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27 gennaio 2025 1 27 /01 /gennaio /2025 06:03
Quasi sott'acqua (selfie di Maurizio Crispi)

Ho sognato una piccola cosa che vale la pena di raccontare

Ero in un centro medico dove si somministrava a dei volontari (che erano dunque cavie consenzienti) un farmaco ancora sperimentale
Ero in una stanza spoglia, seduto su una carrozzina a ruote, come pochi altri pazienti, però tutti ammassati sull’altro lato della stanza, mentre all’altra estremità c’ero solo io
Ogni tanto arrivava uno in camice bianco e somministrava ad uno di noi in attesa un intruglio contenuto in certe ampolle di vetro
Poi entrava un altro e misurava i parametri vitali di colui che aveva ricevuto il farmaco e annotava qualcosa su un IPad che aveva con sé
Mi spostavo sulla mia carrozza a ruote di qua e di là, aspettando che venisse il turno della mia somministrazione
Ero irrequieto
Osservando in giro, notavo che la stanza era molto spoglia e cadente
Il soffitto era rotto in più punti da dove si vedeva trapelare il materiale sottostante (o soprastante?)
In un punto dove c’era una breccia più ampia, vedevo lì incastrata una bottiglia di Pernod
E mi davo subito la risposta che quel reperto fosse stato messo lì perché la Casa produttrice della bevanda era la sponsor della ricerca per cui ero stato reclutato

Dissolvenza 

 

Quasi sott'acqua (selfie di Maurizio Crispi)

E' stato un sogno complesso e variegato di cui ben poco ricordo

Sono in una specie di resort che è stato scelto come sede  per un raduno di atleti
Si è verificato un contrattempo, un evento contrario e calamitoso, sicché tutti sono rimasti lì senza potersene andare
Bisogna quindi provvedere all’assistenza logistica delle centinaia di persone bloccate, fornendo tutto ciò che possa esser loro di bisogno in una situazione di emergenza, come coperte, generi di prima necessità, cibo e acqua
Ricordo, del sogno, che mi spostavo da una stanza all’altra portando un bottiglione da cinque litri, pieno fino al collo di pura acqua di fonte
Poi, mi incontravo con un mio collega ed amico di vecchia data che mi appariva pensoso e spossato, forse anche aggrondato, con l’espressione di chi sente che sia arrivata l’ora di grandi e irrevocabili decisioni
Gli chiedo cosa stia accadendo
Parliamo, cosa insolita questa, perché in passato non abbiamo mai discusso di fatti personali
Mi dice che molti anni prima aveva adottato un figlio e che ora ha deciso di disadottarlo
Perché?, gli chiedo io
Voglio vivere più libero e potermi dedicare allo studio che ho molto trascurato!
Io allora gli parlo, esortandolo a guardare le cose in una prospettiva differente
Non è necessario arrivare a questo, aggiungo
E lui: No, non c’è mai stato nulla di profondo, un legame - intendo - tra me e lui. È stato tutto così superficiale… non sono stato capace di andare a fondo e di creare qualcosa che fosse coinvolgente e duraturo
E adesso questa cosa non la sopporto più. Ho deciso di farla finita e di andare avanti per la mia strada, pensando solo a me stesso, per una volta

Dissolvenza

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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