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31 dicembre 2012 1 31 /12 /dicembre /2012 07:58

Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 5°). Lo sguardo degli scopatori

 

(5° capitolo) Una riflessione specifica occorre dedicarla a quello che io chiamerei lo “sguardo” degli scopatori di Cap d’Agde, poiché qui lo sguardo assume delle valenze particolari.

Quando ci sono sulla spiaggia teatrini di sesso multiplo con gente che via via si aggiunge, inserendosi in una situazione sessuale già avviata (come ad esempio quella di una donna che succhia il cazzo al suo uomo, oppure di due che si mettono a scopare, frequentemente la donna sopra nella classica posizione "spegni-candela"), e che si attiva sessualmente, gli sguardi degli scopatori uomini assumono delle specifiche peculiarità: si fanno freddi, di ghiaccio, taglienti.

Frequentemente è uno sguardo intento ad esplorare circolarmente il mondo attorno: uno sguardo un po' rapace, che plana circolarmente sulla folla degli astanti che, a loro volta guardano o di altri scopatori.
Ho avuto la sensazioni più di una volta che in questi sguardi mancasse qualcosa di essenziale: forse il sentimento o forse anche l'emozione.
E' come se prevalesse una dimensione di sesso performativo, con in più la tendenza a guardarsi attorno con un movimento di esplorazione dello spazio circostante di tipo circolare.

Uno sguardo che gira da una persona all'altra, come una lama che esplora.

Poi c’è lo sguardo intenso e febbricitante delle persone che sono escluse dal gioco sessuale in corso, come partner attivi, ma che sono inclusi come guardoni con piena licenza di eccitazione e che fanno pienamente parte del gioco con una legittima funzione complementare.

Ho notato che le persone che guardano (e dalle diverse scenette di sesso ne sono attirate – e catturate - a decine e decine, come mosche dalla carta moschicida) non sono dei semplici guardoni (voyeur o scopofili, per usare una terminologia da manuale) nel senso classico del termine: sono piuttosto delle persone che vorrebbero partecipare attivamente, ma non ne hanno ancora avuto l'opportunità.

Da qui l’intensità febbrile dello sguardo: c’èil godimento derivante dal guardare, ma intanto c’è la ricerca di situazioni in cui si apra la possibilità di partecipare attivamente, di inserirsi.

Diciamo pure che alcune categorie precostituite delle cosiddette parafilie vengono ad essere sovvertite: o, meglio, più  semplicemente non possono essere applicate.

Nei giorni successivi potrà capitare di osservare che una di quelle persone che prima è stata soltanto a guardare, magari smenandosi l'uccello, si ritrova a diventare sessualmente attiva perché è stata accettata all'interno di una nuova interazione sessuale, agita da altri partner.

Quello che si osserva è una sorta di rotazione continua con un'intercambiabilità fluida dei ruoli

Per esempio, uno che è stato accettato per inserirsi in un gioco di coppia tra due Italiani e che il giorno successivo era impegnato in un gioco a tre acquatico, in cui lui penetrava da dietro una tizia che intanto succhiava il cazzo al suo compagno, questo stesso - si chiama Sebastian, una specie di folletto della spiaggia di Cap d'Agde sempre addentro in varie situazioni e con l emani in pasta, si fa per dire - il giorno successivo era in prima a fila a guardare un'interazione di sesso tra due coppie formate da giovani tedeschi, in cui una coppia scopava, lei messa alla pecorina, mentre gli altri due erano intenti in una situazione di sesso orale (lei in ginocchio che succhiava l'uccello al partner).

Così, c'è una piena intercambiabilità dei ruoli.

Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 5°). Lo sguardo degli scopatoriI classici guardoni - i voyeur o scopofili che traggono esclusivamente piacere ed eccitazione  dal guardare - sono appena una minoranza: tutti gli altri sono dei single che aspettano l'occasione per poter entrare a far parte di un''ammucchiata, transitando così dal ruolo di spettatori a quello di performanti (e si badi che ciascuna categoria è complementare ed essenziale all'altra: qui, a Cap d'Agde, il sesso non può mai essere disgiunto dalla consapevolezza dello sguardo dell'Altro).

Gli spettatori qualche volta riusciranno nel loro intento. Del resto, il guardare è anche importante ai fini dell'apprendimento di un codice di comportamento di Cap d'Agde, come anche dei privé[i] (nota sui codici di comportamento che vigono all'interno dei privé).

Con il semplice guardare si va a scuola e si apprendono regole di comportamento, poi una volta appresi i codici fondamentali, basta essere intraprendenti e sfrontati, considerando che qui le regole delle comuni interazioni del vivere quotidiano nella relazione con l’Altro sono destituite di ogni valore, come – del pari – è bandita qualsiasi situazione che abbia attinenza con il sentimento e la passione.

Questa – se cc’è – rimane confina alla privatezza del rapporto di coppia, anche all’interno delle cosiddette coppie trasgressive”.

Le tecniche di aggancio ed infiltrazione sono molteplici: ci si avvicina, ci si mette in prima fila, magari per attuare una maggiore prossimità con chi fa già sesso ci si accovaccia sulla sabbia (facendo in modo da avere sempre il cazzo pronto), si scambiano quattro parole con la coppia che ha avuto un'interazione, cogliendola in un suo momento di pausa, ma anche frasi allusive e scherzi verbali salaci possono servire, e magari ci si lancia in proposte esplicite.

Ma ciò che più conta è il linguaggio del corpo: ci si avvicina, si tentano dei toccamenti, in parti sensibili alla lei della situazione (quei contatti che, in una graduzione del raggiungimento dell’intimità sessuale nella vita “normale” rappresentano la metà ultima da varcare, prima del rapporto sessuale vero e proprio) e, se questi approcci non sono rifiutati,  ci si può spingere ad azioni ancora più esplicitamente sessuali ed elaborate, come toccare il seno della donna, baciarle e succhiarle i capezzoli, toccarle ld gandi labbra o spingere il dito ancora più dentro e, infine, succhiare la fica della donna mentre lei succhia il cazzo del compagno o iniziare a sditalinarla.

Dopodiché si entra facilmente in tutte le fasi ulteriori dell'interazione.

Quando ciò accade, e il neo-partner si addentra nell'interazione sessuale, assume lo sguardo freddo e glaciale di cui si parlava prima.

C'è qualcosa che fa pensare che si tratti di una modalità di interazione sessuale senz'anima.

In altri termini, se da un lato si riscontrano l'eccitazione dei sensi e il senso primitivo della conquista, dall’altro manca del tutto quell'addolcimento della gentilezza degli affetti e delle emozioni.

Siamo al livello primordiale della sessualità, per alcuni versi.




Note

Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 5°). Lo sguardo degli scopatori[1] Nella frequentazione dei Privé all’interno dei quali si pratichi il sesso promiscuo e lo scambio di coppia sono suggerite alcune regole di comportamento-base. Facendo un giro nella rete se ne possono reperire diversi esempi che tuttavia sembrano tutte un copycat di una comune matrice.

Quelle che seguono sono prese dal sito web di un privé (New Harmony Privé: http://www.armonyclub.net/index.php/it/il-club/comportamento-nel-club.html).

Amiche ed amici, benvenuti nel regno del sesso libero e non mercenario. Vi proponiamo un decalogo di comportamento per coppie e single:

1. Il Club Privé non è un bordello ma un luogo di incontro per coppie e singoli che desiderano fare sesso di gruppo o desiderano scambiarsi i relativi partner.

2. Lo scambismo è un gioco di sesso sganciato dai sentimenti pertanto non è il caso né di corteggiare né di innamorarsi, in un Club.

3. Nel Club tutto è possibile, ma nulla è obbligatorio: quindi nessuno è autorizzato a chiedere a coppie o a single prestazioni sessuali.

4. Nel Club si accede solo se socio non si può imporre la propria presenza se questa non è gradita alla presidenza del Club.

5. Un abbigliamento decoroso per l'uomo, raffinato ma intrigante per la donna costituisce un ottimo biglietto da visita.

6. Riservatezza, discrezione, rispetto per la donna e buona educazione sono la premesse per stabilire un amichevole rapporto con gli altri.

7. Un Club non è né un night né un albergo a ore. le signore non vanno invitate ad appartarsi né sollecitate a fare sesso tanto meno in assenza del partner, che, invece, è sempre presente - a meno che decida di non esserlo - e partecipe.

8. Un single, interessato ad una socia, deve sapere che l'approccio è comunque con la coppia.
9. Prima di "agire", guardarsi intorno ballare, fare amicizia: respirare l'atmosfera del Club.
10. Né una coppia, né un single devono essere timidi la discoteca è il posto migliore per abbordarsi. Reciprocamente ci si può avvicinare tentando sfioramenti e carezze. Un rifiuto non sarà mai scortese, ma evidenziato da un discreto gesto.

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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