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12 settembre 2018 3 12 /09 /settembre /2018 07:57
Cristina Cassar Scalia, La seconda Estate, Sperling°Kupfer, Collana Pandora, 2014

La seconda estate di Cristina Cassar Scalia (Sperling&Kupfer, Collana Pandora, 2014) può piacere e può non piacere. Il lettore esigente (quello che emerge dall'ascolto di una trasmissione culturale altamente selettiva che è la radiofonica Fahrenheit) lo bollerà certamente - con intransigenza - come un romanzo di genere rosa e lo stroncherà. Il lettore curioso, quello che vuole approfondire le tematiche sviluppate da un autore di cui già ha letto qualcosa, ci si accosterà con curiosità, pur valutandolo criticamente.
E' quello che è successo a me che sono approdato alla lettura di questo romanzo dopo aver molto apprezzato la terza prova letteraria di Cassar Scalia. Seguendo le mie abitudini sono subito andato alla ricerca delle sue opere precedenti.
All'inizio, nel primo terzo dell'intero racconto, pare di ritrovarsi nel bel mezzo di un romanzo rosa, scritto per massaie e casalinghe alla ricerca di un'evasione dalla frustrante monotonia quotidiana, e - soprattutto - immersi in un ambiente jet set fatto di persone che non hanno bisogno di lavorare molto e che possono consentirsi lunghe vacanze in un posto dispendioso come è Capri, tra gite in barca, sci acquatico, cene in ristoranti rinomati e altri passatempi dispendiosi: ambiente per il quale io personalmente non ho alcuna simpatia, anche se - ad onor del vero - quello rappresentato dall'autrice nei primi anni Sessanta è altamente signorile e nulla ha a che  vedere con le vaccate VIP degli anni Novanta e del Berlusconismo (e post): si guardino per farsene un idea i due volumi "Cafonal" che raccolgono le immagini più rappresentative di Dagospia del dissacrante Roberto D'Agostino. Ma certamente si ha la sensazione di trovarsi immersi in un ambiente da soap opera... Ed io, leggendo queste pagine, mi sono più volte chiesto: ma che ci faccio io qui? Ma ciò nonostante ho tirato avanti: a volte è interessante anche soltanto il fatto di andare a vedere (ed eventualmente apprezzare anche) come un autore sia in grado di gestire la materia narrativa.
Tutto, nel racconto retrospettivo, si svolge nell'estate del 1962, sino al drammatico epilogo. E, vent'anni dopo, i fili lasciati a mezzo, ritornano ad annodarsi e, di nuovo, il periodo clou è un estate a Capri che segna i punti di svolta definitivi di una seconda chance, come in una storia fatta di sliding door.
Da qui il titolo del volume_ la seconda estate di Lea e Giulio é la lor seconda opportunità.

Sì, decisamente la prima parte mi ha suscitato dei moti di antipatia (anche - in parte - nei confronti dell'autrice che per poter scrivere di questo ambiente lo deve sicuramente in parte conoscere), come anche la lentezza della storia d'amore tra il Commendatore Giulio Valenti, imprenditore di successo e scapolo invincibile, e la bella Lea che vive in modo problematico il matrimonio con un distratto Gianni Raimondi, imprenditore avventato ed umanamente di scarsa levatura. La vicenda di questa prima parte si svolge nell'estate del 1962. Poi, la storia d'amore sul nascere è bruscamente interrotta, oltre che dalle ragioni dettate dal perbenismo in quell'epoca, ancheda drammatiche circostanze, sino ad un casuale incontro tra i due vent'anni dopo. L'amore conservato gelosamente nel cuore di entrambi sboccia di nuovo vigoroso; tutte le tessere vanno al loro posto; la Villa Leandra a Capri, di cui Lea è proprietaria avendola ereditata dalla nonna e che, come si scoprirà, è stato lo scenario dello sbocciare anticonformista di una storia d'amore tra la nonna di Lea e un giornalistà, viene salvata dalla rovina e restaurata.
Insomma, dopo vent'anni, i due innamorati che si erano persi si ritrovarono e vissero felici e contenti.
Ci sono delle trame secondarie che arrischiscono la narrazione, degli sviluppi che sembrano essere anche in questo caso un po' da soap opera ma che - nel complesso - sembrano essere ben montati, compresa la scoperta della storia della Villa e di quell'amore trasgressivo, censurato dalla famiglia della nonna materna e sepolto nell'oblio (se non fosse per le testimonianze materiali sopravvissute).
Ovviamente, la narrazione, per quanto rallentata, ha il supporto di una buona scrittura e soprattutto nei restanti due terzi si legge vivacemente: ma ciò nondimeno riesce solo di poco a distaccarsi dagli stilemi del romanzo rosa, compresi i personaggi e la loro danarosità che li esenta dal confronto con i vili problemi della sopravvivenza quotidiana, consentendo loro di fare delle scelte inaccessibili ai più. D'altra parte, una delle caratteristiche del romanzo rosa è appunto quella di fornire al lettore il "romance" (nel senso di plot che privilegia i sentimenti amorosi), con una trama che fa sognare - attraverso l'immedesimazione del lettore con i personaggi - una trama di di vita che per se stessi sarebbe altrimenti inconcepibile.
Si apprezza, d'altronde, - ed è cià che dice l'autrice in postfazione - il grande omaggio all'isola di Capri e alle sue bellezze.

Sono contento che Cristina Cassar Scalia - con le sue capacità di scrittura e di delineazione dei personaggi - sia passata - con successo - al poliziesco (vedi la mia recensione a "Sabbia Nera", Einaudi, 2018), con la prima indagine del Vicequestore Vanina Guarrasi.

(dalla quarta di copertina) Lea e Giulio non lo sanno, ma la loro felicità dovrà ancora attendere, minacciata da una verità a lungo tenuta nascosta.
Roma, 1982. È un freddo pomeriggio di marzo, ma la pioggia non ferma Lea, intenzionata a non lasciare vuoti i due posti riservati in platea. Un invito a teatro è quello che ci vuole per sentire meno la mancanza di suo figlio, ripartito per Londra, dove sta ultimando gli studi. Ma quel volto che scorge tra la folla, poche file più avanti, la lascia senza fiato. Possibile che sia davvero lui? Vent'anni prima, Lea aveva trascorso un'indimenticabile estate a Capri. L'atmosfera sofisticata ed eccentrica dell'isola l'aveva da subito conquistata, consolandola dell'ennesima assenza del marito. Il giorno in cui Giulio, uomo di successo, affascinante e premuroso, era comparso nella sua vita il cuore di Lea non aveva potuto opporsi. Nella cornice di un'antica villa ormai in rovina e custode di pericolosi segreti, tra i due era nata una passione travolgente e proibita. A nulla era servito tentare di resistere, e le conseguenze erano state drammatiche. Adesso che Lea ha lasciato il marito sembrerebbero non esserci più ostacoli al loro amore, che risboccia come se il tempo si fosse dimenticato di scorrere. Quell'estate però non è solo scolpita nei loro cuori, perché sottili trame legano al presente ciò che accadde allora. Lea e Giulio non lo sanno, ma la loro felicità dovrà ancora attendere, minacciata da una verità a lungo tenuta nascosta.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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