1.
Cammino
a passi lenti
nel ventre caldo della notte estiva
Il tappeto spesso delle foglie secche
crocchia sotto i piedi
Il parco è deserto,
le panchine vuote
I lampioni diffondono
una luce giallastra,
atmosfere ominose e premonizioni
Nel silenzio, tutto é in magico equilibrio
Solo un crocchio di abitatori della notte,
un po' più là,
rompe la quiete
con voci e risate sguaiate
fuori posto
Sono i nuovi barbari
che infestano ogni luogo
Un bambino
su di una automobilina elettrica
si muove qua e là
con un motore che rilascia
un fastidioso ronzio,
anche lui alla scuola dei babari,
consumatori senza cultura
Un camioncino dei raccoglitori di spazzatura
si muove sbuffando
da un punto all'altro della via
sostando pigramente qua e là
e ad ogni fermata
diffonde un lezzo sgradevole,
putrefazione e disfacimento
Un passo dopo l'altro
riprendo a muovermi
nel silenzio,
mentre la luna rossastra
quasi piena,
si staglia alta nel cielo,
solitaria
2:
La luce del sole
illumina impetosa le brutture
Prati spelacchiati e maltenuti
bottiglie vuote
incarti di pizze e detriti vari
sfabricidi abbandonati con incuria
panchine vandalizzate
odori immondi
che i cassonetti sprigionano
attorno a sé
Meglio la notte,
in cui tutte le vacche sono nere,
come disse il Filosofo
Il buio è pietoso,
perchè con un velo di indistinzione
copre gli inestetismi,
infondendo un alito di armonia
in un mondo, sempre più disarmonico,
sull'orlo del precipizio