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2 marzo 2023 4 02 /03 /marzo /2023 08:28
Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)

(7 dicembre 2022) All'incrocio tra due vie della mia zona (non dirò quali), da anni che io ricordi, addirittura dai tempi in cui praticavo ancora la corsa - sicuramente negli ultimi vent'anni - ogni mattina arriva uno con la sua macchinetta, una piccola cilindrata monovolume
Arriva presto e parcheggia proprio all'angolo dove ci sono le strisce pedonali
Poi, dopo avere indugiato un po' dentro la sua auto, senza fretta, scende, si sgranchisce appena  e si mette all'opera
Apre il cofano posteriore e comincia a scaricare una sua attrezzatura, con ordine immutabile
Prima una sedia pieghevole
Poi ancora dei trispiti metallici
Quindi è la volta di un robusto foglio di compensato che farà da piano d'appoggio per il suo banchetto
E infine numerosi sacchetti e scatole di dimensione standard (all'apparenza si tratta di scatole per scarpe) che contengono la sua mercanzie
A questo punto viene il momento dell'allestimento di un'esposizione di ciò che mette in vendita
Quindi, il tipo si accomoda sulla sua seggia pieghevole e aspetta
Non fa nulla per invogliare i passanti a fermarsi e a visionare i suoi capi
Ma qual'è la  mercanzia che mette in vendita? Ecco, a questo punto lo dirò lo dirò: si tratta di calzini di tutte le misure e colori
E' dunque un venditore ambulante "monotematico", probabilmente senza licenza
Questo è il suo dignitoso lavoro
Ogni giorno di mercoledì (non ricordo se è presente in altri giorni della settimana): forse è sopravvissuto al tempo in cui Piazza Unità d'Italia era sede di un mercatino rionale, che poi venne spostato a Viale Campania e che aveva luogo, appunto, il mercoledì. Attorno vi era tutta una costellazione di venditori ambulanti improvvisati, senza un proprio posto fisso all'interno del mercatino che sfruttavano il grande afflusso di compratore per fare i loro affari
L'uomo è molto meticoloso e misurato nei gesti
Lento
Non ha fretta, come se avesse tutto il tempo del mondo
E' perfino sopravvissuto ai tempi del Covid che per tanti ha significato la perdita di baracca e burattini
Ovviamente, a quei tempi, non era fisicamente presente nel suo angolino
Una volta finite le restrizioni è ricomparso
La cosa più incredibile è che egli sia tanto affezionato a questo punto della città
Non è che si muova da un punto all'altro, come è nella natura di un ambulante ( o forse sì, ma questo non posso dirlo con certezza: mi baso solo su quello che vedo)
Quest'angolo è il suo posto
Questa è la cosa più rimarchevole
NI sembra che ogni anno che passa l tipo sia un po' più acciaccato, il busto è piegato in avanti, e vedo che si muove a fatica nell'espletare le diverse operazioni: però tiene breccia
Non demorde, anche se non ho mai visto in occasione dei miei passaggi, qualche passante fermarsi ad esaminare la sua mercanzia
E' un esemplare vivente di costanza e di buona volontà
Non credo che questa attività sia per lui decisiva ai fini del sostentamento
Tuttavia, , credo che il beneficio secondario principale di essa sia dare dignità alle sue giornate
Conclusa la mattinata raccoglie tutto quanto e se ne va
Non so dove
Riparte e poi, puntualmente ritorna
Ogni volta che passo accanto al suo banchetto lo saluto e lui risponde al mio saluto

 

E se le cose stessero diversamente?
Il fatto che egli non venda mai nulla è indubbiamente un’anomalia che conduce a degli interrogativi
Per esempio, perché - visto che non fa affari.- non si sposta in un punto della città che sia più redditizio
Forse il suo obiettivo è semplicemente quello di stare, ristare ed osservare.
Qualcuno mi ha detto che in altri punti della città è possibile identificare analoghi venditori che nulla vendono, ma passano il loro tempo in silenziosa (o vigile) attes.
Forse l'omino che non vende mai nulla, come altri suoi colleghi sparsi qua e là nel territorio cittadino, è soltanto una sentinella silenziosa, più che in proprio per conto di qualcuno
È incredibile come una stessa cosa, a partire da piccoli dettagli, possa metamorfizzarsi in qualcosa d'altro, magari inquietante, aprendo la strada a perturbanti interrogativi.

Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)
Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)
Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)
Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)
Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)

Il venditore ambulante (foto di Maurizio Crispi)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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