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14 aprile 2018 6 14 /04 /aprile /2018 12:34
Annamaria Piccione, E' arrivato l'ambasciatore, Matilda Editrice (Collana Crisalidi e Farfalle), 2016

Ha avuto un grande successo di pubblico per "E' arrivato l'ambasciatore", una deliziosa storia di emigrazione e di incontri felici, scritta da Annamaria Piccione e inizialmente pubblicata da Mammeonline Comunicazioni Snc nel 2013 e succesivamente rilanciata da Matilda Editrice (ma si tratta sempre della stessa casa editrice che, nel frattempo ha cambiato nome) nella collana "Crisalidi e Farfalle", con numerose ristampe e, infine, una nuova edizione nel dicembre del 2016, nel circuito della piccola editoria indipendente.  
Come nel caso del volume "Dall'Atlante agli Appennini" della scrittrice e poetessa siciliana Maria Attanasio, si tratta di una storia edificante che può essere letta da tutti, non soltanto da coloro che ne rappresenterebbero un target specifico (vedi in calce al post  le caratteristiche con cui si pone la collana Crisalidi e Farfalle della casa editrice), e che ha, se vogliamo, anche un lieto fine: è una storia di emigrazione forzata, quella del giovanissimo Hakim che, partito dall'Eritrea alla ricerca del fratello emigrato da tempo e di cui si sono perse tracce e notizie, seguendo tutta la trafila del fatigante trasporto via terra, dei campi di attesa e dei barconi che passano il mare perigliosamente giunge in Sicilia per raggiungere l'ultimo luogo noto in cui è stato il fratello. Lo scopo di Hakim è quello non solo di trovarlo, ma di riportarlo a casa, poichè la madre di entrambi, a fronte della perdita di qualsiasi contatto rassicurante e non reggendo l'ansia dell'attesa, s'è ammalata, chiudendosi in un invincibile mutismo: si tratta dunque, per Hakim, di uno scopo eroico e salvifico. Quindi, non si vi si racconta soltanto di una storia drammatica di traversie, di un'odissea per mare e per terra (e noi da mass media siamo purtroppo abituati soltanto a questo e ai drammi che ne conseguono e al totale disinteresse nei confronti dei destini successivi - e dei percorsi esistenziali - delle tante vite individuali di coloro che, uscendo dall'anonimato degli "sbarchi" sono persone che, in molti casi, riescono a perseguire i propri sogni e la propria -legittima - ricerca di felicità), ma anche di incontri felici, di opportunità che si dispiegano, di integrazione per qwuanto faticosa.
E l'avventura di Hakim, appunto attraverso degli incontri fortunati, con persone buone e senza pregiudizi, ha - malgrado le traversie e l'onere del lutto - come dicevamo un lieto fine, per sé e per quelli della sua famiglia che sono rimasti in Eritrea.
Come nel caso del romanzo di emigrazione scritto da Maria Attanasio, anche questo è meritevole di lettura e dovrebbe essere il più possibile divulgato nelle scuole, perchè attraverso la narrazione si apprendono in maniera lieve le tragedie dell'emigrazione e in particolare del vero e proprio esodo che si sta verificando in questi anni dalle coste dell'Africa verso l'Europa.
Il titolo del romanzo si ispira alla famosa, omonima, canzone del Trio Lescano, più volte citata e utilizzata nel plot narrativo come stratagemma risolutivo al ripiegamento depressivo della mamma di Hakim.

(Nota editoriale) Hakim è partito dall'Eritrea da qualche anno, come tanti, “in cerca di fortuna”, come dice anche la vecchia canzone che fa da colonna sonora a questa bella storia. Ma come di molti migranti, anche di Hakim a un certo punto non si hanno più notizie e la madre cade in una grave forma di depressione. Questo spinge Ayub, il fratello più piccolo di Hakim, a partire per l’Italia per cercarlo, nella speranza anche di riportare il sorriso sulle labbra della mamma.
Un lungo viaggio in mare, a bordo di uno dei tanti barconi pieni di disperati, poi l’arrivo in Sicilia e il trasferimento in un centro di identificazione, dal quale Ayub riesce a fuggire.
E nella sua fuga frenetica finisce sotto le ruote dell’auto di un anziano medico: Michele.
Inizialmente l’intento di Michele è soltanto di soccorrere il ragazzino, con il quale stabilisce un dialogo grazie al fatto che Ayub comprende l’italiano, avendolo studiato nella scuola italiana che ha frequentato in Eritrea.
Molti sono gli eventi che si susseguono. Bello e improntato all’apertura il rapporto che nasce tra nonno Michele e Ayub.
In questo libro, in molte occasioni, sembra di ascoltare le notizie alle quali i telegiornali ci hanno abituato: fughe da paesi in guerra, trafficanti di uomini senza scrupoli, sfruttamento, pregiudizi e viaggi della speranza. Non sono molte le storie che terminano come quella di Ayub, ma perché negarsi una speranza?
È arrivato l'ambasciatore (che ha inaugurato la collana "Crisalidi e Farfalle della Editrice Matilda) tratta uno di questi temi, il libro accompagna ragazze e ragazzi nel comprendere che la nostra società, il nostro Paese, sta diventando un paese multietnico, multiculturale. Aiuta a capire che se trascuriamo valori quali l'accoglienza, la solidarietà, l'apertura agli altri che sembrano diveesi da noi non potremo mai diventarlo. Aiuta a comprendere che bisogna lottare contro gli stereotipi, che bisogna credere che le cose, i comportamenti, le scelte possono essere diverse, che un altro modo di pensare

Annamaria Piccione

L'Autore. Annamaria Piccione si occupa in prevalenza di gatti e di bambini. Parla dei primi nei libri che scrive per i secondi e in tutti i suoi testi è sempre nominata la parola “gatto”.
Per i ragazzi ha pubblicato oltre settanta libri, con le maggiori case editrici italiane, tra cui Einaudi, De Agostni, Piemme, Edizioni Paoline. Dal 2007 cura la trasposizione per i bambini delle tragedie greche portate in scena a Siracusa per le Rappresentazioni Classiche. Vive tra Siracusa e Palermo in due case di fronte al mare, protetta dall’affetto dei suoi meravigliosi cinque gatti e del cane Pablo.


La collana Crisalidi e Farfalle. Si tratta di una collana per ragazzi che stanno crescendo, non sono più bambini e non sono ancora nè adulti nè giovani adulti, sono crisalidi, a volte già farfalle, stanno vivendo quel meraviglioso ma difficile periodo della metamorfosi, che va dagli 8-9 ai 12-13 anni. E' un periodo in cui si legge anche di meno del poco in cui la media dei ragazzi di quell'età tende a leggere al giorno d'oggi, di solito, forse anche perchè non si trovano i libri giusti.
E in questa fascia della vita i giovanissimi, esattamente nel difficile periodo di transizione dall'infanzia all'adolescenza, hanno bisogno di libri che parlino di temi più importanti, che li trattino da "grandi", a che al contempo non li annoino, li divertano, anche... perchè è così che si cresce.
I libri della collana sono dei tascabili, ma realizzati con grande cura, a cominciare dalla grafica e dalle belle copertine realizzate da Antonio Boffa.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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