Il 13 settembre 2014 scrissi questa breve nota, mettendo assieme un riferimento a delle statistiche (forse dal mio blog dove in un solo giorno avevo avuto oltre tremila visite) e un sogno in cui compariva mio fratello.
Mi chiesi allora e mi chiedo tuttora cosa accucchiassero assieme le statistiche e il sogno riportato...
C'era mio fratello e ci sarebbe stato ancora per pochi mesi.
Forse, intendevo sottolineare che la preoccupazione per le statistiche avesse un valore decisamente secondario e che invece sarebbe stato meglio nutrire di cose, ma soprattutto di attenzioni, coloro che mi circondavano
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L'ossessione per le statistiche
in ascesa piramidale verso l'alto
in picchiata verso il basso
le montagne russe, insomma
Preferisco lo steady state del plateau
E dove mettiamo l'emozione di trovare
un bel giorno che hai avuto un picco
di oltre tremila pagine aperte
nell'arco delle 24 ore
Un emozione che paghi poi con l'altra,
quella di renderti conto
che la condizione abituale
è un'interminabile e monotona pianura
dove nulla accade
e dove il picco più alto è un filo d'erba
Questa notte ho sognato
Rientravo a casa dopo una lunga assenza
e facevo un'ispezione per verificare
che tutto fosse a posto
Bon ero solo
Infatti, poi ci mettevamo seduti
attorno ad un tavola per mangiare
Tata Tatiba vicino a me
ognuno di noi con un bel piatto
di spaghetti fumanti davanti
Mangiavamo e conversavamo
Ed io accalorato nella discussione
dimenticavo di far mangiare mio fratello
che mi guardava con disapprovazione
I suoi spaghetti
quando, alla fine, cercavo di prenderne una forchettata
per porre rimedio alla disattenzione
erano induriti,
come trasformati in un ammasso pietroso
E qui il sogno finiva.
Ma mi chiedo ancora:
cosa c'entrano le statistiche con questo sognare?
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