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31 agosto 2012 5 31 /08 /agosto /2012 06:35

In fondo al buio George R. R. Martin(Maurizio Crispi) In sintonia con l'ampliamento dei generi pubblicati e con l'affrancamento dalla proposta esclusiva di tematiche horror, la casa editrice Gargoyle ha pubblicato e distribuito nelle librerie nel corso del 2012, un romanzo SF di George R. R. Martin, autore di popolarissime saghe fantasy, acclamate dai cultori del genere.
Si tratta di un "recupero", in effetti: é il romanzo d'esordio di Martin nel segno della più pura fantascienza (ma affine - nella tematica - al genere fantasy). Il romanzo (In fondo al buio, dal titolo originale: "The dying light") era
stato già pubblicato nel lontano 1979 con il titolo La luce morente (collana Fantascienza n. 1 — Armenia). Con lo stesso titolo e la stessa traduzione, il romanzo fu poi ristampato in economica, nel 1994, da Fanucci (Biblioteca di FS. n. 5). Entrambi i volumi oggi praticamente introvabili, se non nei circuiti dei collezionisti e a prezzi molto alti. Dopo il fortunato esordio con la SF con il romanzo di John Scalzi (Morire per vivere) giunge questo interessante repechage, con una rinnovata traduzione a cura di Tarallo&Tintori.
Si diceva che il romanzo è affine nella tematica trattata al Fantasy.
Sì, è indubbio, poiché appartiene al filone delle storie ambientate in altri mondi possibili.
In questi casi, l'autore deve muoversi con destrezza nel creare scenari verosimili, eppure differenti da quelli terrestri, popoli variegati ed interessanti che, pur venendo dal ceppo terrestre, nel corso dei secoli e dei millenni si sono evoluti, costruendo culture ed abitudini assolutamente peculiari ed unici.
Ciò accade appunto anche nel fantasy: l'unica differenza di rilievo è che nel fantasy il lettore viene proiettato in un ipotetico passato (dove ci sono anche mostri, draghi, elfi, fate e stregoni, dove vengono praticate la magia bianca e quella nera, dove si evocano gli spiriti e le potenze infernali e dove si combatte a fil di spada), mentre in questo tipo di narrativa d'anticipazione, le ambientazioni sono proiettate in un possibile - e lontano - futuro e su altri mondi, anche molto distanti dalla Terra madre, con il relativo corredo di avanzamenti tecnologici.
Se si volesse visualizzare questo tipo di narrativa d'anticipazione, si potrebbe fare riferimento alle storie di Flash Gordon di Alex Raymond (che ne rappresentano un buon paradigma nel campo della grafica).
Lo scrittore che si esercita in questo genere deve essere molto abile, poiché deve possedere una cultura piuttosto ampia (che comprenda anche un'infarinatura della storia delle religioni, di antropologia culturale, etnologia etc) e deve anche essere dotato d'una notevole capacità di sintesi creativa, senza peraltro avere molto interesse a spiegare la "tecnologia", la cui esistenza viene data per scontata, come retaggio dell'umanità - che si è evoluta dal modello originario e che interagisce nella trama.
A tutti gli effetti, gli scrittori SF che scelgono questo filone, per passione o perché a loro più congeniale, si possono considerare dei "fabbricanti di mondi" (se non di universi interi). Basti pensare agli spendidi romanzi di Ursula Kroeber Le Guin (peraltro figlia dello statunintense Alfred Koreber, considerato uno dei fondatori dell'antropologia moderna) elaborati in costrutti di finissima e colta antropologia a quelli più orientati verso cromatismi fantasy come quelli di Jack Vance.
Le trame, il più delle volte, sono romanzesche nel senso più ampio del termine: le storie di cappa e spada alla maniera di Alexandre Dumas ne sono il modello, intessute di duelli, inseguimenti, rappresaglie e amori.
La lettura, una volta che - con la guida dell'autore - ci si immerge nel "viaggio" nel cuore profondo del mondo alternativo e si superano gli intoppi iniziali legati alla non completa conoscenza dei suoi usi e dei costumi si fa avvicente, anche perchè il modello originario è quello - vincente - dell'intrigo e dell'amore, come del resto nell'importante saga cinematografica di "Guerre stellari".
Proprio per questo motivo, molti dei romanzi SF apparteneti a questo filone sono corredati da un piccolo dizionario esplicativo in modo tale che il lettore possa più rapidamente calarsi totalmente in questo particolare tipo di "sogno". Così anche in questo romanzo che si legge appassionatamente: un vero peccato che la traduzione non sia stata perfettamente curata.
A giudicare dai molti errori (non semplici refusi) dovuti alla scrittura digitale, ai copia-incolla di segmenti di frasi non eseguiti a perfezione oppure alla ricerca di una parola più appropriata (con la dimenticanza nel testo della parola originaria che si era voluta modificare) il testo avrebbe avuto bisogno di un'ultima e più accurata lettura da parte dei suoi traduttori.

 

La Trama. Dirk t’Larien riceve un messaggio da Gwen. Un tempo si amavano, poi lei lo ha lasciato. Ora, però, gli chiede di raggiungerla su Worlorn, un pianeta vagabondo ai confini dello spazio, e Dirk lo fa, spinto da sentimenti non ancora sopiti. Verrà così a conoscenza del nuovo compagno di lei, Jaan, proveniente da un altro pianeta – Alto Kavalan – e seguito dal fido Garse. Soprattutto, Dirk si scontrerà con la cultura di questi due uomini, una cultura rigida e marziale incentrata sul concetto di clan, sulla lealtà fra compagni e sulla sottomissione della donna. Rivalità affettive e scontro culturale, ce n’è abbastanza per dar fuoco alle polveri del dramma.
Siccome abbiamo a che fare con Martin, poi, le cose si complicano ulteriormente.
I personaggi sono tutti ricchi di sfaccettature e di motivazioni contrastanti, irrequieti, sempre in cerca di qualcosa che non riescono ad avere, che si tratti di amore, rispetto, lealtà, cambiamento.
Tutto ciò dà vita a un intreccio di relazioni in continuo cambiamento col quale Martin gioca molto, allontanando e riavvicinando i personaggi, creando crisi che sembrano alleviarsi, mantenendo un costante stato di tensione che vibra per tutto il libro, fino all’ultima pagina. Impossibile non vedere, in questo, i semi di ciò che l’autore svilupperà anni più tardi e su una scala più vasta con Le Cronache del ghiaccio e del fuoco. In questo scenario, l’atmosfera del pianeta ha un ruolo importante: dominato da una gigante rossa chiamata Grasso Satana e dalle sei stelle minori che vi orbitano attorno, Worlorn è un pianeta morente, abbandonato da gran parte dei suoi abitanti, destinato al freddo e all’oblio.


La presentazione della Casa editrice. Un'opera dell'autore di fantascienza più letto in America e in Europa, in cima alle classifiche e creatore della saga Le cronache del ghiaccio e del fuoco che ha ispirato il videogioco di ruolo Game of Thrones e la serie TV Il trono di spade.
E se fosse il pianeta Terra, un giorno, a finire la sua luce e a sprofondare per sempre nel buio intergalattico?

Questo il triste destino del pianeta Worlorn, le cui vicende sono narrate nel romanzo In fondo il buio di George R.R. Martin che Gargoyle ha inviato in libreria nel corso del 2012.
Terra desolata e singolare, Worlorn vaga solitaria negli spazi interstellari, senza appartenere a nulla, a nessuna stella. Qui, sembra non esserci più posto per i sentimenti; condannato alla sua ultima stagione di luce il pianeta sta per cedere alla dimenticanza e per essere risucchiato come da un grande buco nero.
"Un vagabondo, un viaggiatore senza meta, una scoria della creazione; questo era il pianeta. Per un’infinità di secoli aveva continuato nella sua corsa, solitario e senza scopo, precipitando tra i freddi e remoti spazi che si spalancano fra le stelle. Nei suoi cieli sterili, generazioni di astri si erano presentate l’una dopo l’altra in sciami maestosi. E tuttavia non apparteneva a nessuna. Costituiva un mondo completamente racchiuso in se stesso. In certo qual modo non faceva parte nemmeno della galassia, anche se ne intersecava il piano come un chiodo attraversa la tonda superficie di un tavolo. Non faceva parte di niente" (dalla prefazione)
Per questo mondo solo una labile speranza di riscatto affidata a Dirk't Larien, uno dei protagonisti della storia, richiamato su Worlorn dall'amore di Gwen, che pensava di aver perso… ma nulla è come aveva immaginato e la stessa Gwen è una donna diversa da quella che aveva conosciuto; ora è unita a un altro uomo, Jaan, da un legame subalterno e di protezione e a un pianeta che sta morendo, in caduta libera verso il buio eterno.
Per salvarla e difendere i valori in cui crede, nonché offrire a questa landa desolata una possibilità di sopravvivenza, Dirk sarà costretto a lottare con tutte le sue forze fino a un decisivo e forse fatale duello.
Con una scrittura visionaria, a tratti lirica e fortemente evocativa - per la sapienza con cui l'autore caratterizza ambienti e personaggi, dando vita a un universo di nomi e appellativi dall'indubbia suggestione -, Martin trascina il lettore in un mirabile affresco cosmico in cui si rintracciano già in nuce tutti gli ingredienti del suo immaginario fantascientifico, la cui perfetta realizzazione è rappresentata dal noto ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco del 1996, ispiratore del videogioco di ruolo Game of Thrones.
Un immaginario, quello dello scrittore statunitense, che per la sacralità delle liturgie guerresche e dei codici d'onore costituisce anche un omaggio alla grande tradizione epica e omerica, dell'Iliade soprattutto.
George-RR-Martin---credit-Karolina-Webb.jpgMescolando elementi della classicità con quelli del fantasy e della fantascienza, Martin ci racconta di un futuro che non possiamo non percepire come minacciosamente vicino per la struggente attualità dell'idea di una terra morente, per la metafora luce-ombra/vita-morte sottesa a tutto il romanzo, per il ritratto dei falsi uomini che richiamano alla memoria la dicotomia di P. K. Dick tra uomini e androidi e, non ultimo, per quel senso di dolorosa nostalgia che ammanta il pianeta di Worlorn per qualcosa che sembra irrimediabilmente perduto.

L’autore. George R. R. Martin (1948) è uno dei più grandi autori viventi di fantasy e fantascienza. Oltre a essere uno scrittore, Martin è produttore, sceneggiatore cinematografico e di fumetti. Le sue opere sono state tradotte in tedesco, francese, italiano, spagnolo, svedese, olandese, giapponese, portoghese, croato, russo, polacco, ungherese e finlandese. Della sua vastissima produzione ricordiamo Le cronache del ghiaccio e del fuoco, Il battello del delirio (Gargoyle 2010), Armageddon Rag.
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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