(Maurizio Crispi) I personaggi di Jason Starr sono il più delle volte degli autentici debosciati, anche se tutti partono da una struttura di base da "mezze calzetta", soggetti che non riescono ad emergere da una vita anonima e fallimentare o che sono condannati ad una condizione di mediocrità. Questi stessi personaggi, per circostanze di vita, spinti dal caso o dalla necessità, uccidono e commettono "a freddo" le peggiori nefandezze, trovando sempre nel loro agire tutte le possibili giustificazioni.
Procedono nelle loro azioni crudeli da "sociopatici", immettendosi in una spirale di eventi a catena che diventano rapidamente incontrollabili, sulla base del principio che il battito di ali di una farfalla genera a distanza di migliaia di chilometri un terremoto, ma questi personaggi sono insensibili alle conseguenze, poichè pensano solo a se stessi.
In un ceerto senso i personaggi metropolitani di jason Starr sono il paradigma della manifestazioni di violenza efferate che si verificano sempre più di frequente e che portano, in alcuni casi, ai casi di "mass murder" di cui si sente parlare nella cronaca e che scuotono la coscienza della Nazione in cui si verificano (vedi il caso accaduto in Svezia o il recente caso veirificatosi nella cittadina di Newtown, Connecticut, negli USA).
Detto questo, il romanzo "Chiamate a freddo" ("Cold caller", in lingua originale), pur rispondendo al clichè che si riscontra anche negli altri romanzi di Starr, si legge in un batter d'occhio, perché è scritto in una prosa avvincente che strega, spingendolo ad andare avanti per scoprire tutto l'orrore generato dalla mediocrità del protagonista, sino alla tragica conclusione.
Ne leggi la prima pagina e rimani incollato al testo sino alla fine, anche se non trovi una ragione, né un senso alle azioni crudeli che si dipanano: non c'è nemmeno il pentimento possibile, come in Delitto e Castigo di Dostojevski, né la confessione per senso di colpa, come disse Freud interpretando il testo letterario del grande scrittore russo. Si direbbe quasi una rassegna sulla "banalità del male" post-moderno, che scaturisce prima ancora che dalla diffusione delel armi da fuoco, dalla cultura dei videogiochi violenti e del culto narcisistico e assertivo dell'individuo che, agendo come monade, del tutto libera da vincoli sociali ed istituzionali, può facilmente trasformarsi in una scheggia impazzita che uccide e distrugge tutto ciò che ha intorno.
Dal risguardo di copertina. Upper East Side, Manhattan: il quartiere dei colletti bianchi, dove se non sei un avvocato o un medico non sei nessuno. Bill Moss è solo un addetto al telemarketing per una delle tante società del sottobosco della Big Apple e annaspa per restare a galla nell'inferno quotidiano di una città sbranata dalla competitività. Frustrato nelle aspettative da un lavoro che non gli risparmia umiliazioni, con una fidanzata più in carriera di lui, un amore che va consumandosi come un conto alla rovescia, e la fantasia repressa di donne volgari e pronte a farsi dominare, Bill Moss è una bomba caricata a mille, pronta a scoppiare. Così, quando finalmente Ed, il suo capo, gli propone una promozione, Bill vede la luce alla fine del tunnel. Ma gli artigli del destino sono in agguato. Durante un controllo casuale, Ed scopre qualcosa di marcio nella vita di Bill, che potrebbe catapultarlo verso l'incubo del licenziamento. C'è solo un modo per risolvere la questione, un modo che ha lo stesso sapore ferroso del sangue.
Nota biobliografica. Jason Starr è nato nel 1966 a New York, dove vive attualmente con la moglie e la figlia. Scansata una laurea in economia all’università di Binghamton, si è dedicato completamente alla scrittura. Autore di sceneggiature teatrali, ha scritto per diverse compagnie Off-Off Broadway. Affascinato da Jim Thompson, Elmore Leonard e Cornell Woolrich, si è ispirato alla vecchia scuola degli autori noir, esordendo nella narrativa con Chiamate a freddo (Meridiano zero, 1999), acclamato da Publishers Weekly come un romanzo "nella grande tradizione di James Cain".
I suoi libri sono tradotti in sei lingue.
Visitate il sito di Jason Starr
Titoli pubblicati da Meridiano Zero (ora confluita in Odoya)
Chiamate a freddo
Piccoli delitti del cazzo
Niente di personale
Cattivi pensieri a Manhattan
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Jason Starr, Chiamate a freddo, Meridiano Zero, 2000 (tit. originale: Cold caller, traduzione di Fabio Zucchella)