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15 maggio 2018 2 15 /05 /maggio /2018 08:14
Matsumoto Seicho, Tokyo Express, Adelphi Editore (Collana Fabula), 2018

Di Matsumoto Seichō, in Italia sono stati già pubblicati alcune detective story che, essendo comparsi nella collana dei Gialli Mondadori, hanno ricevuto una marcata appartenenza ad un genere. Adelphi, con l'uscita di Tokyo Express (Adelphi, 2018) ha compiuto la meritoria azione di pubblicare un romanzo prima inedito nella sua collana di narrativa Fabula, riconoscendo pertanto l'importanza letteraria di un autore che è stato definito da molti che lo hanno già letto come il "Simenon" giapponese.
Questo Tokyo Express è davvero intrigante: un giallo indiziario, in cui l'acume e la lucidità di ragionamento dei due poliziotti coinvolti nel caso - ad un diverso livello delle indagini - riescono a risolvere il mistero di ciò che appare come il doppio suicidio di due amanti, trovati morti per intossicazione da cianuro, l'uno accanto all'altro sulla riva di una suggestiva caletta nell'isola di Kiushu. Ed è soprattutto Mihara Kiichi della polizia metropolitana di Tokyo, forte delle interessanti intuizioni del detective locale, il primo a svolgere i primi rilievi sul posto e ad indagare, colui che cercherà di demolire quella che, a suo intuito, è una falsa verità, stando sulla traccia come un segugio, con sagacia e determinazione.
Siamo di fronte ad un mistero, analogo a quello del topos dell'omicidio in una camera chiusa, solo che qui l'ipotesi del doppio suicidio è apparentemente inconfutabile per via della invincibile matematica dei numeri, che nella fattispecie sono gli orari ferroviari.
Si arriva volentieri sino alla fine, risucchiati dal meccanismo narrativo.
Il volume è arricchito da una cartina geografica del Giapponeutile al lettore al lettore per seguire visivamente i percorsi ferroviari tra Tokyo e Kiushu, tra Tokyo e l'isola di Hokkaido che sono di fatto uno dei principali protagonisti, rendendo il plot anche un un racconto di viaggi che si intrecciano e da un dizionarietto dei termini giapponesi più utilizzati.

(Risvolto di copertina) In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jūtarō, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.
Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone.


L'autore. Seichō Matsumoto (松本清張, nome d'arte di Kiyoharu Matsumoto; Kitakyūshū, 21 dicembre 1909 – 4 agosto 1992) è stato un giornalista e scrittore giapponese.
Nasce a Kokura (oggi Kokura Kita Ku, quartiere di Kitakyūshū), Fukuoka. Abbandona gli studi ancora giovanissimo e lavora per diversi anni in una tipografia.
Nel 1942 lavora per la rivista Journal Asahi, dove riesce anche a pubblicare alcuni racconti storici.

 

Matsumoto Seiko all'età di 55 anni

Nel 1953 vince il premio Akutagawa (premio in onore dello scrittore e poeta Ryūnosuke Akutagawa) per una cronaca storica: questo successo gli permette, nell'arco di pochi anni, di dedicarsi a tempo pieno all'attività di scrittore.
Dal 1955, infatti, inizia a pubblicare racconti gialli di stampo prettamente realistico, in netto contrasto con l'allora vigente letteratura gialla giapponese, impregnata di elementi spesso fantastici.
Nel 1957 vince il premio del Club degli scrittori polizieschi per una sua antologia. Lo stesso anno la rivista Tabi pubblica a puntate il romanzo La morte è in orario, che riscuote grande successo di pubblico ed è tradotto in molti paesi esteri.
Le tematiche dei suoi gialli affondano spesso le radici nei problemi sociali giapponesi, il tutto unito ad una predilezione per l'indagine strettamente logica ed intuitiva. Spesso Matsumoto è chiamato il Simenon giapponese.
La sua produzione vanta più di 300 romanzi, oltre a molti racconti, che hanno riscosso successo in tutto il mondo. In Italia sono usciti solo tre dei suoi romanzi, nella collana Il giallo Mondadori. Nel febbraio 2018 Adelphi ha pubblicato, nella collana Fabula, una riedizione di Ten to sen con il titolo di Tokyo Express.
Muore di cancro il 4 agosto 1992.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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