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10 luglio 2013 3 10 /07 /luglio /2013 10:13

Armageddon Rag, un mistery venato di sovrannaturale che é, soprattutto, un grande omaggio alla musica rock degli anni Sessanta(Maurizio Crispi) Armageddon Rag, di George R. R. Martin (Gargoyle, Collana Extra, 2013), giunto in libreria ll'inizio del 2013, era un romanzo ancora inedito in Italia, che - pur non appartenendo in senso stretto - alla narrativa fantastica, in parte la sfiora. E', d'altra parte, un notevole esempio dell’ottima collana Extra di Gargoyle, e rappresenta un’ulteriore chicca alla lista delle sue interessanti scelte editoriali.

Il romanzo, scritto nel 1983, viene considerato dallo stesso Martin, noto e popolarissimo per la monumentale saga phantasy "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", da cui primi romanzi si è originata la popolare serie televisiva "Il Trono di Spade", «...probably his most ambitious and experimental novel» e, anche se, commercialmente, la sua edizione in lingua originale non fu un successo (pur nominato al Locus Award e al World Fantasy Awards), non ha mai smesso di essere pubblicato.

Gli anni Sessanta furono percorsi da un grande risveglio: i giovani si ribellarono al mondo degli adulti e un vento di rinnovamento percorse il mondo occidentale dagli Stati Uniti all'Europa. In questo movimento spontaneo ci fu di tutto dall'opposizione ai modelli della cultura "alta", alla proposta di ideali di pacificismo e di "vera" democrazia, sino all'attivazione di cellule disposte a andare verso la lotta armata per promuovere il cambiamento auspicato. Si parlava un linguaggio comune e si facevano sogni eguali che poi, nei modi auspicati per renderli realtà, divergevano di poco o di molto. In ogni caso, l'energia creativa che si dispiegava era enorme: e il tutto era condito dalla musica rock che ebbe, quanto a creatività, i suoi picchi di eccellenza, anche se, magari, i musicisti di allora, quanto a tecnica ne sapevano meno di quelli contemporanei, ma la differenza di fondo è che "loro" erano "ispirati".

Poi, il progetto condiviso da quelle migliaia di giovani, in qualche modo si incagliò, le loro speranze si dissolsero e furono soprafatte dal cinismo e dall'utilitarismo.

La maggior parte di quei giovani rivoluzionari e pacifisti, spinti dalle esigenze della vita, si "normalizzarono", a parte pochi nostalgici che tentarono di tenere duro e di ressitere, al prezzo dell'esilio in poche isole felice. Altri furono spezzati dalla droga o dall'alcool e finirono con l'andare alla deriva.

E la musica - quella magnifica musica degli anni Sessanta e dei primi anni Settanta, in qualche modo perse la sua energia catalizzatrice per diventare semplice intrattenimento.

Si comprende perchè, alcuni di quella generazione dicono che non possono più ascoltare quei vecchi brani, perchè sono immediatamente sopraffati dalla nostalgia e dal pianto, al pensiero di quanto quella musica sia stata tradita, e di quqanto essi stessi si siano traditi e siano stati traditi.

Altri ancora - solo una minoranza per fortuna - presero la via dell'eversione ed è di questo che parla un altro magistrale romanzo, sempre pubblicato da Gargoyle, Mary Terror di Robert R. McCammon (vedi un mio precedente articolo-recensione: Mary Terror: due mondi, due anime femminili, presente e passato a confronto).

Il romanzo di George R. R. Martin ci parla di tutto questo: del sogno folgorante di una generazione e della sua caduta, attraverso una rivisitazione nostalgica, intrapresa dallo scrittore e giornalista Sandy Blair sulle tracce di un assassino che, a distanza di molti anni, elimina brutalmente l'ex-manager della band dei Nazgul (integralmente inventata dall'Autore) che aveva fatto furore negli anni '60, per concludere tragicamente la sua traiettoria, quando nel corso di un megaconcerto il suo cantante (e leader carismatico) Pat Hobbins era stato ucciso da un cecchino.

Come verrà a coprire Sandy Blair nel corso della sua indagine che lo porta ad attraversare gli Stati Uniti e a visitare i vecchi amici di un tempo, c'è qualche nostalgico convinto che, se il gruppo dei Nazgul dovesse tornare a suonare, quell'ondata di cambiamento brutalmente interrotta potrebbe riattivarsi.

Ma le cose non sono così semplici: il sogno di ricostituire la band ne cela un altro profondamente malefico: ed è qui che si innesta la componente "morbidamente" horror, ma senza strafare e senza calcare troppo la mano: come hanno detto alcuni, il viraggio del romanzo è verso un "mistery venato di soprannaturale".

Il romanzo è un grande omaggio alla musica rock anni 60.

Armageddon Rag, un mistery venato di sovrannaturale che é, soprattutto, un grande omaggio alla musica rock degli anni SessantaLo si può leggere, accompagnandolo con una sua colonna sonora: in epigrafe a iascun capitolo, il lettore troverà la strofa di una canzone di un gruppo rock o di un cantante di quegli anni, mentre altre canzoni e altri gruppi sono citati di frequente. A rendere più rigoroso questo lavoro di rpepechage, in coda al romanzo, sono riportati rigorosamemte i crediti di tutte le canzoni citate del testo.

E ciascun lettore, secondo il proprio gusto, potrà ascoltare questi brani musicali, mentre legge, immergendosi in quell'atmosfera e in quei ricordi (se appartiene a quella generazione di cui si parla nel romanzo).

Indubbiamente, Armageddon Rag è una sorta di meditazione sulla musica rock degli anni ‘60 e sulla cultura ad essa collegata e al suo enorme potenziale trasformativo, se si pensa alle immani energie mosse in occasione dei megaraduni rock di cui i concerti di Woodstockk e dell''isola di White furono i maggiori esempi. Come si legge nella 4^ di copertina Stephen King lo ritiene «Il miglior romanzo che abbia mai letto sulla cultura musicale pop dell’America degli anni Sessanta».

In quegli anni la musica rock acquisì queste potenzialità anche a seguito ia "nuova" liberazione dell'espressività musciale attraverso l'invenzione del Long Playng (il vinile a 33 giri) che, togliendo i ceppi della schiavitù da un ridotto tempo performativo per ciascun pezzo (3'-330" massimo) scatenò l'inventiva dei più progressivi tra i gruppi musicali, sia per l'inizio della stagione travolgente dei grandi eventi musicali dal vivo: e, nelle performance dal vivo il rag come modalità performativa rappresenteva indubbiamente l'apoteosi del gruppo musicale perchè ne ssnciva le indiscutibili capacità performative ed anche creative, basti pensare ad un brano come "Dark Star" dei Grateful Dead.

In più, anche in questo romanzo George R. R. Martin tradisce la sua vena di "costruttore di mondi", dal momento che, in maniera molto evocativa riesce a costruire integralmente e minuziosamente la storia di questo immaginario gruppo rock e delle sue storiche incisioni, facendole rivivere pezzo dopo pezzo, sino al potente e liberatorio Armageddon Rag che dà appunto il titolo alla storia e sino ai pezzi di bravura in cui vengono descritti i sempre più incadescenti concerti del rinato gruppo dei Nazgul.

E la ricostruzione è talmente attendibile che il lettore, frequentatore delle atmosfere musicali rock degli anni Sessanta si chiede per caso non si sia perso qualcosa e sarebbe quasi di andare a cercare da qualche parte questi mitici LP per poterli ascoltare al pari degli altri brani musicali citati nel testo.

In più, come in tutte le storie che fantasy che si rispettano, a partire dalla saga de Il Signore degli Anelli, grande trilogia cult per la generazione dei figli dei fiori (e, proprio attraverso la creazione immaginifica del gruppo dei Nazgul, non mancano gli omaggi alla fantasia di Tolkien e al suo universo), nella lotta eterna tra il Bene e il Male, la decisione ultima per far propendere la bilancia dall'una o dall'altra parte dipende dalla responsabilità individuale, soprattutto in quelle situazioni in cui ciò pare essere un'azione buona potrebbe genere inaspettamente degli effetti malefici e catastrofici.

E tutto alla fine della storia si giocherà appunto sulla assunzione di una responsabilità individuale nel determinare da quale parte dovrà pendere la bilancia.

 

(Sintesi) Il romanzo è ambientato negli anni ‘80, e i figli dei fiori sono ormai cresciuti.

Uno scrittore in pieno blocco creativo ed ex giornalista della cultura underground, Sandy Blair, decide di investigare sull’omicidio rituale del manager di uno dei più grandi gruppi rock degli anni ‘60, i tolkeniani Nazgûl.

E dal Maine si reca, on the road, in California.

Dopo le interviste ai sopravvissuti del gruppo il cui leader Pat Hobbins era stato ucciso nel ‘71, all'apice di un folgorante concerto nella località di West Mesa, per opera di un cecchino rimasto impunito (un fatto traumatico che pose fine insieme alla sua musica e a un’era) e gli incontri amarcord coi vecchi e disillusi compagni di college (Sandy - prima che la vita lo “richiamasse all’ordine”, così come fece per tutti gli idealisti figli dei fiori - era un attivista della Controcultura e partecipava ai cortei di protesta e alle dimostrazioni Peace & Love, Diritti & Uguaglianza tipiche degli anni ‘60 e ai grandi concerti di quel periodo), Armageddon Rag comincia a percorrere sentieri oscuri.

Contemporaneamente al tentitivo di riportare in auge il vecchio gruppo rock, infatti, Sandy comincia a sperimentare inesplicabili allucinazioni, deliri onirici e visioni sempre più cupe che portano il romanzo verso una dimensione soprannaturale e profetica, immettendo la sua vicenda in una dimensione di occultismo e di orrore.

Pare che la reunion dei Nazgûl abbia scopi che vanno ben oltre la semplice rinascita della loro musica…

Sandy deve combattere contro i fantasmi di un'intera generazione, poiché dalle misteriose e demoniache profondità di quegli ambienti underground sta risorgendo il lato più oscuro dell'Era dell'Acquario..

 

 

Scheda
George R. R. Martin, Armageddon Rag, 2013 (The Armageddon Rag, 1983)

Gargoyle Books (collana Extra)

Traduzione di Benedetta Tavani

€ 16,50

Uscito nelle librerie il 7 febbraio

 

 

Su altre opere di George R. R. Martin vedi anche

Amori, intrighi e duelli in un mondo morente, nel romanzo d'esordio di George R. R. Martin

Tra breve, vedrà la luce in veste rinnovata "Il battello del delirio", un esempio singolare di narrativa horror-vampiresca

 

 

 

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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