A Villa Piccolo (SS 113, km. 109, Capo d'Orlando), si svolgerà il 23 luglio (alle ore 23.00) il concerto di musiche Sufi di Muhammad Al-Baqir, che verranno eseguite dall'Ensemble Marâghî (Giovanni De Zorzi - flauto ney, voce, direzione musicale; Giovanni Michele Tufano - liuto a manico corto ‘ûd; Fabio Tricomi - tamburo a cornice bendir; tamburo a calice zarb).
Il titolo dell'evento musicale, organizzato dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella e inserito nel ciclo "Le Porte del Sacro-Attraversamenti" (rassegna ideata dal giornalista e scrittore Alberto Samonà, nell'ambito del “Circuito del Mito”, manifestazione promossa dall'Assessorato regionale al Turismo Sport e Spettacolo), è “Tra la corte e i centri sufi. Percorsi nella musica di Costantinopoli”
Il concerto sarà preceduto il giorno prima,il 22 luglio alle18,30, sempre a Villa Piccolo, dalla presentazione del libro di Giovanni De Zorzi, dal titolo "Musiche di Turchia. Tradizioni e transiti da Oriente a Occidente" (corredato da un saggio di Kudsi Erguner), edito da Ricordi/Universal Music.
L’Ensemble Marâghî nasce nel 2008 all’altro capo della “Via della Seta”, Venezia, probabilmente grazie alle risonanze sonore che ancora vagano tra le pietre della città. Per il suo nome il gruppo si ispira alla figura del grande musicista, compositore e musicologo ‘Abd ul-Qâdir Marâghî, nato a Marâghe, nell’attuale Azerbaijân iraniano, verso il 1360, e scomparso ad Herât, attuale Afghanistân nel 1435. Come tutti gli artisti e gli intellettuali del suo tempo egli fu un cosmopolita: nacque in Azerbaijân, visse in Irak, fu attivo alle corti di Tabriz, Costantinopoli, Samarcanda e lasciò, infine, questo mondo ad Herât, esercitando ovunque un’influenza fondamentale per le tradizioni musicali della vasta area nella quale visse che ebbe, però, un’importanza decisiva per la nascita della tradizione classica ottomana.
Per l’Ensemble, richiamarsi ad ‘Abd ul-Qâdir Marâghî, uomo non vincolabile ad un unico luogo e ad un’unica cultura, aiuta a sottolineare un valore caro ai suoi componenti: l’interculturalità, perché il gruppo è un luogo di incontro tra musicisti che non sono occidentali o orientali, ma musicisti che amano e studiano queste tradizioni musicali. Un concerto che conduce il pubblico nelle suggestioni e nel fascino della musica sacra ottomana.
Il nucleo dell’Ensemble è un Trio composto dal percussionista Fabio Tricomi, che ha studiato tamburo a calice zarb (o tombak) con Jâmshîd Shemirânî, con i suoi due figli Bijân e Keyvân così come con Behnam Samâni. Giovanni Tufano ha studiato ‘ûd con il libanese Gazi Makhoul e percussioni con Michael Metzler, con la famiglia Shemirânî e con Behnâm Samânî. Giovanni De Zorzi da anni studia con il M.o Kudsi Erguner ed è allo stesso tempo dottore di ricerca in Etnomusicologia, docente di flauto ney al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza e di “Cultura e Società Ottomana” all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia.
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