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Sono in un grande resort vacanziero al mare
Faccio parte di una numerosa comitiva in cui vi sono molte donne, forse più donne che uomini.
Alcune le conosco, altre no.
C'è una grande ressa al momento della prima colazione con i buffet allestiti in vasti saloni con le volte a botte.
C'è profusione di tutto, infinita ed impressionante, e non si sa cosa scegliere prima. Il solito dilemma tra dolce e salato, ovviamente.
Poi si va al mare.
C'è una spiaggia sabbiosa poco lontano, attrezzata con sdraio ed ombrelloni, dove abbiamo prenotato.
Ma prima vogliamo esplorare.
A quanto pare dal piano sotterraneo dell'hotel si può accedere ad una scogliera e da lì per un impervio sentiero alla spiaggia.
Nel piano sotterraneo, a quanto vediamo, ci sono centri benessere, saune e hammam che attraverso grandi vetrate guardano verso l'esterno.
Tutti sono nudi e portano fieramente in giro la propria nudità, sia all'interno sia fuori.
Il mare ancora non si vede, ma soltanto un grande spazio stretto tra le fondamenta dell'albergo e una sorta di immenso muro di controscarpa, costruito con grandi blocchi di calcare, che lo separa dal mare.
E qui ci sono acque gorgoglianti, fontanili, piccole piscine con acqua calda e fredda, jacuzzi, grotte ombrose e chioschi.
Sono molti quelli che fanno sesso tranquillamente in coppie o in gruppo.
Altri se ne stanno indolenti a guardare, in piedi o seduti o sdraiati. Si respira un'aria di grande libertà e di rilassatezza e a me [che sogno] pare d'essere in un sogno il cui scenario è costruito come Il Giardino delle Delizie di Hieronymous Bosch.
Ci facciamo strada un po' distratti da quanto accade: ed anche noi, nella mia piccola comitiva, siamo totalmente nudi senza nemmeno avere addosso un minimo brandello tessile.
E continiamo a cercare una via che ci conduca verso il mare.
L'incertezza del poter trovare un passaggio crea un senso di aspetattiva ed uno stimolo in più, accompagnato da un brivido di avventura di fronte all'ignoto (Troveremo mai la via? Riusciremo ad arrivare al mare?). E poi c'è il piacere di vedere tutta quella libera e disinvolta nudità attorno a noi e quello più immediato dei corpi flessuosi ed abbronzati delle mie compagne ancheggiare davanti a me, mentre avanzano lungo il percorso, seguendo le mie indicazioni, quasi che fossi il loro pastore.
Dopo vari attraversamenti perigliosi che richiedono agilità, salti da capra ed equilibrismi vari, arriviamo alla fine ad un ampio scivolo scavato nella roccia che scende a spirale e percorso da un sottile velo d'acqua che, nel corso degli anni lo ha reso lipposo con chiazze di muschio qua e là.
E ci lasciamo scivolare lungo di esso con grida di gioia infantile per ritrovarci in un largo spiazzo levigato di fronte al mare che vediamo percorso da piccole creste di spuma bianca, in netto risalto sul colore dominante di uno straniante azzurro nel quale cielo e mare si confondono. Più in là si intravede la linea della scogliera e il profilo di una grande scalinata di pietra per la quale probabilmente si potrà accedere alla tanto agognato spiaggia sabbiosa e alle dune retrostanti.
E siamo avvolti dall'odore intenso di alga e della salsedine nebulizzata che rende l'aria vibrante.
Meraviglia.
E c'è sulla mia pelle elettrica un leggero brivido per il piacere che verrà.
Dissolvenza
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