Rombi
Tuoni
Gragnuole di colpi
Colpi singoli
Raffiche di due o tre botti
É come esser in guerra
da parte di chi
la guerra non la conosce
o non c’è l’ha in casa
È una sensazione sgradevole
questa
Sentirsi in mezzo
ad una guerra finta
mentre altrove gente
piange
urla
muore
lacerata dalle esplosioni
di letali bombe
feroci e assassine
Vorrei che i botti
di fine anno
fossero per sempre
banditi
Il nuovo anno è in arrivo!
Quello vecchio se va
con tonfi e fragori di cose rotte
Secondo i più,
accecati da un’idea di progresso infinito,
il passato è tutto da buttare
Rottamiamo!
Rottamiamo!, essi dicono
Io tuttavia ritengo che la chiave di tutto
sia nel Passato
e credo anche che il Passato
con tutte le sue cose,
belle o brutte che siano,
sia prezioso
per coltivare il giardino della memoria,
per la crescita della nostra esperienza
e per la nostra forza interiore
Nella Memoria sta la nostra forza più vera
Nella Memoria sono radicate
le nostre esperienze più profonde
(anche quelle di dolore e sofferenza)
che ci possono fare da guida
Io non voglio rottamare l’Anno Vecchio,
dunque
Che l’Anno Vecchio,
come tutti quelli che l’hanno preceduto,
rimanga con me,
non dimenticato,
non cancellato,
non alle mie spalle,
ma SULLE mie spalle,
un fardello non pesante,
ma tale da rendere il passo
più leggero e vigoroso,
in un anno
al primo quarto di secolo
del nuovo millennio
riuscirò a chiudere un cerchio
rimasto aperto!
“A volte penso che viviamo in un mondo così ossessivamente dedito a guardare avanti che spesso dimentica di concedersi il tempo per guardarsi alle spalle. Ma alcune delle nostre storie migliori si trovano nella nostra scia, e sospetto che, per quanto possano essere crudeli, ci aiutano a capire dove siamo diretti“
Il mattino è tranquillo,
pulito
Non una bava di vento
Il cielo terso
I gabbiani volteggiano
e stridono
Un piccione, da qualche anfratto,
tuba e chiede
Il primo giorno del nuovo anno
La mia prima uscita
I miei primi passi,
dopo il primo caffé
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