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18 ottobre 2013 5 18 /10 /ottobre /2013 07:37

(Maurizio Crispi) "Anni felici" è un film del 2013 diretto da Daniele Luchetti che ha come protagonisti Kim Rossi Stuart (Guido) e Micaela Ramazzotti nella parte di Serena. Il film è stato presentato in anteprima all'edizione 2013 del Toronto International Film Festival.

Il regista vi racconta la sua infanzia e gli anni cruciali della formazione e della perdita dell'innocenza, il tutto visto attraverso il filtro dell'irrequietezza dei genitori e delle loro continue liti.


Indubbiamente erano anni felici. Peccato che nessuno di noi se ne fosse accorto”. Questa la frase cruciale che fa da contrappunto alla narrazione, suddivisa in due blocchi che ruotano attorno ad un'episodio cruciale nei ricordi del narratore ("Siamo nell'estate del 1974") e, che viene citato per ben tre volte. all'inizio del film, alla sua metà circa e alla fine, ogni volta con un leggero cambio di prospettiva e l'aggiunta di ulteriori elementi che sviluppano l'episodio sino al suo esito ("Fu la volta che si accorsero di me"). Solo in chiusura lo potremo ricostruire nella sua interezza.
E' una tecnica narrativa interessante che consente al regista di scegliere degli episodi cruciali senza dovere ricorrere ad una pedissequa sequenza cronologica.

Guido e Serena sono una coppia "alternativa", assai poco "genitoriale" (si fanno chiamare per nome dai due figli) e tormentata (lui perchè ama deviare con occasionali amori, lei per troppo amore nei confronti di Guido). La loro relazione si sviluppa nella Roma della metà degli anni '70. Aspirante artista d'avanguardia, Guido si sente imprigionato in una famiglia che definisce borghese, mentre la moglie Serena lo ama appassionatamente, soffocandolo in qualche misura: anche se lui - pur non riconoscendolo - non può fare  ameno di questo amore e della famiglia numerosa e avvolgente di lei.
I due figli si trovano così a fare i conti con i continui alti e bassi di una famiglia tutto sommato felice nella sua instabilità.

Stanze chiuse in cui risuonano le voci dei genitori che litigano, i ricatti emotivi, l'ossessivo desiderio di conoscere la verità su eventuali tradimenti, il tentativo di attestarsi su di un modello di totale libertà, senza essere in grado di gestirlo: questi gli elementi fondamentali che punteggiano la loro relazione e di cui i figli sono muti testimoni, a volte sgomenti, a volte accettanti, perchè - poi - entrambi i genitori, assieme o in momenti separati hanno nei loro confronti slanci di grande affetto.
In seguito all'ennesimo fallimento artistico di Guido e ad un viaggio di evasione in Francia di Serena si giunge ad un momento di rottura.

La coppia si separa e Guido sembra risentirne maggiormente.
Ma il raggiungimento, improvviso quanto inaspettato, di un successo artistico, sembra aprire Giulio verso un periodo di serenità.


I due, tuttavia, non torneranno più a stare insieme stabilmente, ma continueranno  ad vedersi e a frequentarsi, tornando sempre l'uno all'altro, pur avendo altri amori ed altre storie.

Il racconto garbato, a tratti nostalgico di Luchetti, ci mostra che anche un'infanzia travagliata - secondo un luogo comune - può contenere della felicità e può aprire gli orizzonti di un percorso personale di formazione.

Tanto si assorbe dai genitori (e anche nei momenti più difficile c'è del buono che ci arriva da loro): infatti, anche se, all'inizio così non sembra, i figli poi - attraverso inaspettati percorsi riescono a realizzare una sintesi tra un modo personale di essere e di confrontarsi con la vita e quello dei genitori, sviluppando dei propri percorsi di creatività. Come è nel caso del più grande dei due figli (che è il regista da piccolo) che, attraversando questo "felice" marasma trova la vocazione verso la sua passione di cineasta.

Non è detto che un'asettica normalità debba necessariamente produrre dei risultati altrettanto felici. Sono le tempeste emotive che forgiano, non una calma piatta in cui nulla accade e in cui i sentimenti sono soltanto finti e "recitati". E' meglio una felicità "imperfetta" che non una felicità "perfetta", ma vuota e falsa.

 

 

 

Il trailer

 

 


 

 

 

 

Scheda
Titolo originale:    Anni felici
Lingua originale    Italiano
Paese di produzione: Italia
Anno:2013
Durata    100 minuti
Genere: drammatico
Regia: Daniele Luchetti
Sceneggiatura: Daniele Luchetti, Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Caterina Venturini
Casa di produzione: Cattleya, Rai Cinema
Interpreti e personaggi
Kim Rossi Stuart: Guido
Micaela Ramazzotti: Serena
Martina Gedeck: Helke
Samuel Garofalo: Dario
Niccolò Calvagna: Paolo
Benedetta Buccellato: Nonna Marcella
Ivan Castiglione: Sergio
Angelique Cavallari: Michelle

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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