Cosa c'è di più familiare di una frittata home made?
Ovviamente, la frittata (o per usare la più raffinata parola "omelette") si può preparare in tanti modi diversi.
Io, da piccolo, adoravo le frittate e, quando i miei mi portavano al ristorante, con loro disappunto (avrebbero voluto che, approfittando dell'occasione, sperimentassi qualcosa di di diverso) sceglievo sempre (rigorosamente fuori menù) frittata con contorno di patatine fritte.
Ma quelle familiari (che sono tutt'altra cosa di quelle preparate al ristorante) per essere gustose, devono essere molto rustiche, fatte in modo diretto e aggiungendoci una farcitura o mettendoci dentro quello che c'è a disposizione. Da questo punto di vista, la frittata familiare si presta anche per attuare quella che si può chiamare la "cucina dei resti (o degli avanzi)", che consente l'utilizzo in modo creativo di tutto ciò che è avanzato dal giorno prima (e, sotto questo profilo, ogni famiglia ha delle sue tradizioni specifiche).
Nel campo delle frittate, per me due must assoluti sono la "Frittata con la pasta fritta" we la "frittata con i piselli"
La prima è uno spuntino memorabile per gite e picnic, oltrechè impareggiabile cibo da viaggio, da mangiare a solo oppure dentro il panino (possibilmente un semprefresco)... yummy food!
La si prepara friggendo in padella la pasta avanzata, meglio se spaghetti con la salsa, fino a che i singoli fili di pasta non assumono una coonsistenza semi-croccante. A questo punto, sulla pasta si riversano le uova sbattute a cui si è aggiunto formaggio grattuggiato e pepe macinato.
La seconda, la "frittata con i piselli" è legata a ricordi altrettanto intensi dell'infanzia (con l'interessante variante fatte con le fave più tenere).
Sono due pietanze che hanno il sapore, il colore, l'odore e il gusto della famiglia e dell'infanzia.
Mio figlio francesco, da piccolo, ne era ghiotto.
Gabriel le mangia, ma con minore (e soprattutto volubile) entusiasmo.
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