E' davvero irritante sentire certe notizie.
Innanzitutto nel constatare che il tormentone di quei dieci di mesi ed una manciata di giorni di pena da scontare non cominciano mai ad essere computati perchè Berlusconi con i suoi avvocati tengono tutti in sospeso, sfruttando tutti i possibili cavilli per rimandare la comunicazione - stando ai termini di legge - sul modo in cui sconterà quella pena: agli arresti domiciliari o, come misura alternativa, affidato ad un servizio sociale per svolgervi lavoro volontaio.
Adesso, sembrerebbe - è svolta di questi ultimi giorni, poichè non si può più rimandare una decisione - che Berlusconi, dovendo scegliere opterà per la seconda soluzione.
E i suoi avvocati stanno lavorando in questa direzione.
Fatta la legge, trovato l'inganno.
E Berlusconi ancora una volta la farà in barba a tutto, grazie al potere dei suoi soldi.
A quanto pare - ed è questa la notizia che dà sinceramente il voltastomaco, almeno a me - lavorerà in una struttura di riposo per anziani.
Alcuni potrebbero obiettare: "Lodevole!".
Ma ce lo vedete Berlusconi a spingere delle carrozzine oppure a fare l'intrattenitore-animatore, raccontando ai suoi "assistiti" di Romolo e remolo?
Sembra che, in questa eventualità, il nostro dovrà prestare una volta alla settimana soltanto e con orari flessibili in funzioni dei suoi disparati impegni: quindi, una pena davvero risibile...e del tutto compatibile con i suoi massimi impegni.
E poi dove potrebbe stare la magagna?
Con il Nanetto di Arcore la magagna c'è sempre.
E... non si può mai sapere...
E questa volta è abbastanza palese, un autentico smacco per le pubbliche istituzioni ed uno sberleffo selvaggio a tutti i cittadini perbene.
Andrebbe tutto bene se non fosse che...
Innanzittutto, bisogna vedere se ci sono delle strutture per anziani - nell'ambito del volontariato - disponibili ad accoglierlo...
Già, perchè la possibilità di fare del lavoro volontario, come misura alternativa, dipende dalla volontà della struttura sociale in questione - liberamente espressa - ad accogliere la persona.
Non basta che uno dica: Voglio fare questo.
E, poi, a fare cosa?
Si ventila, per esempio, che ce ne sia una a meno di un chilometro di distanza dalla casa di Arcore ... comodissima!
Ma poi si insinua un dubbio nella nostra mente assuefatta alle sorpese del teatro berlusconiano.
Quale?
Viene lo strazio a dirlo: farò uno sforzo!
Ebbene, e se non ci fossero strutture "vere" del volontariato disponibili ad accoglierlo e se, a questo punto, dovesse egli trovarsi a lavorare come volontario in una struttura assistenziale per anziani ...di sua proprietà, che verrà posta in essere proprio per la bisogna e in una cascina di sua proprietà?
Cosa direste a questo punto?
E in questo caso, quello che andrà a fare che lavoro sarà? Che senso avrà come "pena"?
Visto che il Berlusca in quell'ipotetica struttura sarà padrone a casa sua e visto che non si sa chi lo dovrà controllare nel suo operato.
Sarebbe questa una soluzione davvero "non soluzione" e una risposta beffarda per l'Italia delle istituzioni, dei cittadini che lavorano e per quelli che, non avendo soldi, scontano la loro pena senza scappatoie.
Robe da non credersi.
Robe italiane.
Staremo vedere gli ulteriori atti di questo teatrino.
Ho saltato dei passaggi e, da autentico malpensante, sono andato subito alle conclusioni di una telenovela che potrebbe diventare davvero una storia esemplare per i palinsesti di Mediaset.
Ho fatto un po' di docufiction nel ventilare questa possibile conclusione: ma - dopotutto - ci ha fatto una migliore figura Cuffaro, l'ex-Presidente della Regione Sicilia che condannato per fiancheggiamento di organizzazione mafiosa, sta dignitosamente scontado la sua pena in carcere, in silenzio, senza alcuna grancassa mediatica, riflettendo e pregando: nell'accettazione della sua pena con cristiana rassegnazione si è solo per questo "riabilitato" moralmente.