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16 marzo 2021 2 16 /03 /marzo /2021 07:45
Un funerale d'altri tempi

Ho sognato che partecipavo ad un funerale.
Mi ritrovavo con persone che non vedevo da diverso tempo.
Altre le riscoprivo con piacere, ma nello stesso tempo - cosa poco appropriata al contesto - sentivo una certa attrazione nei confronti di alcune delle donne presenti.
C'erano di mezzo anche dei libri che ricercavo, ma che, da tempo, non riuscivo a trovare. Altri li avevo con me e poi li smarrivo.
Poi mi ritrovavo in una via fiancheggiata da alte ed imponenti magnolie e i rami delle loro chiome si intrecciavano tra di loro in alto formando una vera e propria cupola di impenetrabile verzura Erano davvero imponenti, con le radici pensili che scendevano verso il suolo in un movimento solitamente impercettibile ma qui a me ma visibile ad occhio nudo, in un modo tale da rendere l'aria intorno vibrante.
La via senza auto del tutto era transennata, forse per facilitare il passaggio del carro funebre o forse anche delle ambulanze, non so.

Il giorno prima ero andato a comprare delle frutta dal fruttarolo-verdumaio che, con il suo camioncino, sta parcheggiato davanti alla chiesa di Regina Pacis. Era in corso un funerale e c'era un sacco di gente in attesa. Chi sa chi è morto, ho pensato. Sarà uno che in vita è stato importante oppure uno a cui molti hanno voluto bene. Oppure entrambe le cose: una, in effetti, non esclude l'altra. E c'erano davvero tante persone, tutti vestiti in maniera appropriata, tutti in scuro, tutti con la mascherina indossata correttamente, tutti in attesa. Molti in silenzio, altri parlottavano tra loro.
Il feretro era ancora all'interno del carro funebre.
Forse aspettavano che venisse data indicazione per portarlo a spalle all'interno della chiesa per la funzione.
Ho notato che erano molte le presenze femminili, in maggioranza rispetto agli uomini. E molte delle donne mi sembravvano attraente, fasciate nelle loro calze nere, anche se incappottate con foulard sulla chioma e mascherate.
La folla sembra cospicua e occupava tutta la piazzetta, ma probabilmente era gonfiata a dismisura dalla regola del distanziamento.
Il funerale non mi riguardava, ma in questi tempi grami, l'ho sentito comunque come un momento importante di socializzazione e ho provato una punta di esclusione. Avrei voluto essere in mezzo a quella folla e sentirmi parte di quella comunità, magari scambiando qualche parola con gli altri astanti.
Ho fatto la mia spesa e me ne sono andato.
Ho notato anche - prima di andar via - che in alcuni locali della parrocchia è stata collocata (forse per via del Covid) una succursale della vicina scuola pubblica Niccolò Garzilli.
Tre diversi i momenti mescolati tra loro, la morte e i mesti addii, la gioiosità dell'infanzia e il commercio... tutto compenetrato in un nodo indissolubile.
C'è un tempo per vivere, e c'è un tempo per morire.

Tempo di funerale
Funus

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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