vi trovate a visitare Tenerife, andate a visitarli!

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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