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2 febbraio 2025 7 02 /02 /febbraio /2025 07:41
Selfie distorto (foto di Maurizio Crispi)

Sono piombato in un sonno letargico
in cui accadono cose

Siamo convenuti in una casa 
in cui c’è un’indemoniata
o forse si tratta di una che è posseduta dalla droga
Non vuole essere aiutata, però 
È proterva
Grida e si agita
Aggredisce anche
Bisogna agire con cautela
Siamo arrivati nella casa in tanti, 
forse per effetto del passaparola
Ci sono molti visi sconosciuti, per me,
ma anche vecchie conoscenze
Qualcuno ha organizzato un banchetto
Ognuno ha portato cibo e bevande
Siamo tutti aggregati 
attorno ad un grande tavolo
Io sono in piedi, al margine come sempre
L’indemoniata è nell’altra stanza
I preda ai suoi deliri 
Ogni tanto qualcuno si alza
e va a vedere cosa stia accadendo
È una brutta storia,
cose mai viste

All’inizio io non partecipo al banchetto
Nessuno mi ha invitato a sedermi
Vedere tutto quel cibo
mi stimola l’appetito e la voglia
Mi avvicino goffo e riluttante
e a fatica trovo un posto a sedere
tra i banchettanti
C’è un piatto invitante di affettati misti 
che viene passato di mano in mano
e vorrei servirmene
Quando mi arriva a tiro
cerco di prenderne qualcosa
ma tutte le fette sono aggrovigliate tra loro
e per districarle devo usare 
tutta la mia forza,
aiutandomi come posso
con mani, unghie e denti
Devo offrire,
impegnato in tale lotta primordiale,
uno spettacolo ben misero di me
Alla fine riesco a staccare 
qualche brandello per il mio fiero pasto
Davanti a me, 
c’è un calice per il vino rotto
da cui è impossibile bere 
senza tagliarsi le labbra 

Qualcuno mi osserva 
con occhi mobili e grifagni
Non è un banchetto normale, questo,
la gente va e viene di continuo,
la conversazione è spezzata,
aspra e dissonante
Continuo a sentirmi
come un pesce fuor d’acqua
Ogni tanto mi manca l’aria,
annaspo
e risponde solenne
uno squillo di tromba

Poi sono in un ufficetto
dove devo esaminare
un incartamento sanitario
che riguarda un tale,
e mi pare di conoscerlo
C’è un mucchio di lastre radiografiche
e una ricca documentazione scritta
Le lastre non le guardo nemmeno,
perché non ci capisco una mazza
Le carte, invece, per essere studiate,
devono essere prima 
sistemate cronologicamente
(e sono tante)
Il tizio chiede di essere esentato
per motivi medici da un qualcosa, 
ai sensi della sua malattia
Studiando le carte, tuttavia,
non riesco a capire quale sia il morbo,
né tantomeno a vedere dove stia l’inghippo
Ma chi è questo qua?
Dove l’ho incontrato?
Pare che la decisione ultima,
quale che sia, 
dipenda da me
Me ne vado, irritato,
senza aver concluso nulla
e cammino lungo un vasto,
interminabile, corridoio
I miei passi risuonano ritmici,
e c’è quel tizio girato contro il muro
che urina ostentatamente
con un rivolo di piscio giallo
che scorre tra i suoi piedi
Al mio passaggio 
volge la testa verso di me
con un ghigno ammiccante

Arrivano due inservienti massicci
e nerboruti
che lo prendono tra loro 
per portarlo via a forza
Il tizio ha ancora la patta aperta
e il membro di fuori,
in piena erezione
Uno dei due inservienti 
lo nasconde 
mettendoci sopra
un bicchiere di plastica capovolto, 
a mo’ di astuccio, 
come quelli usati dagli indigeni
delle selve profonde
Il bicchiere è di un bel rosso acceso

Penso che la situazione del tizio
sia seria e disperata
e rifletto anche su quanto egli sia ridicolo,
con quel pene turgido,
rivestito da un bicchiere di plastica
Come potrà sopravvivere 
al pubblico ludibrio?

Dissolvenza

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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