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3 gennaio 2013 4 03 /01 /gennaio /2013 13:58

Cap d'Agde. Oasi di Libertinaggio naturista. Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 2°). La dimensione naturalistica e naturista

 

Il luogo è bellissimo, con splendidi scorci.

Ombrelloni e teli colorati a perdita d’occhio

La sabbia giallo chiara con puntinature nere, sottilissima, quasi polvere impalpabile.

Il mare aperto che si distende verso l’orizzonte, senza nessun ostacolo che arresti la fuga dello sguardo.

Enormi banchi di nuvole che si accumulano nel cielo danno solennità al luogo, trasformandolo in una cattedrale a cielo aperto e dandogli slancio orizzontale.

Altre nubi, al tramonto (il sole qui tramonta nell’entroterra) si accendono di mille colori, creando fughe prospettiche.

La superficie marina di un colore blu intenso nelle giornate di sole, marezzata di grigi e di blu con il vento, grigio-ferro sotto il cielo plumbeo.

Con il calare della marea ampie strisce di sabbia compatta di colore marrone vengono lasciate all’asciutto: il terreno ideale per camminare o per correre, mentre a volte in lievi avvallamenti della battigia ristagna dell'acqua che non è arrivata a defluire.

La sabbia sempre punteggiata delle conchiglie di grandi bivalvi, sputai dalla risacca, assieme ad altri piccoli detriti.

Alle spalle della larga striscia di sabbia rovente, accecante sotto il sole, si stende una fascia di piccole dune, su cui è cresciuta una fitta gariga, il movimento della sabbia trattenuto da palizzate che delimitano i pendii di ogni duna in rombi irregolari, trattenendoli da un'eccesso di mobilità.

Il vento soffia sovente, vigoroso: ed attenua la calura del sole nelle giornate più calde.

Cap d'Agde. Oasi di Libertinaggio naturista. Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 2°). La dimensione naturalistica e naturistaTutto allude ad una bellezza selvaggia, per nulla guastata dagli enormi edifici ad anfiteatro di Heliopolis e Port Ambonne e da quelli - dai contorni più regolari e squadrati - di Port Nature che si ergono sulla destra dell'osservatore che se ne stia in piedi con lo sguardo rivolto verso il mare.

Al mattino presto decine e decine di podisti, di runner lenti, di fit-walker percorrono su e giù la battigia, da un’estremità all’altra del sito naturista.

Tutti nudi, ovviamente.

Correre ignudi: per quanto possa sembrare strano, è bellissimo, non c’è nessun impaccio, si ha una sensazione di grande libertà, si può nutrire l’idea di essere ancora all’alba della creazione e di poter sperimentare il mondo come ebbero modo di fare Adamo ed Eva, prima della caduta.

È sublime la sensazione del vento della corsa che lambisce il corpo e la pelle in ogni sua parte, insinuandosi tra le cosce; è sublime il delicato movimento delle palle e del pene che sobbalzano ad ogni passo, ma senza sgradevolezza. Chi non ha mai provato a farlo è portato a pensare che un simile movimento oscillatorio alla lunga possa essere scomodo e fastidioso: invece no, le sensazioni sono piacevoli, il cazzo e le palle, dolcemente accarezzati dall’aria, oscillano qua e là, ma in modo assolutamente naturale, riportando l’uomo civilizzato allo stato mentale del primitivo quando, intento nella caccia, si lanciava all’inseguimento della sua preda.

La zona naturista è del tutto separata dalla parte rimanente dell'immensa spiaggia di Cap d'Agde (che non è solo un sito naturista, ma anche centro vacanziero e di divertimenti) e la separazione assolutamente rigorosa viene determinata dal fiume canale invalicabile. Dal lato di Cap d'Agde, l'accesso al sito naturista è sorvegliato ed è a pagamento.
Dal lato opposto dove la spiaggia sta in continuità con quella di Marseillan, e dove si stendono uno di seguito all'altro altri capeggi (non naturisti), si può entrare liberamente nella spiaggia, ma non si può usufruire dei servizi, in quanto gli "abusivi" sono privi del braccialetto di plastica (di colore diverso ogni stagione) che viene dato ai paganti.
Ma ci sono sempre tanti portoghesi - più che altro curiosi, guardoni o persone morbosamente attratte dalla possibilità di fare sesso facile e promiscuo - in giro, anche se la loro presenza è limitata alla spiaggia: oltre non possono andare, perchè gli accessi alla cittadella naturista sono sempre presidiati da personale preposto.

Da un lato, dunque, si distende la spiaggia tessile e dall'altro quella naturista, con annessi e connessi.

 

Cap d'Agde. Oasi di Libertinaggio naturista. Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 2°). La dimensione naturalistica e naturistaLa meraviglia del sito naturista è tuttavia il fatto che non sia soltanto una spiaggia, ma un luogo dove si vive da naturisti: avendo la possibiltà - condizioni meteo permettendo - di rinunciare del tutto all'uso degli abiti dalla mattina alla sera: alcuni si coprono soltanto la sera, quando l'aria si fa frizzantina, oppure quando si avverte un po' di umidità.

Ma per il resto, non ci sono limitazioni.
Nudi si va a fare la spesa.

Nudi si va al ristorante.

Nudi si va a prendere un caffé al bar oppure a fare un giro nelle numerose boutique, sparse tra Heliopolis, a Port Ambonne e a Port Nature.
Nudi ci rilassa davanti alla propria tenda o sotto la tettoia di tela del proprio camper, sorseggiando un bicchiere di vino o leggendo il giornale.

Nudi si va dal barbiere o dal parrucchiere: ricordo con meraviglia una volta che andai a farmi spuntare la barba e rimasi estasiato dal poter entrare del tutto nudo in una bottega di barbiere gestita da due ragazze che però - per quanto succintamente - erano vestite (non per pudore, ma per motivi igienici, in questo caso) e che mi curarono come in qualsiasi altra situazione di questo tipo; oppure quando, in una delle mie prime visite, mi ritrovai assieme alla mia accompagnatrice di quella volta ad entrare in una boutique di intimo femminile e di quanto ridemmo, quando ci rendemmo conto che non esisteva un camerino di prova: del resto a quale scopo, visto che si entrava nel piccolo negozio del tutto nudi e privi di orpelli e che ad accoglierti c'era una piacente commessa con indosso un grazioso negligée trasparente? 
Nel camping, poi, nelle zone dei servizi non vi è alcuna differenza per i bagni degli uomini e per quelli delle donne: del resto, che bisogno c'è di fare una differenziazione, visto che le necessità del riserbo e il senso del pudore sono del tutto abbattuti?
La prima volta che misi piede a Cap d'Agde, all'inizio, non volevo credere all'estensione e all'intensità possibile della pratica del naturismo e alle sue potenzialità.
Pagai il pedaggio per accedere all'area naturista e superai il cancello.
Parlavo con la mia compagna e commentavamo la bellezza e la tranquillità del posto (era ancora molto presto di mattina e sembrava che non si muovesse foglia).
E dicevamo tra noi: "Ora che siamo dentro la zona naturista, cosa facciamo? Ci leviamo sin da ora gli abiti che indossiamo e cominciamo questa nuova esperienza?"
Ma eravamo un po' esitanti: sotto sotto persisteva l'impressione di poter fare qualcosa di sconveniente, tanto sono forti i condizionamenti culturali ricevuti nel corso di un'intera vita passata a nascondere il proprio corpo.
Cap d'Agde. Oasi di Libertinaggio naturista. Sulle tracce di Houellebecq (Cap. 2°). La dimensione naturalistica e naturistaAd un certo punto, a rompere questa nostra incertezza, ecco arrivare verso di noi un anziano signore a cavallo di una vecchia bici consunta tutto nuovo, dotato di pene e palle cadenti, ma tuttavi adall'aspetto segaligno e vigoroso, che come fosse nulla ci ha superato, continuando a pedalare palcidamente.
Ci siamo guardati e con gli occhi ci siamo detti: Ah! Allora, se le cose stanno così...
E, in un lampo, senza aspettare un altro secondo ci siamo liberati di tutti gli abiti.
Quello che abbiamo provato è stata una sensazione esilarante di libertà e di benessere: potere avere la conoscenza di un posto, senza alcuna mediazione e senza alcun filtro, senza l'argine culturale degli abiti e con la possibilità di sperimentare qualcosa in modo totale, cinestesico e con tutta la superfice del corpo che diventa immediatamente un enorme - sensibilissimo - recettore di impressioni, a partire da quella banalissima - eppure di meravigliosa - di sentire la brezza accarezzare ogni parte del tuo corpo, per non parlare della consapevolezza di essere più schietti, senza nessun infingimento o mascheratura, solo con l'abito più bello e veritiero che si possa indossare e, cioè, la propria pelle.

03.01.2013

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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