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19 giugno 2013 3 19 /06 /giugno /2013 07:24

Bibs. Un piccolo apologo che racconto un percorso di decostruzione e ricostruzione del rapporto con la realtàLa consuetudine con i libri e il fatto di acquistarne sempre molti di più di quanti tu ne possa ragionevolmente leggere, espone il bibliofilo a piacevoli sorprese.
Capita a volte che, andando fuori per un breve viaggio o per una gita si abbia voglia di una lettura agile, di un libricino agile e snello da leggere, ma anche poco ingombrante.
E quando ci sono tanti libri in stand by, bisogna soltanto lasciar vagare lo sguardo sui libri allineati o accatastati e lasciare che nella scelta ti guidi il cuore (o l'istinto).
E' stato così che, dovendo andarr fuori per una gita "marina", mi sono ritrovato per le mani Bibs, dell'eclettico Hans Magnus Entzensberger, con le illustrazioni di Rotraut Suzanne Berner (pubblicato da Einaudi, 2011).

Un libricino proprio adatto alla giornata: smilzo, con molte illustrazioni, agile.
E' una storia bellina che si legge in appena 10 minuti: ma, sicuramente, si può dedicare molto più tempo ad apprezzarne le belle illustrazioni a colori, prima globalmente e poi scendendo nell'osservazione analitica dei piccoli dettagli.

E' una storia semplice, eppure profonda che, nella sua schematica struttura, rappresenta - a mio modo di vedere - in forma fiabesca e poetica ciò che succede, quando - in età infantile - si verifica il cosiddetto "breakdown psicotico" con l'improvvisa rottura del rapporto ancora giovane con la realtà, seguito dalla fase "ricostruttiva" e del rientro, in una realtà che è eguale a quella di prima, eppure diversa e più tollerabile, riformattata in qualche misura alla luce dei propri desideri, cosicché del passaggio attraverso il vuoto, dell'esperienza di una totale solitudine e della frammentazione del crollo psicotico rimane pur sempre una traccia. Tutto ciò ha a che vededre in qualche modo con le cosidette "ricostruzioni" di un passato rimosso in psicoanalisi, un problema che lo stesso Freud si era posto, chiedendosi in uno dei suoi ultimi saggi se, alla fine di una psicoanalisi riuscita, si fosse - assieme al paziente - ricostruito il passato vero oppure non piuttosto un passato semplicemente verosimile e più accettabile.
Le rotture rapide e violente di qualsiasi rapporto con la realtà (è ciò che fa Bibs prima ritirandosi nella cesta della biancheria nella lavanderia di casa e poi, giocando a far scomparire la realtà, pezzo dopo pezzo) derivano da un'intollerabilità di ciò che tale rapporto comporta e da quote importanti di infelicità, di sofferenza, di scontentezza e - non ultimo elemento - di violenza.
Ma siccome non si può rimanere a lungo nel nulla, occorre ricostruire in qualche modo la realtà, rendendola più accettabile. Ed è così che si può strutturare in alcuni casi il delirio che, però, obbliga il soggetto (che ne è l'artefice) a strutturare un rapporto  ermanentemente distorto con la realtà.
Oppure, in altri casi, come può accadere nei transitori breakdown psicotici, non solo adolescenziali, può verificarsi un ripristino del rapporto con la realtà così com'era, ma lievemente modificata, con la persistenza di piccoli "screzi" che sono testimonianza della precedente immersione in una dimensione de-costruzione psicotica.




(Breve sintesi, dal risguardo di copertina) A Bibs capita spesso di essere arrabbiato. A volte per colpa di suo fratello Pepe, con il quale purtroppo condivide la stanza, o della madre con i suoi continui rimbrotti e divieti, o dei prof. che gli fanno odiare tutta la scuola. Altre volte invece gli succede senza un particolare motivo, solo così. Per dimenticare i propri guai, in questi casi si rifugia nella cesta del bucato. È lì anche adesso, al buio: ed è talmente arrabbiato che vorrebbe far scomparire tutto il mondo. Che infatti scompare ! E adesso ? Adesso Bibs cerca di farlo tornare: perché senza luce, senza colori, senza aria, senza bicicletta, insomma senza niente, la vita non è davvero il massimo. Età di lettura: da 7 anni.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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