Questa nota, risale a circa 11 anni fa (27 novembre 2010). Mi ci sono imbattuto casualmente, attraverso i "ricordi" riproposti dall'algoritmo di Facebook. Si tratta di uno scritto che non ho mai pubblicato nei mie blog. Sono lieto di riproporlo qui. Sempre attuale...
Ieri, camminando ho visto un cumulo di rifiuti che ingombrava il marciapiedi
Erano tanti, davvero tanti, e sparsi tutti in giro:
per proseguire il mio cammino,
ci dovevo per forza camminare di sopra.
Si strattava di vecchi stracci, vecchie riviste e libri.
Poveri libri smembrati pronti per il macero...
E' una cosa tristissima vedere i libri buttati via:
se posso li recupero e me li porto a casa. Li accudisco. lì sistemo.
A volte la gente non capisce proprio nulla
Dico io: ma come si fa a buttare un libro?
Questa volta la mia attenzione è stata catturata
dalle pagine disassemblate di un libro in particolare...
Un tempo rilegato con le cuciture,di grande formato,
con le pagine scritte a caratteri fitti, disposti su due colonne.
Il frontespizio salvo.
Della copertina rigida nessuna traccia,
mentre le quinterne di pagine
erano desolatamente sparse in giro senza nessun ordine
Aveva piovuto e molte dei fogli erano già intrisi d'acqua
S'intravedevano delle belle illustrazioni:
alcune, in quadricromia, a piena pagina fuori testo;
altre a tratti grossi di penna nera, molto semplici a mezza pagina.
Dal frontespizio si leggeva il titolo "Fiabe di tutto il mondo"
Mi sono emozionato: quelle illustrazioni hanno evocato subito qualcosa.
Era lo stesso volume (appartenente ad un'opera in più tomi)
che possedeva la zia Mariannù e da cui lei frequentemente mi leggeva ad alta voce
quando ero ancora un bimbetto
Mi piacevano moltissimo quei libri
che per me erano magici
Quando mia zia aveva terminato di leggermi la fiaba del giorno,
io indugiavo a lungo a guardare le figure
Ho sempre pensato a quei libri,
come appartenenti ad una sorta di Eden perduto
Quando la zia si sposò con il marito Joe
e andò a vivere a New York
quei libri - credo - li portò con sé.
Chi sa dove saranno adesso,
ora che la zia è morta
Forse perirono in un incendio:
la casa della zia, prima che lei morisse,
andò a fuoco e nulla si salvò dal rogo
Quel libro smembrato mi ha riempito di tristezza.
Avrei voluto prenderlo, ma ormai era troppo tardi per metterlo in salvo.
Così, ho girato le spalle e me ne sono andato
con il cuore dolente ed un groppo in gola
Palermo, il 27.11.2010
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