E' capitato in un piccolo paesino delle Madonie (Locati, frazione del Comune di Bompietro), in Sicilia. Nel pieno del caldo pomeriggio estivo, le strade assolate come in un borgo messicano, un uomo anziano ha attraversato zoppicando la piazza dominata da un antica chiesa: e più che una camminata è stata una perigliosa traversata, a piccoli passi traballanti, un pellegrinaggio. Quindi, l'uomo si è fermato ai piedi della scalinata e, alzate le braccia al cielo, ha pregato immobile, tutto torto per via dell'essere sciancato, per oltre 5 minuti.
Poi, di nuovo zoppicando, piegato sul suo bastone, ha riattraversato la piazza e si è seduto su di una panchina sul lato in ombra, accanto ad un compaesano che già vi si era fermato a prendere il fresco.
Una preghiera suggestiva e commovente, espressione di una forte devozione, la cui espressione avviene fuori dal luogo di culto e da momenti codificati istituzionalmente, senza la mediazione - spesso presente - tra il divino-trascendente e il singolo uomo.
Alcuni gesti devozionali hanno una valenza universale. E possono essere identici, malgrado le differenze di storia, cultura, tradizioni e credo religioso. Tutte queste sono mere contingenze: la sostanza è identica e riconduce ad una pratica religiosa, selvaggia, insita nell'essere umano, e non necessariamente codificabile all'interno di specifiche professioni di fede religiosa e dell'appartenenza ad una congrega piuttosto che ad un'altra. E questo fatto accomuna e ci fa sentire parte di un tutto.
L'anziano uomo di Locati in preghiera ai piedi della scalinata della Chiesa madre mi ha particolarmente colpito, perchè, immediatamente, mi ha richiamato alla mente un'altra immagine, relativa ad un altro tempo e ad un altro luogo.
Si tratta di una foto che ho scattato in Nepal nel 1992, dove ho colto un anziano in atteggiamento devozionale davanti alla statua che raffigura il Dio Elefante, Ganesh in altri termini, che poichè fu incaricato dal dio Vishnu di creare il mondo danzando, è considerato il Dio degli inizi o anche del Buon Auspicio, quello che si prega in prossimità di un cambiamento o dell'inizio di un viaggio e - per estensione - davanti a scelte e a decisoni che potrebbero avere degli effetti imprevedibili.
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