Un sogno del 14 gennaio 2024
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Ho sognato
Facevo parte di un’organizzazione
guidata da una donna malefica
Erano state stabilite regole assurde
per il controllo e l’eliminazione
dei non allineati, dei contestatori,
dei renitenti e dei riluttanti
Uno degli strumenti
adottati dalla leader
era costituito dalla somministrazione
frequentissima
di test ed indovinelli
tutti centrati sul paradosso
Era oltremodo arduo
trovare la risposta giusta
e si correva il rischio,
in caso di errore,
di essere allontanati
o fisicamente eliminati
(se non uccisi sul posto)
da vigilanti armati e minacciosi,
come in un quid game
Vigeva un’atmosfera di terrore
Era impossibile allontanarsi
oppure evadere
Quando arrivava il momento del test
bisognava partecipare
Ed era terrore puro
Durante uno di questi test
io ero assieme ad un compagno di lavoro
e avevamo da risolvere il compito/quiz
del momento
C’era un foglio fitto da istruzioni
da leggere e da decifrare
e c’era un mucchietto di polvere
(forse pepe o polvere da sparo)
che andava suddiviso
in un certo modo
alla luce delle indicazioni scritte
Io ero nel panico più totale
Le istruzioni non riuscivo a leggerle
perché le lettere mi ballavano
sotto gli occhi
Era tutto assurdo
Il mio compagno-amico mi diceva:
Fai così e così
Io eseguivo senza fiatare
Al termine della prova
passavano i controllori a verificare:
e per questa volta ero salvo
Ma per quante volte ancora
avrei potuto farcela
per il rotto della cuffia?
Non c’era scampo
Avremmo voluto organizzare una fuga
Ma la leader era ovunque
Compariva nei momenti più impensati
e sempre si metteva a berciare
e a mettere alla prova gli interlocutori
con i suoi indovinelli e paradossi
Se non era lei,
erano i suoi energumeni ad arrivare
ad interrompere le conversazioni
a frugare e a rovistare
a portare via i dissenzienti
senza se e senza ma
Voglio andare via da qui!
Spero di non dover fare
la fine di Winston Smith
Assurdo universo!
Poi, ho ancora sognato
Dovevo sostenere un esame universitario
Ero con altri in attesa
che arrivasse la commissione
Ancora, in verità, non mi ero iscritto
Aspettavo (come facevo un tempo)
l’ultimo momento,
quando affrontavo l’esame
come fosse un lancio di dadi
(affidandomi alla mia buona sorte)
Ma questa volta ero perplesso
Entravo nella stanza
in cui si sarebbe svolta la cerimonia
Il grande tavolo degli esaminatori
era vuoto
all’infuori di alcuni faldoni
e delle statine degli esaminandi
(proprio così: nel sogno erano
“statine”, non statini)
Mettevo il mio nell’ordine alfabetico
e, con il cuore in gola,
scoprivo che sarei stato il terzo
ad essere torchiato
Ma io non sono pronto!
E poi di questo argomento non so nulla!
Non è letto nemmeno una pagina
di storia dell’arte
Come faccio se dovessero chiedermi
della scultura e della pittura italiana
del XVIII secolo
Non potrei nemmeno arrampicarmi
sugli specchi,
utilizzando la mia parlantina
e la mia capacità di condurre il discorso
dove sapevo di più
Sono fritto
Sono consumato
Aiutoooo!
(Dissolvenza)
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