Mi sovviene un sogno strano nel quale accadono molte cose
Prima sono con Gabriel e camminiamo o forse corriamo per le vie di una grande città che forse è Londra.
Dobbiamo trasferirci al posto dove fa l’allenamento di Parkour
Lo spostamento che facciamo è in sè un allenamento di Parkour, poiché dobbiamo arrampicarci, saltare, strisciare, valutare quali siano i passaggi migliori e in più ci sono delle qualità di orienteering.
Prima eravamo passati da una dottoressa in tatuaggi che mi aveva tatuato sul dorso della mano destra il quadrante di un orologio in modo che io con facilità e senza impicci potessi consultare l’ora
Il tatuaggio apparteneva alla categoria dei tatuaggi animati e questo ero il primo che vedevo!
Gabriel era molto meravigliato
Proseguivamo il nostro viaggio scansando ostacoli continui e superando dei passaggi impossibili
Coglievamo l’attimo
mi fermavo anche nella bottega di un barbiere il quale con molto sussiego mi tagliava i capelli e me li acconciava
Io poi andavo via e guardando il mio volto riflesso in una vetrina mi rendevo conto di avere indosso un'orribile parrucchino malfatto che rivelava immediatamente la sua natura posticcia
Me lo strappavo con rabbia dalla testa non senza dolore, poiché quello sciagurato tosatore di cristianeddi e cerusico aveva applicato una potente colla al cuoio capelluto per stabilizzare il finto vello
E con ribrezzo buttavo via quel parrucchino, calpestandolo poi con foga e riducendolo ad uno straccetto
Nella folla che attraversavamo c’era uno che mi sembrava di conoscere
E, siccome non l’avevo subito riconosciuto e pertanto nemmeno degnato di un saluto mi faceva un bonario cazziatone: ed io ero costretto a fermarmi per parlare con lui ed intrattenermi nella conversazione, quando urgeva la frenesia dell'andare, dell'affrontare e superare ostacoli (Ah, la dromomania che è nelle mie fibre!)
Gli spiegavo dove stavamo andando e gli dicevo il motivo della nostra fretta
Poi riprendevamo ad procedere e, con un cambio di scenario, mi ritrovavo a partecipare alla riunione di un circolo esoterico di cui ero divenuto adepto
Tutto è uno
Uno è tutto
La vita è dovunque, anche nelle cose inanimate
Alcune verità possono essere solo sussurrate, mai dette ad alta voce
E' palese che la verità ultima non possa essere pronunciata ad alta voce perché ciò provocherebbe in chi la riceve uno shock cognitivo tale che, in un attimo, la sua mente andrebbe in tilt, letteralmente bruciata nelle sue più profonde diramazioni e connessioni
Possiamo esercitare un potere totale sulle cose, solo dopo avere attinto a piene mani dalla Forza della Verità ultima e definitiva, quella stessa Forza che è nelle cose e che le rende vive, viventi e pulsanti di vita
Ma occorre addestramento lungo e paziente per potersi abbeverare alle Verità Ultime
Armato di queste verità devo compiere un viaggio su di un aereo ma non all’interno della carlinga, bensì sorreggendomi con le mie sole forze ad un pennone altissimo collegato all’aereo per mezzo di robusti viticci
Io sto lassù e vedo il mondo in basso, farsi sempre più piccolo
Mi aggrappo spasmodicamente al pennone
Il vento sferza il mio volto
Le dita mi si intirizziscono
Eppure sono io che, con i miei impulsi mentali, comando l’aeromobile e lo piego docilmente all’esercizio della mia volontà, imprimendogli con impulsi psichici velocità e direzione
Eppure la mia paura è grande
Paura di perdere la presa
Paura di precipitare nel vuoto e nel freddo
Paura di morire
Paura di vivere
Dissolvenza
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