La consuetudine con i libri e il fatto di acquistarne sempre molti di più di quanti tu ne possa ragionevolmente leggere, espone il bibliofilo a piacevoli sorprese.
Capita a volte che, andando fuori per un breve viaggio o per una gita si abbia voglia di una lettura agile, di un libricino agile e snello da leggere, ma anche poco ingombrante.
E quando ci sono tanti libri in stand by, bisogna soltanto lasciar vagare lo sguardo sui libri allineati o accatastati e lasciare che nella scelta ti guidi il cuore (o l'istinto).
E' stato così che, dovendo andarr fuori per una gita "marina", mi sono ritrovato per le mani Bibs, dell'eclettico Hans Magnus Entzensberger, con le illustrazioni di Rotraut Suzanne Berner (pubblicato da Einaudi, 2011).
Un libricino proprio adatto alla giornata: smilzo, con molte illustrazioni, agile.
E' una storia bellina che si legge in appena 10 minuti: ma, sicuramente, si può dedicare molto più tempo ad apprezzarne le belle illustrazioni a colori, prima globalmente e poi scendendo nell'osservazione analitica dei piccoli dettagli.
E' una storia semplice, eppure profonda che, nella sua schematica struttura, rappresenta - a mio modo di vedere - in forma fiabesca e poetica ciò che succede, quando - in età infantile - si verifica il cosiddetto "breakdown psicotico" con l'improvvisa rottura del rapporto ancora giovane con la realtà, seguito dalla fase "ricostruttiva" e del rientro, in una realtà che è eguale a quella di prima, eppure diversa e più tollerabile, riformattata in qualche misura alla luce dei propri desideri, cosicché del passaggio attraverso il vuoto, dell'esperienza di una totale solitudine e della frammentazione del crollo psicotico rimane pur sempre una traccia. Tutto ciò ha a che vededre in qualche modo con le cosidette "ricostruzioni" di un passato rimosso in psicoanalisi, un problema che lo stesso Freud si era posto, chiedendosi in uno dei suoi ultimi saggi se, alla fine di una psicoanalisi riuscita, si fosse - assieme al paziente - ricostruito il passato vero oppure non piuttosto un passato semplicemente verosimile e più accettabile.
Le rotture rapide e violente di qualsiasi rapporto con la realtà (è ciò che fa Bibs prima ritirandosi nella cesta della biancheria nella lavanderia di casa e poi, giocando a far scomparire la realtà, pezzo dopo pezzo) derivano da un'intollerabilità di ciò che tale rapporto comporta e da quote importanti di infelicità, di sofferenza, di scontentezza e - non ultimo elemento - di violenza.
Ma siccome non si può rimanere a lungo nel nulla, occorre ricostruire in qualche modo la realtà, rendendola più accettabile. Ed è così che si può strutturare in alcuni casi il delirio che, però, obbliga il soggetto (che ne è l'artefice) a strutturare un rapporto ermanentemente distorto con la realtà.
Oppure, in altri casi, come può accadere nei transitori breakdown psicotici, non solo adolescenziali, può verificarsi un ripristino del rapporto con la realtà così com'era, ma lievemente modificata, con la persistenza di piccoli "screzi" che sono testimonianza della precedente immersione in una dimensione de-costruzione psicotica.
(Breve sintesi, dal risguardo di copertina) A Bibs capita spesso di essere arrabbiato. A volte per colpa di suo fratello Pepe, con il quale purtroppo condivide la stanza, o della madre con i suoi continui rimbrotti e divieti, o dei prof. che gli fanno odiare tutta la scuola. Altre volte invece gli succede senza un particolare motivo, solo così. Per dimenticare i propri guai, in questi casi si rifugia nella cesta del bucato. È lì anche adesso, al buio: ed è talmente arrabbiato che vorrebbe far scomparire tutto il mondo. Che infatti scompare ! E adesso ? Adesso Bibs cerca di farlo tornare: perché senza luce, senza colori, senza aria, senza bicicletta, insomma senza niente, la vita non è davvero il massimo. Età di lettura: da 7 anni.